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Relazioni e vita

 

RITROVARE VITALITA’ ED ENTUSIASMO

 

Giulia, che conosco da qualche anno e so in un percorso di crescita personale attraverso vari approcci, arriva portando con se la sua voglia di percorrere un altro tratto del suo cammino, spinta soprattutto dalla crisi che sta vivendo la sua relazione.

I segnali del corpo mi parlano di una mancanza di vitalità, ed infatti mi conferma che il suo compagno le ha detto che non ha più voglia di mettere nella relazione una doppia dose di entusiasmo e chiede a lei di mettere “la sua parte”.

Incominciamo a trattare quanto emerge a seguito della mia domanda relativa a ricordi di situazione in cui si è sentita “mortificata” (dal pallore che noto) ed emergono un paio di scene: la prima relativa ad una volta in cui è stata lasciata dalla nonna a dormire durante un trasloco e precisamente quando Giulia scopre il mattino successivo che suo fratello minore ha passato la notte con i genitori a differenza sua ed emerge il senso del rifiuto ed il dolore dell’abbandono che trattiamo con logosintesi sulla scena tornata a memoria. Così facciamo anche con il secondo ricordo che emerge: una scena in cui il padre dà una sberla a Giulia senza che lei, ancora oggi possa capirne il motivo: stava giocando facendo faccine buffe e la nonna non gradiva, ma questo, per la bimba non era certo motivo valido per la reazione del padre, anche inusuale, e lei si sente tradita. Alla conclusione delle frasi di logosintesi sull’immagine sopra la sua testa, rimane un blocco alla gola che trattiamo con eft:

  • anche se faccio ancora fatica a mandar giù questa cosa e non sono molto disposta a rivedere le mie convinzioni in merito a questo ricordo …
  • devo ricordarmi che cosa può accadere per non rivivere più questa cosa, non ci si può fidare completamente, gli uomini sono imprevedibili (emozione molto forte con pianto che sembra proprio quello di una bimba), io mi fidavo …e invece hai scelto qualcun altro, invece di dare fiducia a me l’hai data a qualcun altro
  • sento in ogni mia cellula questa delusione, questo tradimento
  • anche se in realtà io non posso sapere come ti sentivi in quel momento, cosa stavi vivendo e che cosa avevi per reagire con me in quel modo, forse io non centravo niente, forse tu avevi solo bisogno di tirar fuori qualcosa che ti turbava
  • e anche se per tutti questi anni ho pensato che tu ce l’avessi proprio con me e che tu avessi rifiutato proprio me, mi amo e mi accetto e mi apro alla possibilità di rivedere tutte quelle conclusioni che ho tratto, tutte quelle convinzioni e quelle credenze che si sono depositate nella mia parte inconscia a seguito di quell’episodio
  • e anche se per un po’ ho ritirato la mia fiducia, mi apro ora alla possibilità di rivedere questo atteggiamento, sentendomi comunque salva e al sicuro
  • mi apro alla possibilità di rivedere e per-donare, nel senso di farmi un dono, di rendermi libera, tutti quei ricordi di tutte quelle volte in cui anch’io magari ho reagito con qualcuno che non centrava niente con il mio stato d’animo, e facendo questo dono a me, lo faccio anche a te così io sono libera ed anche tu.

Giulia si sente molto più leggera e si stupisce di quanta emozione possa emergere da un ricordo a cui non dava molta importanza.

Poco dopo, Giulia mi comunica di aver preso una decisione riguardo alla quale è stata a lungo combattuta e che faticava a prendere.

 

IL FUTURO CHE NON SPAVENTA PIU’

 

Roberto arriva da me con problemi di relazione, a più di quarant’anni non è ancora riuscito a prendere la decisione di andare a vivere con la sua compagna e di costruire una sua famiglia ma vive ancora con la mamma. Emerge il ricordo della mancata accettazione, da parte della famiglia della madre, del matrimonio dei suoi genitori, avvenuto anche perchè la mamma stava aspettando proprio Roberto ed è molto giovane. Roberto si ricorda degli insulti verbali e degli atteggiamenti ostili che non sono mai cessati neppure dopo molti anni. Suggerisco a Roberto di allargare le braccia completamente e di immaginare di collocare idealmente sulla mano destra la famiglia del papà e sulla sinistra la famiglia della mamma e poi di avvicinare piano piano le braccia con i palmi rivolti uno verso l’altro ripetendo “io sono questo e sono quello” e, quando le mani si toccano “da questo e quello è nato Roberto”. Prendo spunto da ciò che osservo per passare ad un giro di eft:

  • io sono Roberto e grazie a voi ora sono libero di vivere la mia vita e tutto quello di irrisolto che vi riguarda ve lo lascio
  • anche se fino ad ora ho portato questo fardello, questa responsabilità riguardo alla vostra unione, come se fossi stato usato per superare i problemi delle vostre famiglie … e mi apro alla possibilità di incominciare a guardarmi e percepirmi in un modo nuovo
  • invece della responsabilità di aggiustare qualcosa posso prendermi la responsabilità di rappresentare qualcosa di nuovo che va oltre le divisioni (a questo proposito Roberto riconosce la sensazione che ha sempre avuto di dover essere un sostegno per loro piuttosto che i genitori un sostegno per lui)
  • è come se avessi dovuto contribuire a risolvere qualcosa che non mi apparteneva
  • mi seno sentito responsabile di quello che stava accadendo e ho cercato di rimediare
  • ora mi apro alla possibilità di tornare semplicemente ad essere il figlio nato da un’apparente frattura
  • e anche se ho cercato di sistemare le cose guardando indietro invece che davanti …
  • anche se fino ad ora sono stato impegnato a cercare di rimettere a posto qualcosa, dimostrando che si può vivere in pace ed in unione, ora rivolgo il mio sguardo davanti a me e osservo come può essere dolce il frutto di un’unione apparentemente contrastata lasciando andare tutto ciò che è stato e che non mi riguarda
  • mi apro alla possibilità di concentrarmi sui miei progetti, su quello che io posso creare indipendentemente da quello che c’è alle mia spalle, anzi utilizzando il potenziale che c’è in una situazione apparentemente disastrosa
  • imparo a far tesoro dell’esperienza invece che cercare di cambiarla, e il mio contributo alla mia evoluzione, all’evoluzione del sistema, è proprio quello di imparare ad utilizzare l’esperienza che c’è facendone qualcosa di nuovo invece che cercare di modificare quello che c’è stato.

Roberto si sorprende di come tutto gli appaia diverso, di come si sente più leggero e di come il pensare al futuro gli sembri una cosa naturale, non più una cosa nebulosa ed oscura, e, anche se ancora non sa che forma prenderà il suo futuro, è disposto a dargli uno sguardo con serenità, senza sentirsi angosciato come gli accadeva prima.

Paola Madoglio

Counseling Sistemico

www.infinitepossibilita.com

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