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Una ragazza sordomuta

EFT per una ragazza sordomuta

Viene da me una ragazza sordo-muta, inviatami da una collega EFT.

Ho imminente un corso di EFT e glielo propongo affinché impari subito ad avere uno strumento anche a casa. Ci siamo conosciute il sabato e la domenica è stato il corso, che avrei rimandato perché i ragazzini adolescenti che mi avevano richiesto tale incontro hanno disertato in gruppo (via uno via anche gli altri), ma che, vista la situazione particolare, ho deciso di fare comunque: mi avrebbe permesso di seguire molto da vicino questo caso particolare. Quindi  G. e un altro partecipante. Premesso che è andato tutto benissimo, abbiamo rispettato orari  e lavorato molto, anche se, ovviamente, con grandi difficoltà di comunicazione. (avrò scritto cento fogli!!!)
G. oltre ad essere già penalizzata da due gravi problematiche, ha avuto un notevole abbassamento della vista – motivo del suo cercare soluzioni alternative. All’inizio non parlava quasi  e la mamma traduceva per lei, ma facendolo in maniera sintetica e legata alla sua interpretazione personale di quanto detto. Ho insistito con la mamma che traducesse come avevo detto io e, dopo neanche mezz’ora dall’inizio del corso la mamma si è dovuta assentare e non è più ritornata. G. non si è persa d’animo ed io nemmeno. Si è creata subito una magia comunicativa non verbale, anche con l’altro partecipante che è stato molto caro e collaborativo e alla fine del corso, G. urlava (in senso liberatorio) i programmi a modo suo.
Ci sono stati dei risultati sorprendenti, in quanto ha cominciato subito dopo pochi picchiettamenti, a rilasciare con sbadigli e mugugni..
E ad ogni passaggio, diceva che si toglieva il velo grigio che aveva davanti agli occhi, che vedeva della luce  e tutto in maniera più chiara. E come ne era stupita!!!
Non serve specificare, a voi colleghi molto abili, sul fantastico funzionamento di eft, bensì voglio sottolineare che non abbiamo trattato per niente la vista, se non in unico passaggio generativo “ mi permetto di guardare alla vita”, abbiamo lavorato su confusione, chiusura e paure, peraltro in maniera non tanto specifica, rimanendo sul generico, in quanto G. è veramente arrivata a me molto tranquilla apparentemente, ma molto confusa su sé stessa e su quali siano i suoi reali problemi. Chiusa, a suo dire, in un nero, in un buio, e con la paura della gente (i traditori, ex amici). E ‘ emerso al primo passaggio, un trauma legato ad uno schiaffo subito a 9 anni da un’insegnante di supporto (complimenti!!), colpa e vergogna. Abbiamo trattato quelle. Non è facile per me descrivere questa esperienza, che ha messo alla prova tutta la pazienza di cui dispongo, in quanto per arrivare ad un argomento da trattare avremo speso due ore. Ma usando il pari tempo per una e per l’altro partecipante, onde nulla togliere, si è inserita nel comprendere anche le questioni di F.
E’ andata a casa stanca, ma felice, rilassata e con una nuova luce nel volto.
Il suo sguardo che vagava e non riusciva a fissarmi per seguirmi nel lavoro all’inizio, è stato in grado di sostenere il mio per 5 minuti consecutivi, e anche quello di F., in un esercizio/test che le ho proposto per verificare i cambiamenti. Le ho anche insegnato 2 respirazioni, che servono a centrarla, giacché il suo più grande problema iniziale è la confusione.
Nient’altro da dichiarare, se non che vi terrò informati se vi va e che sono stata felice di vivere questa esperienza toccante.
Grazie anche alla collega che me l’ha inviata

Miranda

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