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Tornare a vivere grazie a TAI

Gestire il dolore: un’esperienza personale

Ho iniziato il Corso TAI per Operatori Professionali a gennaio 2023 e ad aprile avevo completato 8 lezioni, ero quindi alla metà del percorso ed avevo già avuto modo di sperimentare su me stessa e su clienti la potenza di TAI esterna. Succede che il 26 aprile andando a piedi al lavoro in una strada romana al solito dissestata ma ben conosciuta, inciampo e cado. Il dolore è tremendo, realizzo che mi sono fatta male parecchio al braccio destro, vengo soccorsa e mentre aspetto l’ambulanza sdraiata a terra, cerco nei limiti del possibile di concentrarmi sul respiro per rimanere vigile e presente e cercare di controllare il dolore. Arrivo al Pronto Soccorso e attendo la visita ortopedica, il dolore è appena sopportabile ma riesco a visualizzarmi mentre mi tratto con il Pranic Healing, una tecnica di cui sono operatore; contemporaneamente eseguo TAI esterna, sempre visualizzandomi poiché tenevo la mano sinistra stretta al braccio destro, unica posizione che mi permetteva un certo sollievo.
Vedo le mie mani all’altezza del primo dantian e formulo la frase:
“Riprendo il mio potere e libero l’energia contenuta in questo dolore”, la focalizzazione sulla parte dolente era ovviamente piena. Esce un respiro più profondo dei precedenti.
Porto nello schermo mentale le mie mani all’altezza del dantian cardiaco e recito:
“Lascio andare ogni attaccamento, ogni identificazione, ogni invischiamento con questo dolore”
Sento una lievissima attenuazione del dolore
Vado al terzo dantian e formulo:
“Genero la massima coerenza in me rispetto a questo dolore”
Percepisco un ulteriore lievissimo cambiamento in meglio.
Alterno per tutto il tempo di attesa, circa 40 minuti, trattamenti di Pranic con la tecnica TAI, sempre mentalmente, intervallando la frase:
“Allineo tutti i miei sistemi al cambiamento in corso”
Il respiro si era fatto calmo, ero riuscita per qualche minuto a lasciare il braccio con la mano sinistra e a trovare una posizione accettabile sul lettino, il dolore era sempre importante ma sotto controllo.

Quando vengo visitata sono calma, tranquilla. L’esito della radiografia è frattura epifisi dell’omero in più rime e distacco del trochite, la frattura è composta e si opta per immobilizzazione senza intervento.
Per tutto il tempo che ho trascorso in ospedale, circa quattro ore, ho continuato incessantemente a praticare TAI con le modalità che ho esposto sopra alternate a trattamenti di Pranic e respiro consapevole. Sono tornata a casa in taxi, il dolore si era via via attenuato, il mio tono generale era accettabile.
Nel periodo della riabilitazione ho applicato più volte TAI esterna e TAI interna che ho appreso continuando il corso unitamente a TAI Sequenziale a cui avevo affidato il completo recupero del braccio.
Siamo ad Ottobre, ho recuperato i movimenti completi ben al di là delle aspettative degli stessi fisioterapisti che consideravano l’80% già un successo. Se il fisico, parte materica, ha avuto bisogno comunque di certi tempi, TAI ha dissipato le capsule spazio-tempo che consistevano in paure, incertezze, blocchi quali ad esempio la paura di uscire e camminare. Ha contribuito quindi a velocizzare la guarigione spesso rallentata dalle cristallizzazioni che avvengono in casi del genere.
Un’esperienza del genere non me l’ero certo augurata ma ha definitivamente costituito una prova personale inconfutabile della straordinaria potenza di questa tecnica.

Tornare a vivere a 23 anni

2 Maggio 2023

RT ha 23 anni, si rivolge a me per una seria sindrome alla spina dorsale che va avanti da tre anni circa, è peggiorata e per la quale i medici gli hanno detto che l’unica “soluzione” è un intervento chirurgico.
E’ curvo, sembra molto più grande della sua età, dolorante per quasi tutto il giorno, conduce una vita ritirata perché dopo il lavoro, in ambiente teatrale, è costretto a riposarsi e stendersi per attenuare i sintomi.
Non vuole operarsi, “sente” che quella non è la strada giusta ma non sa che fare. Ha già girato più medici e tutti gli hanno detto la stessa cosa. E’ molto depresso, ripiegato su sé stesso. Il suo atteggiamento fisico lo esprime, quando cammina trascina le gambe, non vuole guardarsi di profilo perché ha una “gobba” accentuata.
Conversando e con l’uso di metadomande emerge una sua visione molto fosca su tutto, la famiglia di origine, il lavoro, gli amici che non riesce a frequentare come vorrebbe. E’ molto teso e nervoso. Mi accorgo che spesso va in apnea, non respira.
Gli propongo di chiudere gli occhi e di concentrarsi sul suo respiro. Gli parlo a bassa voce invitandolo a fare attenzione all’aria quando entra nelle narici e quando esce. All’inizio stenta ma abbastanza rapidamente riesce a seguire un ritmo più regolare e calmo.

