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LA PROCEDURA DI PACE PERSONALE

 

Era una fresca sera di primavera inoltrata quando il foglio bianco, poggiato sul tavolo del terrazzo, mi fissava con aria interrogativa e sfidante: dovevo cercare e tradurre in parole gli eventi negativi che erano radicati in me e avevano creato credenze limitanti.

Per me iniziare, in qualsiasi campo, non è mai stato difficile, ma continuare sì !! Quindi, senza indugio ho scritto il primo episodio, successomi più di vent’anni fa, che popolava spesso i miei ricordi lasciando uno strascico di dispiacere. E poi? Aiuto!!! Ho bevuto un bicchiere d’acqua e come d’incanto, senza seguire procedure o logiche particolari, me ne sono venuti in mente tantissimi. Pochi recenti e moltissimi risalenti all’infanzia e all’adolescenza. Il trucco utilizzato è stato di non concentrarmi sull’esercizio della memoria ma di lasciare che affiorassero alla mente.

Ho deciso di trattarli senza criterio, cioè semplicemente dal primo all’ultimo, facendo tanti giri quanto la mia esigenza di serenità sembrava richiederne. A posteriori ho notato che gli eventi si potevano raggruppare in categorie: quelli di disapprovazione, quelli di mancanza di fiducia, quelli legati a singole persone e a rapporti non risolti, quelli di amplificazione della solitudine. Tutti con un denominatore comune: la paura di qualcosa.

In alcuni casi, mano a mano facevo i giri, si riduceva l’importanza dell’evento e aumentava la comprensione del comportamento dell’altra persona coinvolta nell’episodio, seppur non arrivando alla sua condivisione. La maggior parte delle volte ho sentito che si trattava di ragazzate ma che per la mia età dell’epoca erano cose importanti, il cui ricordo ancora mi feriva. Altre volte addirittura, dopo un po’ di giri, mentre visualizzavo la scena il finale cambiava spontaneamente lasciandomi un senso di amicizia e di gioia. In altri casi, durante la preparazione scoppiavo a ridere e ciò era sufficiente perché mi rendevo conto che quell’episodio ormai aveva poco significato.

Mentre picchiettavo dicevo tutto quello che mi veniva in mente, quello che provavo mentre rivivevo quella scena e mi serviva molto per chiarirmi l’accaduto. Di solito il ricordo di alcuni episodi faceva talmente male che non appena affiorava alla mia mente lo tacitavo immediatamente: grazie alla Procedura di Pace Personale mi sono messa di fronte alle mie credenze negative con grande serenità.
Alla fine di ogni giro sentivo una sensazione di maggior vigore, di vitalità e di espansione del respiro
E’ stato come se gli episodi si staccassero da dentro e rimanessero come ricordi e fotografie, incapaci di intaccare la mia energia vitale.

Una sensazione di grande orgoglio per aver sciolto questi blocchi, che auguro a tutti di provare!

                                                                                              Sabrina Zanino

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