+393356646951

Paralisi facciale

Esito di paralisi del nervo facciale

 

Qualche anno fa, Franca ha improvvisamente accusato una emiparesi del nervo facciale, che per qualche tempo le ha impedito di muovere la parte destra del volto, rendendole difficilissimo mangiare e parlare. Durante la lunga convalescenza ha sofferto anche di dolori lancinanti che si estendevano al collo e alla spalla, sempre a destra, arrivando talvolta persino al torace. La causa di questa patologia, malgrado gli accertamenti approfonditi, non è mai stata chiarita del tutto. Ora, malgrado siano trascorsi parecchi mesi da quando ha ripreso la piena funzionalità della mimica e della parola, sente di non avere del tutto recuperato la sensibilità, malgrado gli esami dicano che tutto è tornato perfettamente normale.
Le pongo naturalmente una serie di domande volte a stabilire, oltre a un’anamnesi completa – che esclude la presenza di altre malattie – se e che cosa di significativo fosse successo in concomitanza all’episodio della paresi. Indaghiamo quindi in particolare il versante lavorativo e quello affettivo, ma nella vita di Franca sembra andare tutto bene, o comunque non riusciamo a trovare conflitti o disagi che possano associarsi a quanto accaduto. C’è almeno, le chiedo, una persona o un evento del passato che vorrebbe cancellare o non avere mai incontrato o vissuto? Riflettendo, ammette che sì, una persona ci sarebbe. Si tratta di una specie di sensitiva, da cui andò quasi per scherzo, spinta da un’amica, a farsi raccontare il futuro. Guarda caso, ciò accadde poche settimane prima che le venisse il disturbo (Franca non si era mai accorta di questa coincidenza). Purtroppo, questa donna le disse senza mezzi termini che entro una certa data una persona a lei cara sarebbe morta improvvisamente per un attacco di cuore! Premesso che Franca sembra una persona molto concreta e non troppo suggestionabile, la notizia in sé, e più ancora il fatto che quella persona si fosse comportata con lei in modo così poco etico, le diedero un vero e proprio shock.
Le chiedo di indicarmi quali particolari dell’episodio e della persona la disturbano di più. Tra le cose che ricorda con più fastidio vi sono la voce, l’aspetto (con un punteggio di 7-8 su 10 SUD), le cose terribili che le aveva detto e, soprattutto, il non sentire giusto quello che le aveva fatto. “In quel momento, avrei tanto voluto prenderla a sberle!”. Questa frase mi suona finalmente illuminante riguardo al sintomo di Franca. Prendo spunto da questo e paragono ciò che le disse quella persona e l’ingiustizia subita a “un vero e proprio schiaffo in piena faccia”. Alle mie parole la vedo trasalire per un attimo, come se avesse colto qualcosa che prima le era sfuggito: sì, avrebbe voluto risponderle pan per focaccia, addirittura picchiarla, perché si era sentita a sua volta colpita a tradimento da quelle affermazioni, senza che lei le avesse fatto niente! Ecco quindi spiegata la somatizzazione sul viso, come se le parole pronunciate avventatamente dall’altra l’avessero effettivamente colpita con violenza, lasciandole il segno.
Lavoriamo con alcuni giri di EFT sui vari aspetti del disagio di Franca ancora presenti (la sgradevolezza della donna, le terribili parole e la voce, l’ingiustizia e il senso di rabbia per quanto aveva subito), finché, sorridendo, Franca mi dice che sente tutta la questione più lontana, e più sfumato il ricordo dell’episodio stesso, anche se rimane dell’idea che quella persona non si sia comportata in modo etico. Ma, aggiunge Franca, nemmeno quella donna può fare il “rewind” e rimangiarsi quello che ha detto…
La situazione clinica dopo questo lavoro sembra migliorata.

M.

  •  

    0 Comments