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Sofferenza, TAT ed EFT

Sofferenza, TAT ed EFT

 

Maria (nome fittizio) è venuta da me. Maria è una donna di poco più di 50 anni e ha lavorato molto alla scoperta di sé stessa, anche per i vari problemi fisici che ha da molti anni, tra cui dolori forti alla colonna, mal di testa fortissimi e diabete oltre ad altri problemi. Maria è venuta da me con un sogno che sentiva importante. Ha sognato una parte di sé che faceva resistenza alla guarigione. Propongo di fare T.A.T. Facciamo i primi due steps, al secondo dice “Mi sembra impossibile guarire”. Allora facciamo EFT “Anche se mi sembra impossibile guarire….-…” dopo qualche giro, quando ha sentito che non era poi così impossibile abbiamo continuato con T.A.T. Arrivati allo step dei vantaggi secondari, mi sono fermata a spiegare di che cosa si trattava Le ho chiesto:”quali vantaggi potresti avere stando male?” Lei ha risposto:”Non ho una vita mia,e posso dedicarmi ai miei genitori (anziani) Ho chiesto: “Come senti i tuoi genitori?” “Come figli” Abbiamo lavorato “Anche se sento i miei genitori come figli” Mentre facevamo tapping le è emerso :” Se non li accudisco li abbandono”. Ho chiesto :”Ci sono stati casi di abbandono nella storia della tua famiglia?” “La mamma della mia mamma è morta quando lei era piccola, e la mia mamma ha sempre sentito la sua mancanza, fino ad anziana. Abbiamo fatto “Anche se mia madre è stata abbandonata e io voglio riempire un vuoto….” “Anche se ho sentito tutto il dolore di mia madre….tutta la sua solitudine…..Anche se mia madre ha sofferto tanto e se io mi ammalavo alleggerivo il suo dolore………….” Anche se io soffrivo lei avrebbe sofferto meno….” Maria ha sentito che il nodo era lì, che si era caricata tutto il dolore fisico per “alleggerire” la madre. Qui ci siamo fermate e date l’appuntamento alla settimana seguente. La persona è tornata per fare T.A.T su questo essersi caricata del dolore della madre. Abbiamo fatto il primo step e quando ho chiesto se era successo qualcosa ha detto di essersi vista da bambina, la madre a letto sofferente, e lei in piedi alla porta bloccata. Nel secondo step, lasciando che la mente vagasse sull’opposto ha visto se stessa che chiudeva la porta e mi ha detto ” Io rispetto il percorso di mia madre” ho sentito che la cosa era scesa a livello della coscienza. Maria ha cominciato a …ridere una bella risata che mi ha coinvolto ed è durata a lungo. Non servivano altri steps.

E’ stato per me un lavoro molto bello e ringrazio il Cielo e tutti quelli che sono stati strumento di questo: Andrea, Tam e Mair e Tapas.
Grazie,

Paola

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