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Suonare la batteria

EFT sulla difficoltà di imparare a suonare la batteria (auto trattamento)

 

Questo articolo descrive un caso di auto trattamento che fa un uso combinato di EFT e di una semplice costellazione/rappresentazione familiare individuale.
La storia comincia 18 anni fa, quando un gruppo di 4 miei amici di infanzia fondano un gruppo di musica rock per trascorrere in allegria qualche ora assieme. Dopo alcuni mesi uno di loro, Enzo, torna alla luce in seguito ad un violento incidente stradale. Nei giorni successivi vado ad assistere alle prove del gruppo, e gli amici mi invitano a sedermi alla batteria per suonare e divertirci un po’ assieme, anche in memoria di Enzo. Per me è questa situazione è un po’ strana: seduto alla batteria non mi sento al mio posto, e lo strumento non mi interessa un granché.
Nei mesi a seguire però continuo a partecipare alle prove, ed il mio interesse per la batteria aumenta trasformandosi in una passione. Nonostante questo, sento che qualcosa mi impedisce di sciogliermi e di poter diventare bravo quanto vorrei.
Successivamente le nostre strade si dividono, ed abbandono la batteria per 14 anni, durante i quali ogni volta che vedo o sento un bravo batterista provo comunque il desiderio di poter un giorno essere come lui.
L’anno scorso per il mio compleanno decido di regalarmi una batteria elettronica per poter suonare a casa. Ci gioco un po’, ed in breve tempo riemergono le difficoltà ed il non sentirmi al posto giusto che avevo in passato.
A Ottobre frequento un corso di Costellazioni Familiari con Jakob Schneider, ed in quella sede scopro l’importanza di ricordare ed onorare coloro che hanno fatto posto per noi.
Un pomeriggio della settimana successiva decido di mettere in scena una piccola rappresentazione. Sistemo due sedie una di fronte all’altra. Su una mi siedo io, nell’altra c’è Enzo. In mezzo a noi le bacchette e l’allenatore (è un disco di gomma con il quale si fanno gli esercizi senza fare rumore). Emergono in me emozioni molto forti, e la netta percezione della presenza di Enzo. Mi commuovo, e poi inizio il mio dialogo:
                “Ciao Enzo, come stai? E’ da molto che non ci sentiamo!”
“[…]”
                “Il tuo ritorno alla Luce ha fatto posto per me nel gruppo. Grazie per il posto che mi hai lasciato. “
                “Grazie a te ho scoperto la passione per la batteria. Adesso questa tua passione fa parte anche di me.”
“Tu hai pagato un caro prezzo per lasciare libero quel posto che io ho preso, ed io ad un certo livello mi sono sentito in colpa per questo.”
                “Ti chiedo di essere benevolo con me, e di aiutarmi a sostenere e realizzare il mio sogno di diventare un bravo batterista.”
“Suonando, onoro anche te ed il grande prezzo che hai pagato.”
 “Grazie per essere con me ogni volta che prendo le bacchette e suono la batteria.”
E poi:
“Anche se mi sento un in colpa per aver preso il posto di Enzo nel gruppo…”
“Anche se mi sento un po’ stupido per aver mollato la batteria per 14 anni…”
“Anche se trovo inconcepibile l’aver abbandonato un mio sogno per così tanto tempo …”
“Anche se ho l’impressione che il mio corpo sia troppo rigido per poter suonare la batteria…”
“Anche se mi sembra impossibile poster acquisire la coordinazione necessaria per suonare bene …”
“Anche se ho sempre sentito che per imparare a suonare la batteria bisogna iniziare giovanissimi ed io adesso ho 35 anni…”
“Anche se a volte le bacchette a volte mi sembrano un ostacolo…”
“Anche se non ho tutto il tempo che vorrei per poter studiare gli esercizi di batteria…”
“Mi apro alla possibilità di imparare a suonare, piano ed un poco per volta…”
“E’ un divertimento, e non un altro impegno da aggiungere alla mia agenda…”
“Posso suonare senza pretendere di fare grandi virtuosismi per impressionare gli altri…”
“Posso provare ad accettare quello che so suonare, anche se non è ancora bello quanto vorrei…”
“Anche se ho 35 anni, sono come un ragazzino che sta cominciando ad imparare a suonare…”
Durante questa sessione sento fluire molta energia, manifestata come brividi e vibrazioni in molte parti del corpo, soprattutto alle spalle e braccia. Al termine, emerge in me una nuova consapevolezza di potercela fare a suonare.
Nei giorni successivi, il mio rapporto con le bacchette cambia radicalmente. Le sento sempre più una parte di me. Riesco a percepire la loro vibrazione sotto le mie dita come se fossero le corde di una chitarra. Sono sbalordito da queste sensazioni che il corpo sembra non avermi mai trasmesso prima. Riprovo un po’ tutti gli esercizi che fanno parte dei rudimenti dei batteristi, ed un po’ alla volta intuisco come devono essere eseguiti. La posizione corretta delle mani spesso giunge da se semplicemente provando e senza che io ci pensi. A volte sembra che il corpo si stia muovendo da solo, e che io sia solamente un compiaciuto osservatore interno… è come se stessi “canalizzando” la batteria!
Grazie a questa esperienza sono quindi riuscito a sbloccare dopo 18 anni quelle parti consce ed inconsce di me che credevano di non poter suonare la batteria. Questo mi sta dando la pazienza e la costanza (che non ho mai avuto prima) di dedicare del tempo allo strumento e di lasciare che l’arte s’incarni un po’ alla volta, permettendo al batterista c’è in me di emergere nei tempi più appropriati.
Con immensa gratitudine ad Enzo e ad EFT.

 

Andrea Rombaldi

(Belluno)

 

 

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