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Troppi pensieri

Troppi pensieri

 

Ciao Andrea,

voglio raccontarti la storia di Lucia (nome fittizio), 55 anni, laureata, abituata a riflettere e a cercare una spiegazione logica a tutto. E questo continuo arrovellarsi di pensieri sfocia oggi su problemi fisici di vario tipo: se devo pensare ad un esempio di effetto psicosomatico, penso a lei.
Sono servite 5 sessioni da circa 1 ora l’una e te le descrivo per farti capire come la confusione si era insediata e aveva preso possesso della sua mente.

1
Respiro 6
“Tanti problemi, vorrei mettere tutto in ordine”
“Ho una ansia vecchia dentro di me”
“Ho inquietudine e paura”
Respiro 4
“Ho confusione nella testa”
“Sono molto distratta”
“Devo concentrarmi molto sulle cose”
Respiro 0

2
Respiro 8
“Ho mal di gola”
“La mia Laringite”
“Ho una forte infiammazione”
Respiro 0
“E’ iniziato tutto nell’infanzia, quando a 3-4 anni mi hanno tolto le tonsille”
“Mi sento come influenzata”
“Sono stata in mezzo a tante persone nella mia vita”
“Ho paura dell’acqua fredda”
“Nell’ultimo intervento chirurgico che ho subito, hanno sbagliato”
“Mi hanno dovuto somministrare la morfina”
“Mi hanno distrutto”

3
“Cambia il tempo e si presenta l’afta”
“Aumentano le mie allergie”
“Io sono molto allergica al grano”
“Mia mamma mi porta sempre stress”
Respiro 7
“Chiamare mia mamma al telefono è sempre uno stress”
Respiro 2
Occhi Terra-Cielo
Respiro 0

4
“Quando fiorisce il granturco mi viene la rinite”
“Qui è pieno di campi di granturco e io sono allergica”
“Mi pizzica la gola (tosse)”
“La causa è mia mamma”
“Ho paura delle correnti d’aria”
“Ho un a grande stanchezza mentale”
“Non respiro bene e mi pizzica il naso”
Respiro 8
Respiro 5
Respiro 2
Occhi Terra-Cielo
Respiro 0

5
“Faccio uno sforzo enorme nel non farmi prendere dall’irritazione quando sento mia mamma”
“Ho paura che si addormenti il mio corpo (momentanea astenia)”
“Ho paura di ascoltare mia mamma”
“Sento una massa nello stomaco, una massa morbida di colore verde militare che assomiglia a una nuvola”
Respiro 0

 

Mi fermo qui perché lei mi dice che si sente bene e che era molto che non si sentiva così bene.
Mi è sembrato un percorso di motocross in cui non sapevo mai cosa c’era dietro la prossima curva.
Non sono riuscito a dare un ordine logico a quello che facevo ed ho continuato ad effettare i  pensieri e le immagini che arrivavano.
Ho cercato di spiegarle che, a volte, avere nessun pensiero è indice di buoni pensieri.
Ho cercato di spiegarle che non è necessario avere moltitudini di pensieri per sentirsi vivi.
Quando mi ha detto “Come sto bene senza pensieri in testa” ho capito che potevamo aggiornarci alla necessità.
Probabilmente per berci un caffè insieme.
Un abbraccio

Franco

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