Gli faccio aprire gli occhi e raccontare le sue sensazioni, mi dice che si sente più rilassato.
Ripetiamo l’esercizio una seconda volta e questa volta contiamo le respirazioni: 7.
Il feedback è positivo. Ripetiamo la terza volta sempre per 7 respirazioni.

Ora è calmo, tranquillo, la sua postura è cambiata, si è aperta, le spalle si sono rilassate.

Trovandolo ricettivo introduco TAI, spiego che è una tecnica molto moderna, che si apprende facilmente ed il cui obiettivo è sciogliere nodi che si sono formati nei nostri sistemi, fisico, emotivo, psichico, energetico. Spiego il concetto di capsula spazio-tempo. Il suo interesse è palpabile e vivo.
Illustro i tre dantian e gli faccio portare le mani sul primo ad occhi chiusi, la sensazione che riferisce è di calore.
Mi riferisce di sentirsi molto più calmo e fiducioso. Lo invito a ripetere le respirazioni per suo conto.

8/5/2023

Arriva con un sorriso stampato in volto, mi dice che ha avuto sempre i dolori alla schiena ma che si è sentito meglio, ha dormito più serenamente.

Iniziamo subito con TAI e gli chiedo quale è il sintomo preponderante in quel momento.
Un dolore fisso, non acuto, localizzato alle vertebre dorsali. Lo classifica 9.

1° giro di TAI Esterna sulla sensazione del dolore.

Gli faccio dire ad occhi chiusi in posizione “Io sono origine”

1° Dantian “riprendo il mio potere e libero l’energia contenuta in questa sensazione”
• Il suo viso da pallido si arrossa notevolmente, gli occhi sono chiusi e li stringe ulteriormente, respira a fatica.

2° Dantian “Lascio andare ogni attaccamento, ogni identificazione con questa sensazione”
• Emette un respiro rumoroso con la bocca. Il viso è ancora arrossato ma meno di prima.
3° Dantian “genero la massima coerenza in me rispetto a questa sensazione”
• Il colorito si normalizza ed i tratti del viso si distendono

Apre gli occhi, riferisce di aver provato alla prima frase quello che lui definisce “una forte resistenza” che poi si è sciolta.

Giro attorno alla frase che lui ha usato, gli chiedo le caratteristiche di questa “resistenza” come la potrebbe definire, se è qualcosa che sente con le orecchie o che vede o che può toccare o un odore o un gusto. Lo “vede” come un grande peso che non riesce a spostare. Questa definizione mi conferma la percezione che avevo avuto e cioè che i suoi canali sono, da un punto di vista di PNL, principalmente visivo-cinestesici.

2° giro di TAI sul peso

• Alla prima frase riaffiora il rossore in viso e stenta a ripetere la frase, ci sono pause in cui respira affannosamente ma riesce a concluderla

• Alla seconda frase nuovamente grosso respiro con la bocca aperta

• Alla terza frase sembra che si sia addormentato

Gli chiedo di aprire gli occhi: riferisce che gli sembra di aver dormito tanto !

Gli offro dell’acqua. Lo faccio alzare e camminare.

Eseguiamo la frase di allineamento con le mani sul cardiaco.

Sorride, gli chiedo come è adesso il dolore e mi dice 2 aggiungendo che è più un fastidio come se si sentisse stringere sul punto.

3° giro di TAI sul residuo

• Prima frase: parla fluidamente, non c’è rossore
• Seconda frase: respira normalmente
• Terza frase: sorride mentre parla

Io: Come va?
R: “Bene non sento più nulla”

Ripetiamo l’allineamento.
Va via visibilmente più dritto, gli raccomando di proseguire nell’esercizio di respirazione.
Non sento di potergli far fare TAI da solo. Ho la percezione che debba essere ancora accompagnato.

17/05/23

Quando arriva mi racconta che il dolore alla schiena è tornato ma in forma molto minore, non è più fisso e si affaccia quando è particolarmente stanco.
Ho la netta sensazione nel suo dire che sia successo qualcosa nel passato che ha bloccato energia e cioè una capsula bella ferma a chissà quando.
Gli chiedo se ricorda quando e come è stata diagnosticata la sua patologia. Mi risponde senza esitazioni, con dovizia di particolari, periodo, medico/i, lastre, ricerche etc.
Gli chiedo se c’è qualcosa che ricorda in particolare e menziona quando un medico per la prima volta gli disse che doveva essere operato e che non c’era null’altro da fare e che in più correva il rischio di finire su una carrozzella.

