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Mal di stomaco e ricordi d’infanzia

Mal di stomaco e ricordi d’infanzia

 

Tutto comincia con una telefonata: buongiorno so che lei fa eft posso avere un incontro con lei?

Naturalmente rispondo! (ammazza che voce metallica…)Come mi succede spesso, mi diverto ad immaginare dal tono della voce, come potrebbe essere la persona che dovrò vedere…e mi chiedo picchiettandomi di aprirmi a ciò che porterà, quale lezione di vita per me.

Stavolta arriva Ste(nome finto) con una carica di rabbia visibile e percepibile appena varca la soglia..eeeeeehhhhh  ci siamo!!!!

La primissima cosa che mi chiede è se l’avrei toccata fisicamente.. Eh no perché io non tollero proprio di essere toccata da nessuno…esordisce così: via via mi informava su una serie di cose che non avrei assolutamente dovuto né fare, né dire :se no sarebbe andata via. Va beh..respiro profondo, mi ascolto e sento un certo disagio prendere piede tra i miei pensieri..oh mamma..

Nonostante tutto riesco non ricordo come a rassicurarla  almeno per iniziare a presentare la sua storia, una storia simile a tante. Sposata, separata, due figli, gestione difficile delle proprie giornate sempre frenetiche.

Chiedo timidamente: qual è il Problema? ….da anni Stefania soffre di male allo stomaco, bruciori e acidità soprattutto durante la notte quando, racconta, si sveglia di soprassalto e non riesce proprio a riaddormentarsi.

Dopo averle spiegato un poco l’EFT iniziamo a picchiettarci e semplicemente dico:

-Anche se ho questo fastidioso mal di stomaco…..

Facciamo qualche giretto così, lei serissima, le labbra serrate..

-Anche se questo fastidioso mal di stomaco non credo proprio possa passare così facilmente visto che ne soffro da troppo tempo…

E ancora qualche giro….lei…uno sguardo tagliente e una voce ancora più metallica

Arriviamo al terzo giro e non nascondo che mi sarei aspettata un secco basta!!!

-Anche se lo stomaco mi sta proteggendo da qualcosa che non ricordo affatto….

Tadannnnnnnnn a quel punto non sapendo come mai mi sia arrivata questa frase Stefania ha un movimento delle labbra, in seguito degli occhi poi del viso intero che si contrae come se avesse preso una botta in testa..e piange….

Continuiamo a picchiettare senza parlare fino a che scoppia in un pianto dirotto e ricorda di quando bambina era obbligata a mangiare controvoglia a casa della nonna dove viveva quando la mamma andava al lavoro.

Ricorda perfettamente la prima volta che ha buttato fuori tutto il cibo in segno di protesta nel letto di nonna…la notte…

E man mano che il ricordo emerge sempre più nel dettaglio picchiettiamo  e picchiettiamo guardandoci negli occhi e senza quasi parlare.

Sembrava come se un  vortice ci sospingesse allo stesso ritmo e alla fine rallentasse nello stesso istante.

Fino a quel momento non avevo vissuto una situazione così intensa, che si sviluppava da sola.

Alla fine dell’incontro Stefania mi abbraccia..ooohhhhh….ci lasciamo sulla porta dello studio quasi come se ci conoscessimo da sempre.

Mi sono sentita, chiusa la porta, un po’ frastornata e non lo nego, mi sembrava di aver fatto troppo poco.

Dopo circa un mese Stefania mi chiama, una voce morbida e amorevole per ringraziare.

Da quasi tre settimane mi racconta che dorme la tutte le notti, mangia e digerisce, acidità sparita.

Ma non solo: mi racconta che anche nella sua sfera personale specie con i bimbi, si sente diversa, come alleggerita di un peso e ride……

Alla fine della telefonata mi dice : questa “cosa del picchiettare” è una vera forza, dici che la posso fare con i miei figli?

Potete ben immaginare che cosa ho risposto..

 

Autore riservato

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