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Problemi di voce

Problemi di voce

Katia  (nome di fantasia)  ha la passione del canto da sempre, ma soltanto quando diventa abbastanza adulta da poter prendere decisioni autonome può iniziare a coltivarlo e rapidamente conquista posizioni di riguardo come soprano.  A un certo punto però la voce non tiene più come prima,   c’è un filo corrosivo di incertezza che la fa inciampare ogni tanto..  comincia il giro di controlli medici.  Katia vive tensioni molto forti perché ha investito tantissimo per la sua carriera, in termini di tempo, caparbietà, sforzo, volontà, impegno….   Si profila l’ipotesi di dover intervenire chirurgicamente sulle corde vocali…  L’intervento  è avvertito da un lato come ipotesi inquietante, per le incognite che un intervento può comportare sulla limpidezza e sulle sfumature della voce,  dall’altro  come unica via d’uscita.  Lei si sentiva braccata.  Katia viene a trovarmi in studio (ci conoscevamo già  per altro lavoro  fatto insieme)  e quando mi accenna alle sue difficoltà le propongo di affrontarle con eft.  Visto il nostro rapporto di fiducia, Katia  acconsente e cominciamo subito.    Le chiedo da quanto tempo ha avvertito la difficoltà  e che cosa stava accadendo nella sua vita in quel periodo.  e lei mi risponde che  stava per sposarsi ma l’impegno del canto la assorbiva troppo e il matrimonio era andato a monte.  Stavo per partire subito con dei giri di eft su questo evento senza dubbio traumatico, ma l’intuizione ha suggerito di fare comunque un giro sul sintomo di cui Katia mi ha parlato.   La voce che  “non è a posto”  “non tiene”, in una nota in particolare …   Picchiettando su quello e sulla tensione molto alta che accompagnava quei sintomi è emerso un episodio chiave.  Un concerto prestigioso, in Russia, in cui  la voce era venuta meno proprio sul “MI centrale”.  Ho guidato Katia ad affrontare tutti gli aspetti del disagio per la defaillance inaspettata, la paura che possa accadere ancora, le sensazioni fisiche che ha sentito, quel vuoto della voce che diventava anche un vuoto della pancia, abbiamo esplorato quel vuoto della pancia che le ha ricordato  una sensazione che lei ha spesso provato davanti a suo padre che non la ha mai sostenuta in questo suo sogno di cantare.  Abbiamo esplorato allora le emozioni in relazione al padre freddo, e al vuoto della pancia,   al senso di solitudine, la rabbia per non essere stata sostenuta  lavorando su un  episodio specifico e qualche flash inerenti a questo tema, fino ad arrivare a sentire serenità e consapevolezza che il padre non  riusciva a sostenerla perché aveva paura per lei, che fosse esposta a qualcosa di troppo grande..    C’è liberazione di dolore  e alleggerimento.  Devo aggiungere che quando si trattava di picchiettare sull’aspetto della voce, ho invitato Katia a scegliere da sola le espressioni più adatte per descrivere le sensazioni e anche termini tecnici che io non conosco, non avendo esperienza di canto lirico.   Katia mi ricontatta dicendomi che va molto meglio,   ma che ancora c’è un momento di paura prima di entrare in scena,  e che la voce ancora non fiorisce come lei avverte che sarebbe possibile ….  In quel periodo  avevo programmato un  livello base e Katia sceglie di frequentarlo,   scopre da sola che è possibile picchiettare mentalmente sui punti e da sola  gestisce gli  aspetti  che erano rimasti e si guarisce anche un  dolore mestruale ricorrente.

Luisa Berselli

www.buonemani.com

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