R: “Le parole del medico” risponde
Io: “Il suono, l’atteggiamento, hai di fronte l’immagine di quel momento?”
R: “Ho presente tutta l’immagine”

1° giro di TAI su immagine

“Io sono Origine”

“Riprendo il mio potere e libero l’energia trattenuta in questa immagine”
• Ad occhi chiusi, mentre ripete la frase, affiorano lacrime, rimane ad occhi chiusi

Attendo un pochino di più per far sì che la forte emozione provata venga assimilata dal suo sistema

“Lascio andare ogni attaccamento, ogni identificazione, ogni invischiamento con questa immagine”
• Si avvicina le mani al petto come se volesse abbracciarsi e poi riprende la posizione sul secondo dantian. Non piange più, respira regolarmente

“Genero il massimo ordine in me rispetto a questa immagine”
• Il suo viso è disteso, respira profondamente come se stesse in montagna

Io: “Quando ti senti apri gli occhi”

Attende un po’, ha un’espressione beata, apre gli occhi

“E’ incredibile, l’immagine non c’è più” mi dice meravigliato e contento, noto però che tiene le mani strette e che la postura è in generale, rigida. Appare una contraddizione tra ciò che dice ed il suo non verbale.
Beve un bicchiere d’acqua
Io: “Cosa provi ora al ricordo di quel momento?”
R: “Come se mi si sprofondasse il terreno sotto i piedi, ho paura”
Valore ? 10

2° giro di TAI
questa volta utilizzo una frase che mi sembra più indicata e che ho appreso nel corso con Andrea.

“Riprendo il mio potere e dissolvo la struttura di questa paura”
• Riaffiora il rossore in viso di altre volte, non così marcato ma presente, stringe le mascelle

“Lascio andare…”
• Respira normalmente ma impallidisce

“Genero il massimo ordine in me rispetto a questa paura”
• Il pallore si ridimensiona, respira più velocemente ma in breve ritrova un ritmo normale

Il valore scende a 6

Io: “di cosa è composto questo 6? “
R: “credo che se non mi opero non guarisco”
Io: “ti è stata data la certezza di guarire se ti operi?”
R: “no”
Arriviamo, parlando, a definire questo 6 come il prodotto di una convinzione che si è formata a seguito dell’esperienza vissuta.

Lavoriamo quindi sulla convinzione: “se non mi opero non guarisco”

3° giro di TAI

“Riprendo il mio potere e libero l’energia contenuta in questa convinzione”
• Ripete fluidamente la frase, non arrossisce e respira regolarmente

“Lascio andare ogni attaccamento ogni identificazione con questa convinzione”
• Ha un colpo di tosse !

“Genero la massima coerenza in me rispetto a questa convinzione”
• E’ molto presente, respira regolarmente, il colorito è normale

Valore ? 0

Frase di allineamento ripetuta più volte.

Questa volta gli faccio scrivere le frasi e gli dico di ripeterle 2 volte ogni giorno, mattina e sera, fino al prossimo incontro.

Lo invito a guardarsi allo specchio perché avevo notato che era molto più dritto e che la “gobba” era diminuita notevolmente. Si guarda, sorride, è molto contento
“Sì accidenti sembro un altro !” esclama !

Segue un incontro il 25/05/23 che riguarda un fatto successogli nella settimana precedente che lo aveva colpito e di cui voleva parlarmi. Esulando dal contesto che sto descrivendo non lo riporto in dettaglio. Sono solita non essere rigida sull’andamento degli incontri, preferisco seguire il sentire del cliente ed adattare l’incontro alle esigenze. TAI è uno strumento potente ma non è detto che debba sempre essere applicata.

18/06/23

Passato quasi un mese dalla seduta “clou” quella che mi era sembrata più risolutiva.
R mi dice che la schiena non gli ha dato più fastidio, che si sente molto tranquillo e che non gli viene più in mente che se non si opera non guarisce.
Però gli sembra di essere un altro e non riesce a ritrovarsi, ha seguito un copione per lungo tempo ed ora non sa come comportarsi tanto gli altri sono abituati a trattarlo come qualcuno che certe cose non le può fare. Gli amici non lo invitano con loro e lui si tiene sempre in disparte.
Appare quindi un disallineamento tra la sua condizione fisica migliorata, tra come si sente e quello che appare.

