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Paura di andare in auto con altri guidatori

EFT e paura di andare in auto se guidano altri/succhiare il pollice

 

Parte prima

E’ da tempo che Filomena è una mia cliente per il Metodo Feldenkrais. Superati i suoi antichi mal di schiena continua con regolarità  a partecipare alle mie lezioni sia individuali che di gruppo.  Al termine di una lezione di Integrazione Funzionale,  indugiando nelle piacevoli sensazioni che seguono la pratica, si lascia sfuggire la frase ‘Sto così bene, peccato che stasera dovrò andare in auto a Roma. Speriamo di riuscire a conservare questa tranquillità per tutto il viaggio’. Incuriosita da questa frase la invito a rendere più chiaro il suo pensiero. Emerge che anni prima Filomena aveva avuto un incidente stradale in australia in una macchina non guidata da lei. Da quel giorno l’andare in auto guidate da altri era diventato un vero e proprio tormento. Cercava il più possibile di evitare di mettersi in situazioni di questo tipo e quelle volte in cui era costretta a farlo anche la più piccola passeggiata o spostamento le procurava grande tensione e talvolta conati di vomito.
In quei giorni parte della mia mente era focalizzata sulla preparazione di un imminente corso di EFT. E’ stato quindi quasi automatico per me pensare di applicare questa modalità a questa specifica situazione. In maniera piuttosto informale, quasi per gioco le ho proposto di fare alcuni giri di EFT. In realtà non ho nemmeno approfondito tanto il lavoro anche per la sensazione che in una mente calma e in un organismo  già in condizioni di buon equilibrio e particolarmente ricettivo perché alla fine di unan intensa lezione Feldenkrais, il lavoro sarebbe stato più facilmente recepito. Al termine dei giri siamo tornati con la conversazione alla lezione e abbiamo fissato il successivo incontro per la settimana seguente.
Nei giorni intermedi non ho avuto alcuna notizia da parte di Filomena e il lavoro di EFT fatto con lei l’ho completamente messo da parte. Quando l’ho rivista, 7 giorni dopo, le ho chiesto come si sentiva e come erano andati i giorni in cui non ci eravamo viste.  In quel momento mi è venuto anche in mente del lavoro fatto con EFT così le ho chiesto come era andato il viaggio a Roma. A quel punto Filomena ha fatto mente locale su quel viaggio e ha detto ‘sai? Ho fatto tutto il viaggio e ho completamente dimenticato la mia paura…’ In altre parole la paura si era semplicemente dissolta.

Parte seconda

Inizio la nuova lezione con Filomena ma parte della mia mente continua a riflettere sulla velocità di questo cambiamento. Mi  viene voglia di continuare a provare l’efficacia di EFT su un soggetto così ricettivo appoggiandomi allo stato di disponibilità e di apertura al cambiamento indotto dalla lezione Feldenkrais. Ricordo che Filomena aveva più volte manifestato un certo disagio per non essere riuscita ad abbandonare l’abitudine che portava dall’infanzia di succhiarsi il pollice in momenti di stress o che richiedevano una particolare concentrazione.
Quando, durante la lezione Feldenkrais, ha fatto cenno a questa sua abitudine, ho colto la palla al balzo e le ho detto che se avvessimo avuto tempo, al termine della lezione avremmo ripetuto quel ‘giochino strano’  chiamato EFT che già avevamo provato ed era stato utile per ridurre e dissolvere la sua paura di andare in auto. E così abbiamo fatto. Nei momenti finali della lezione, approfittando dello stato particolarmente ricettivo, ho guidato alcuni giri di EFT sul tema del succhiare il pollice, quasi incorporando questa pratica nella lezione.
Per quasi 20 giorni non ho visto Filomena. Impegni di lavoro suoi e miei hanno fatto sì che trascorressero quasi tre settimane. In compenso ho incontrato Marcella, la madre di Filomena, anche lei da tempo mia cliente. Ho chiesto ad Marcella notizie di Filomena. Ed Marcella fra le tante cose mi dice ‘Filomena è molto contenta e sorpresa perché per un piccolo taglio ha messo un cerotto per un paio di giorni sul pollice e da allora ha scoperto che non lo mette più in bocca.’ Potete immaginare la mia sorpresa  a sentire queste parole, soprattutto perché ho messo immediatamente in relazione questo fatto con i giri di EFT.
Quando ho rivisto Filomena ho portato il discorso sul dito ed Filomena mi ha detto le stesse cose che mi aveva detto la madre qualche giorno prima. Filomena era stupita che un cerotto avesse potuto fare tanto. In realtà Filomena aveva completamente rimosso i giri di EFT fatti in uno stato di profondo rilassamento… e solo dopo un po’ ha ricostruito, restando come me, stupita, non solo dalla potenza di EFT ma anche dalla facilità con cui un lavoro così leggero aveva potuto produrre effetti  così tanto significativi.

 

Daniela Agazzi

 

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