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Scoprire le ragioni delle vertigini

Scoprire le ragioni delle vertigini

 

Gary: Ok, parlo con Laurie? (Nota: Laurie è una terapista con la quale sto avendo una conversazione telefonica riguardo ad una sua cliente).

Laurie: Si.

G: E sono le 6,45 di martedì sera. Oggi ho parlato con una tua cliente che chiameremo Sally, la quale recentemente, circa tre mesi fa, ti ha chiamata per un problema di vertigini, giusto?

L: Esatto.

G: E che non è riuscita a fare progressi con EFT. Mi ha inviato una email ed oggi abbiamo parlato un po’ al telefono. Mi ha detto che sei la sua terapista e che aveva usato EFT su un paio di problemi. Perciò lo scopo della nostra conversazione è la discussione di questo caso. Potremmo riuscire ad aiutare Sally, ma potremmo anche non riuscirci. Ad ogni modo, cercheremo di trovare qualche buono spunto.

L: OK

G: Perciò che ne dici di iniziare raccontandoci di Sally?

L: Ok, come Sally ti ha già detto al telefono, a partire da maggio soffre di vertigini, perciò da circa tre mesi. Questo problema ha portato Sally ad assentarsi dal lavoro; è andata da molti medici per effettuare ogni sorta di esame, inclusi specialisti di occhi, orecchie, naso e gola, chiropratici, agopuntori, etc. La sola diagnosi che sembra avvicinarsi al suo problema è la Sindrome di Menière, che in effetti non è una diagnosi distinta, ma piuttosto una collezione di sintomi.

G: Certo.

L: Sally descrive il suo problema come un senso di pienezza nell’orecchio destro, con un senso di pressione ed una sorta di leggera vertigine cronica. Quando era nel mio studio, la settimana scorsa, mi ha detto che la sentiva come un magnete che la spingeva verso terra. E sentiva che doveva resistere e spingere in senso opposto.

G. Già. Mi ha menzionato la stanza che girava.

L: Ed ha provato EFT su altri problemi alcuni mesi prima, e le è piaciuta molto.

G:Hai fatto progressi sui precedenti problemi?

L: Si, inclusi alcuni molto interessanti. La prima volta che abbiamo usato EFT è stato sul suo stare sulla difensiva nella sua relazione con il partner. E, tipico dell’Apex Problem, non ha realizzato l’effetto di EFT se non molto dopo, quando il suo partner le ha detto che era cambiata, che non si arrabbiava più come prima.

G: Ok. Ora vorrei, se possibile, focalizzarci sulle vertigini e su quello che stai facendo per eliminarle. Perché apparentemente qualsiasi approccio è stato tentato con EFT non ha avuto successo. Perciò usavi “Anche se…cosa?”

L: Vediamo…”Anche se ho queste vertigini…” Ed poi, “Anche se ho paure che nessuno possa aiutarmi…” A volte ne parliamo e le suggerisco di picchiettare da sola, a casa. L’ultima volta che abbiamo usato EFT sulle vertigini, quando era nel mio studio, è sembrata non funzionare.

G: Già. Prendo parola qui, perché ho avuto una conversazione telefonica con Sally ed anche lei mi ha confermato quello che dici tu. Ora, a volte possiamo prendere un problema fisico, come un mal di testa, o vertigini, o dolori di stomaco, o qualsiasi altra cosa. Possiamo applicare EFT alla specifica sensazione fisica e, spesso, se ne va. Probabilmente anche tu ne hai fatto esperienza.

L: Ho usato EFT due volte la settimana scorsa su emicranie. Ha funzionato meravigliosamente.