Torniamo al triangolo e andiamo a cercare…

Io: “Cosa ti colpisce di più di questa situazione che stai vivendo? E’ qualcosa di concreto, un’immagine, un pensiero, una fantasia ?”
Mi dice che “pensa” di non essere adeguato, che si sente molto meglio ma che non sa come far capire agli altri che è cambiato.

Gli chiedo cosa secondo lui farebbe comprendere agli “altri” che lui ora può.
Mi risponde che dovrebbe avere un atteggiamento diverso, più aperto oppure spiegare che sta meglio, insomma esporsi.

Io: “Quindi il nocciolo sta nel “tuo” comportamento ?”
R: “Sì, penso di sì”

Definiamo questo pensiero come “inadeguatezza” e ci lavoriamo sopra.

Questa volta introduco TAI Interna visto il corposo materiale a cui possiamo attingere e l’obiettivo che R desidera fortemente. Essere “visto” nella maniera in cui si sente e cioè tornare alla “normalità”.

1° giro TAI Interna

“Attingo al potere di questo pensiero e lo dirigo verso il mio centro”

“Allineo questa energia alla mia essenza”
• Respira più velocemente

“Dirigo questa energia verso l’obiettivo di tornare ad una vita normale” (è la frase che abbiamo concordato precedentemente e che esprime il suo “essere visto”)
• Apre gli occhi e mi riferisce che l’obiettivo gli sembra più possibile, più vicino.

Ripetiamo lo stesso giro
Allineiamo

Spiego TAI Sequenziale, la sua funzione e lui mette nel “cassetto” l’obiettivo di tornare a vivere normalmente.

Prende nota delle frasi e gli dico di ripeterle come le precedenti, due volte al giorno, mattina e sera seguite dalla frase di allineamento.

Prima di andare via mi dice che ora non ha più paura di guardarsi allo specchio !

Lo sento per telefono una volta all’inizio dell’estate e poi sparisce…

L’esperienza mi ha insegnato che quando qualcuno sparisce in genere dipende dal fatto che sta bene.
Mando un messaggio interlocutorio riaffermando la mia disponibilità. Mi risponde che è tanto impegnato e che si farà sentire. Dentro di me lascio andare e sono confidente che chiamerà quando ne sentirà il bisogno.

9/10/2023

Chiede appuntamento e viene.
E’ un fiume in piena, mi racconta di tutta l’estate che è stata contrassegnata da nuove relazioni, conoscenze, amori, la schiena non dà problemi, ha una postura disinvolta, la “gobba” è minima. Testualmente esclama “io vorrei andare dal medico e dirgli – ma cosa vuoi operare ? – “ .

Chiede di lavorare su un altro aspetto e di iniziare un nuovo percorso. Ne sono doppiamente felice perché mi permetterà di tornare anche se saltuariamente sul problema fisico che se appare sicuramente non più impattante sulla sua vita quotidiana, ha però una sua consistenza che richiede attenzione.

Questo caso ha rappresentato nella mia esperienza un’ importanza rilevante. Non mi capita spesso di lavorare con soggetti molto giovani e la scelta di TAI come tecnica da utilizzare, fra le altre che conosco, si è rivelata azzeccata. TAI ha mostrato tutta la sua efficacia, si è rivelata per quello che è, una tecnica potente, facile da trasmettere e agevole da apprendere, molto efficace e molto adatta, peraltro, ad una generazione molto giovane abituata ad una velocità diversa che a volte rasenta la superficialità.
TAI è un laser, è molto precisa, va dritta al punto e questa sua qualità permette di agire rapidamente ma al contempo profondamente. Ovviamente tali peculiarità rimangono valide anche per persone più grandi ma credo che l’Universo ci stia dotando di strumenti più adatti a trattare con le giovani generazioni, ci stia offrendo dei supporti più mirati. Andrea ha raccolto questi “suggerimenti” e li ha elaborati e “confezionati”. Grazie !

Sono molto contenta di aver seguito il corso operatori che è risultato denso di contenuti e dettagliato. Sento di avere appreso questo strumento in maniera approfondita, è parte di me e del mio bagaglio di strumenti nelle relazioni di aiuto. Lo consiglio a tutti coloro che vogliono accrescere le loro conoscenze e vogliano dotarsi di una tecnica utilissima per sé e per gli altri.

Oriana Leonella Moschini
Counselor
Operatrice di discipline bio-naturali con specializzazione Pranic Healer
Facilitatore di Mindfulness
Cristalloterapeuta

Vivo a Roma
e-mail: oriana.benessere@gmail.com
tel.: 3284164064 (cortesemente previo messaggio)

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