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Paura di perdersi

Un caso di paura di perdersi che ha rivelato altre questioni più essenziali

Di Lucy Pole

L.D.  aveva sempre avuto paura di perdersi, dovunque dovesse andare.  Se andava in macchina in un posto nuovo, anche se portava dietro la carta stradale,  aveva incubi nelle notti prima di un qualsiasi viaggio.  Questo disagio non sarebbe stato così devastante per la signora, se non fosse che doveva viaggiare spesso nell’ambito del suo lavoro, e molte volte per raggiungere indirizzi nuovi.
Quando abbiamo chiarito la situazione, abbiamo formulato una Frase Iniziale generica per portare più basso il livello di disagio iniziale, che era, solo a pensare alla questione, al massimo (10 sulla scala SUDS da 0 a 10) del valore soggettivo del disagio.
“Anche se mi fa tanta paura  dover guidare in un posto che non conosco, e ho paura di perdermi, mi amo e mi accetto completamente e profondamente.”  Le parole che abbiamo usato per pro memoria, su ogni punto tapping erano: “questa paura”, “paura di perdermi”,  “questo terrore”.
Dopo solo un paio di sequenze di tapping  mi ha guardato sorridendo, e disse che si sentiva come se si fosse levato un peso dal petto. Il livello SUDS era scesa a 6 o 7, quindi avevamo tolto il coperchio, come inizio, e allora abbiamo modificato la Frase Iniziale per continuare:
“Anche se ho ancora paura di perdermi, so che ho l’intelligenza e le capacità necessarie e so che riesco a trovare la strada, come ho fatto tante altre volte e sono sicura di farcela.”
Poi abbiamo fatto tapping su queste idee: “Ora mi sento sicura di me stessa, sono tranquilla e ho fiducia nelle mie abilità. Come sono riuscita a orientarmi nelle situazioni della vita, anche ora mi sento pienamente in grado di farlo, per ogni evenienza che possa capitarmi. Sono contenta di lasciare andare la paura, sono pronta a lasciare andare la mia paura, perdere la paura e uscire liberamente, con gioia nel cuore”.
Alla fine non riusciva nemmeno a recuperare l’idea che l’aveva tanto sgomentata da tanto tempo, e diceva che il valore del disagio doveva essere uno 0.  La consulenza non ci prese più di mezz’ora in tutto, e dopo due settimane ho ricevuto questa lettera da L.D.:
“Da quando ci siamo visti non ho più avuto i soliti incubi di perdermi. Tutt’altro, quella notte del nostro incontro ho sognato di trovarmi in un paesaggio bianco, un villaggio che conoscevo 40 anni fa, ma non c’erano case, solo colore  bianco, e due strade, una che andava diritto e una più avanti che andava verso sinistra.  Ho visto la configurazione del sito e ho cominciato a segnare la pianta del paese, quando ho sentito parlare: delle persone stavano dicendo che avrebbero messo uno stadio da baseball (!). A quel punto ho pensato, nel sogno: bene, che facciano pure, tanto la disposizione generale l’ho già in mente! (e quindi non avevo nessuna paura di perdermi).
La prossima notte ho sognato di trovarmi nella mia vecchia scuola in Scozia. Ho fatto una corsa su per le scale all’ultimo piano, per una riunione. Qualcuno mi chiese se avessi visto la vecchia biblioteca e io risposi che ero venuta su di corsa senza guardarmi intorno. Questo significa che sapevo esattamente dove andare senza perdermi nei corridoi e per le scale, come succedeva di solito.
Un’altra notte ho sognato di essere al collegio e notavo che altri studenti sapevano dove e quando erano  le loro lezioni. Quando scoprì che ero in una classe di soli 10 alunni, mi avvicinai al professore e chiesi se potessi avere anch’io una schema come i miei compagni avevano, con i giorni, l’orario e le classi tutto spiegato. Ben diverso dalla solita L.D., che avrebbe vagato disperatamente, senza sapere dove dovesse essere.
Questi sono solo alcuni sogni, ma di buon auspicio. Anche nella vita reale mi sento più sicura e serena ora.
Ti ringrazio di cuore per avermi aiutato con questo problema.”

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