G: Perciò, spesso, se ci focalizziamo sul problema fisico, esso scompare, oppure inizia a cambiare natura. Da un dolore diffuso diventa acuto, oppure cambia localizzazione. La chiamo “Caccia al Dolore”, ed è un approccio. Ma quando non funziona, allora mi dico: “ci deve essere una causa emozionale che contribuisce al problema”, e procedo alla ricerca di quella. Possiamo arrivarci in un secondo. L’altra cosa è la paura che non ci sia niente da fare. Per me, questa paura che non ci sia soluzione è un po’ troppo generale. So che qualcuno può sentirsi così. Ma è come quando qualcuno dice: “Il mio problema è che ho una scarsa auto-immagine”. Troppo generica, poiché è composta da centinaia di eventi che sono occorsi nella vita di una persona. Tutti i rifiuti, le paure, i sensi di colpa. Sono tutti contenuti in quella che chiamiamo Scarsa Autostima.

L: Si.

G: Perciò anche l’essere senza speranza ha delle ragioni specifiche. Se torni all’infanzia e cerchi degli episodi specifici… Ho parlato un po’ con lei di questo, e mi ha menzionato che ne ha riguardo a suo padre, in particolar modo quando si è sentita senza speranza da bambina o da adolescente. Vedi, il sentirsi senza speranza riattiva la medesima sensazione provata in passato.

L: Oh…

G: Perciò abbiamo bisogno di andare al passato e trovare eventi specifici. Io e Sally non ne abbiamo parlato, ma sicuramente potrai trovare un momento nel quale, ad esempio, “Mio padre ha rifiutato di aiutarmi quando avevo otto anni nelle Girl Scouts”. Questo è un evento specifico, ok?

L: Si

G: O, ancor più specifico. “Ha rifiutato di aiutarmi a svolgere alcuni progetti specifici quando avevo otto anni, nelle Girl Scouts” oppure “La volta in cui mio padre, quando avevo 9 anni, mi ha sgridata di fronte ai miei amici e non ho potuto farci niente”.

L: Ok.

G: O “La volta in cui mio padre mi ha picchiata quando…, ed io mi sono sentita senza speranza”. Potrebbe non essere solo il padre. Potrebbero essere anche altri. Ho parlato con lei, e mi ha detto che c’era un problema di abbandono o perdita, come l’ha chiamata lei. Per me questo è solo uno stimolo che scatena un evento passato. Quando finisce una storia non ci sentiamo molto bene. Ma ce un livello che non si deve oltrepassare. Ad ogni modo, le ho chiesto cosa è successo emotivamente nei tre mesi precedenti, cioè da quando ha le vertigini. Ha detto che ha fatto visita alla famiglia e che ha sentito un forte senso di perdita. Ha iniziato a rammentare cose di suo padre, della sua recente rottura del rapporto con il partner, e così via. Perciò questo mi ha fornito lo spunto per andare in un’altra direzione. Tu conosci di lei molto più di me. Ha senso quanto finora detto?

L: Questo “viaggio” sicuramente porta a qualcosa. C’è un sacco di roba qua, di sicuro. E, sai, non ho fatto la connessione con le vertigini. O la mancanza di speranza, o la perdita. Ha parlato di queste cose ma, ovviamente, le vertigini sono apparse molti anni dopo.

G: Nella nostra conversazione è uscita la frase “La mia vita è fuori equilibrio”, ed è una frase interessante per qualcuno che ha vertigini. “La mia vita è fuori equilibrio”, e lei ha avuto un padre con il quale non si è mai trovata, ed è morto qualche anno fa. Poi ha avuto un partner, e la sua partenza ha lasciato un buco, un senso di perdita. E poi il suo recarsi in visita alla famiglia ha “acceso” un sacco di altri ricordi. Penso che quando qualcuno ha problemi fisici, c’è sempre da andare alla ricerca delle cause emozionali. Infatti, do per scontato che ci sia una causa emozionale. Che sia giusto o sbagliato, non lo so. Ma facendo in questo modo ho compiuto un sacco di passi avanti.

L: Ok, in effetti non ci avevo pensato. Almeno nel contesto d’uso di EFT.

G: Per me, la causa è lì. Infatti, EFT funziona così bene e così spesso che quando non sembra funzionare, mi chiedo: “Che c’è qui? Cosa non ho fatto?” Non incolpo EFT. Non dico che non funziona.

L: Ok.

