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Tecnica del “punto la sveglia”

Tecnica del “punto la sveglia”

 

In molti casi uno dei blocchi principali alla risoluzione di un problema fisico con l’uso di EFT e tecniche di psicologia energetica è che, più o meno consciamente, siamo convinti che ci voglia un certo tempo per farlo andar via, e che non possa guarire così all’improvviso; per la mia esperienza, forzare il sistema cercando a tutti i costi il “miracolo immediato”, spesso non solo non dà risultato, ma sovente crea l’effetto opposto, cioè si rinforzano ulteriormente eventuali convinzioni negative e limitanti.

C’è inoltre da fare una opportuna distinzione tra convinzioni effettivamente limitanti (scritte sui muri), e quindi da trattate come tali, e altre che invece sono leggi biologiche, che non è possibile bypassare o ignorare, ma solo assecondare.

Esempio: se c’è una frattura, il corpo impiegherà necessariamente del tempo per concentrare le sue risorse in zona e portare a termine il processo di riparazione; questo tempo potrà essere molto variabile da persona a persona, e ognuno ha il suo giusto ritmo; ovviamente è possibile aiutare e accelerare il processo con EFT e altro, ma senza prescindere dalla fisiologia.

Ecco il mio caso: circa tre anni fa (ero ancora alle prime armi con EFT) soffrivo da una giornata di un fastidioso inizio di unghia incarnita, e ho applicato classicamente EFT con “anche se ho quest’unghia incarnita che mi fa male, mi amo….e chiedo al mio corpo di guarirla”; poi ho valutato subito dopo il primo giro se fosse cambiato qualcosa: assolutamente niente, così una vocina interna mi ha detto “ ma come cavolo pretendi che ti vada via così velocemente? L’organismo ha comunque bisogno del suo tempo!”. Allora mi sono chiesto quale poteva essere per me un tempo ragionevole per guarire la mia unghia, e mi sono risposto intuitivamente“un’ora”.

Così ho picchiettato così:” anche se ho un’unghia incarnita…. chiedo al mio corpo di terminare la riparazione e il dolore entro un’ora da adesso (altra versione: “entro le ore …”). Nel giro di mezz’ora circa ha smesso di farmi male, e dopo un’altra mezz’ora era scomparso il rossore e il gonfiore, lasciandomi perfettamente guarito.

Ho ripetuto la stessa esperienza, dopo qualche mese, con un violentissimo raffreddore scoppiatomi in tarda mattinata ; puntai la “sveglia della guarigione” alle ore 10, pensando così di garantirmi una buona nottata; ma alle dieci di sera nulla si era mosso. Così sono andato a letto ancora raffreddato e deluso. Dopo una notte “da idraulico” la mattina all’improvviso mi si è stappato il naso e mi sono accorto con piacevole stupore che il raffreddore se n’è andato; pensai che la guarigione fosse arrivata in ritardo rispetto a quello che avevo chiesto, poi mi si accese una lampadina e guardai l’ora: erano esattamente le 10 del mattino; in effetti non avevo puntato sulle 22, ma sulle 10…in questi casi, come sempre, è bene essere precisi!

La stessa esperienza ripetuta con alcuni clienti ha dato buoni risultati, per cui ho deciso di condividerla anche se è passato un po’ di tempo; sono certo che molti di voi probabilmente la utilizzano già.

Questa e altre esperienze mi confermano ancora una volta l’importanza di accordare (inteso sia come “mettere d’accordo”, sia come il direttore che fa accordare gli strumenti e le varie parti dell’orchestra) quelle parti di noi che fanno resistenza, anziché volerle reprimere o ignorare, trovando un strategia comune conveniente per tutte le parti in causa, addirittura utilizzando le apparenti debolezze come punti di forza.

É vero, siamo tutti figli di Dio e ognuno di noi ha una goccia divina, ma siamo qua in carne e ossa, e dobbiamo fare i conti anche con le leggi della biologia e della fisica; inoltre, come dice Roberto Assagioli, il fatto di essere come una ghianda, con in potenza una quercia (la Matrix Divina) al suo interno, non ci garantisce di essere già una quercia bella e fatta: possiamo solo cercare di trovarla dentro di noi, attraverso un lungo, straordinario, unico, difficile, affascinante, doloroso, divertente, istruttivo percorso.

Giacinto Olivieri

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