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Puntura di vespa

Puntura di vespa

 

Ciao a tutti,

Oggi, primo novembre, sono andata al cimitero per pulire la celletta dove sono stati sepolti i miei nonni paterni. Prendo la scala e salgo fino alla celletta dei miei nonni che si trova all’ultimo piano. Preparo l’occorrente per effettuare la pulizia e prendo il vaso che contiene i fiori da sostituire.
A mani nude afferro il mazzo di fiori quando sento una scossa elettrica al dito anulare destro. Urlo per il dolore, lasciando cadere i fiori e guardo il mio dito stupita perché non capivo cosa mai avessi toccato per  prendere una scossa elettrica ma sicuramente ero stata punta da una vespa.
Mi guardo intorno. Sono in cima alla scala e per scendere ho necessità di usare entrambe le mani, la mano destra è fuori uso e sto usando la sinistra per tenere la mano dolorante.
Non posso scendere, non ho l’acqua per bagnare il dito ferito, inizio a soffiarci sopra e mi accorgo che non sto respirando, che sto trattenendo quel dolore. Inizio a respirare  profondamente nonostante il dolore diventasse ancora più acuto e l’istinto mi spingesse a non respirare. Combatto contro questo istinto continuando a fare dei grandissimi respiri per calmare la mente e aiutarla a trovare una soluzione efficace ed immediata.
La soluzione arriva ed è l’EFT. Incurante delle persone che passavano sotto di me e che guardavano nella mia direzione per pregare per i propri cari inizio subito il primo giro di EFT.

Mi concentro solo ed esclusivamente sul dolore fortissimo, non dico nessuna frase né mentalmente né ad alta voce, continuo a respirare profondamente, guardando dritto avanti a me e a picchiettarmi.
Posso usare solo la mano sinistra e non riesco a trattare il punto clavicola perché la mano destra mi fa male; non posso fare EFT sulle dita per cui lo faccio picchiettando i polsi della mano ferita.
Il dito inizia a gonfiarsi e vedo il puntino dove l’insetto mi ha “colpita”. Rimango concentrata su quello che vedo e sento e continuo a picchiettare abbinando sempre una bella respirazione al solo scopo di farmi rilassare il più possibile e di portarmi  lontana dal dolore di quel momento.
Dopo meno di 10 minuti il gonfiore è sceso ed il dolore quasi annullato; il dito è un po’ anestetizzato ma posso appoggiarlo senza sentire male, provo a premerlo e non sento più dolore. E’ ancora un po’ gonfio ma posso portare a termine il lavoro che mi ero prefissata di fare.

Dopo un ora sono a casa e decido di scrivere questa mia esperienza. Pian piano l’anulare destro ricomincia a farmi male, sento un dolore forte ma non acuto e perfettamente sopportabile. Lo guardo e constato che effettivamente è ancora gonfio e più caldo rispetto a tutte le altre dita.

Ricomincio a fare giri di EFT. Mentre picchietto tutti i punti (giro completo vecchia versione) ripeto mentalmente “questo dolore, questo calore”.Faccio diversi giri, bevo un sorso d’acqua, utilizzo anche la mano con il dito incriminato per picchiettarmi.
Sento che inizia a pulsare la zona punta dall’insetto e capisco, tra un giro e l’altro, tra uno sbadiglio e l’altro, che sono arrivata alla fase finale del ciclo del dolore.
Continuo a picchiettare tutti i punti concentrando l’attenzione a: “questo calore, questo pulsare” e nel giro di 5 minuti mi accorgo che mentre picchietto, anziché essere concentrata sul calore e sul pulsare, penso ad altro. Lo ritengo un segno che il calore e il pulsare sono estremamente diminuiti.
Testo il calore dell’anulare ed è tiepido, non pulsa e non ho più alcun dolore.
Completo con gli ultimi 5 minuti concentrando la mia attenzione mentre picchietto (tutti i punti) su “rimanente calore”.

Grazie a tutti coloro che mi hanno letta

 

Milena Vireca

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