G: Dico qualcosa del genere, ma quello che veramente penso è “Sono arrivato al vero problema? Cosa mi manca? C’è qualcosa che blocca il processo di guarigione. Non riesco ad individuare il vero problema, o qualcosa del genere.” Puoi lavorare su un sacco di cose nel suo rapporto con il padre.

L: Oh, si, c’è un sacco di roba.

G: C’erano un bel po’ di cose, ed in qualche modo sono state tutte “attivate”, almeno per quel che appare, nella sua visita alla famiglia. Inoltre Sally mi diceva che, poco tempo dopo, stava guidando ed ha voltato la testa a destra, ed ha avuto vertigini per un minuto. Poi se ne sono andate. Poi due o tre settimane più tardi, ne ha avuta un’altra che poi è scemata. Poi sono diventate più intense. L’establishment medico tende a considerare le vertigini come un qualcosa di chimico, perché ci sono sostanze chimiche che viaggiano nel cervello. Io chiedo sempre che cosa ha determinato il cambiamento chimico nel cervello. Secondo me c’è sempre qualcosa di emozionale dietro. Ad ogni modo, cosa intendi fare con lei?

L: Penso che guarderò le note che ho preso nelle precedenti sessioni con lei riguardo alla visita alla famiglia. Ci sono un sacco di emozioni che possiamo “picchiettare”. Inoltre ha una tonnellata di problemi dall’infanzia. Così sono sicura che possiamo trovare molti spunti interessanti.

G: Possiamo farlo praticamente con chiunque, in effetti. Magari i suoi sono un po’ più intensi rispetto a quelli di qualcun altro. Prenderei le vertigini, o la Sindrome di Menière, o qualsiasi altra etichetta sia stata data al suo problema, e lo considererei semplicemente un sintomo. Poiché hai picchiettato sul sintomo e non ti ha portato a nulla, per me significa che ci sono delle cause emozionali alle quali devi arrivare.

L: Ti ho visto farlo, ed è impressionante quanto bene riesci ad arrivare al nocciolo del problema. In modo così compassionevole ed accurato.

G: Interessante; se poni domande ai clienti mentre esegui EFT, loro te lo diranno. E’ come se picchiettando togliessi gli strati della cipolla.

L: L’ho trovato corretto. In qualche modo rende chiara la loro mente ed iniziano a parlare di cose che prima non menzionavano. L’ho notato.

G: E non hanno mai nemmeno pensato di parlare di queste cose prima. Poiché, presumibilmente, altri problemi le coprivano. Perciò in realtà non è difficile, è solo questione di esperienza. Chiedi al cliente:”Se ci fosse una qualche altra problematica che ancora non abbiamo toccato, quale potrebbe essere?” E’ una domanda semplice. O vanno diritti al problema, oppure ti rispondono “Non so”. In questi casi normalmente dico “Beh, ipotizza”. E sono degli “ipotizzatori” fenomenali, lascia che te lo dica. Dicono qualcosa del tipo: “Beh, forse è questa cosa quando avevo x anni…etc.” Così ci troviamo in qualche strada utile. Ad ogni modo, deve essere brutto avere le vertigini.

L: Non riesco ad immaginarlo. Già è dura quando ti gira la testa. Immagina avere questo disturbo tutto il tempo.

G: Ok, allora prova così. Ovviamente di sicuro non sappiamo nulla. Per il momento siamo seduti qui a sparare all’aria, per trovare qualcosa che possa funzionare. Ad ogni modo, questa è la mia esperienza. E penso che se continui a scavare, qualcosa di buono riesci ad ottenere, se non con le vertigini con qualcos’altro. Ma penso che otterrai risultati con le vertigini. Poni la domanda: “Se ci fosse una causa emozionale alle vertigini, quale potrebbe essere? Se ci fosse una ragione emozionale al fatto che ora ti gira la testa, quale potrebbe essere?” Poi aspetta la risposta. Stimola una sua risposta e poi applica EFT. Cerca sempre di essere il più specifica possibile.

L: Bene, grazie mille.

G: Quando vuoi.

 

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