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La fatica di cambiare

La fatica di cambiare

 

Mi incontro con un mio cliente che sta seguendo un percorso di coaching individuale e vuole utilizzare questa sessione per lavorare su un problema che riguarda il fatto di essersi reso conto dell’enorme fatica che si trova sempre ad affrontare di fronte a qualsiasi obiettivo che si pone di raggiungere.
Mi dice “Ho la sensazione di fastidio come quando uso il trapano o l’aspirapolvere a casa e la prolunga continua ad incastrarsi da qualche parte mentre mi avvicino alla zona in cui lavorare. Devo continuamente tornare indietro e scastrarla. Che fatica”. Il SUD per questo fastidio è a 9.
Primo giro di picchiettamento completo su “anche se questa prolunga si incastra, mi amo, mi accetto e mi perdono completamente e profondamente”
Il SUD scende a 7 ed emergono fatica e fastidio ad ottenere le cose anzichè vedere che scivolano via lisce.
Le frasi che picchiettiamo sono “questa fatica che mi sfianca e quasi quasi mi passa la voglia di fare le cose…..questo fastidio che mi rende nervoso…..le cose si incastrano come questa schifosa prolunga….mi piacerebbe che tutto filasse via liscio….liscio come l’olio….liscio senza intoppi….resto aperto alla possibilità ad ottenere risultati facilmente e senza intoppi”.
Si intristisce e con voce sommessa dice che non si sente in grado di ampliare bene le cose che gli interessa fare. Mentre mi spiega il significato di questa frase facciamo SET. Il suo disagio è a 8, quasi 9. E’ davvero triste e la postura del suo corpo lo lascia vedere molto chiaramente. Si riferisce al fatto che ha molti progetti e a causa di tutta quell’energia che deve “sprecare” per stare dietro al recupero della prolunga (cioè a pensare come sbrogliare i continui intoppi), gli mancano le risorse per occuparsi di ciò che gli darebbe soddisfazione e appagamento.
Picchiettiamo “anche se sono davvero tanto triste, mi amo e mi accetto e se mai avessi qualcosa da perdonarmi, mi perdonerei anche” e poi “tutti i miei progetti si incastrano da qualche parte….mi manca energia per fare quello che mi piace…devo sempre risolvere casini….mi sono rotto di passare il tempo a recuperare prolunghe….resto aperto alla possibilità di vedere quale mio atteggiamento potrebbe essere migliorato perchè la mia vita scorra senza intoppi”.
Gli chiedo come si sente e mi dice “non bene e molto bene” e che il SUD è a 5. Chiedo di dirmi ancora qualcosa e risponde “ho appoggiato sul tavolo la difficoltà aspettando che se ne vada da sola” e poi ancora “cerco di fuggire ed allontanarmi dalla negatività di mia madre che mi porta via energia” (mentre parliamo, continuiamo a fare SET).
Picchiettiamo “sto non bene perchè cerco di fuggire….di allontanarmi dalla negatività di mia madre che mi perseguita….anche se io le voglio bene, il suo atteggiamento mi porta via energia…e anche nella realtà ci sono molte cose che mi portano via energia…sto molto bene perchè ho appoggiato la difficolta sul tavolo…almeno non ce l’ho più addosso e mi sento più leggero…speriamo che se ne vada da sola…eventualmente le do una spinta io”.
Continuiamo a fare SET e gli chiedo come si sente di fronte alle difficoltà. Mi risponde che la logica delle difficoltà lo gratifica, lo fa sentire vivo e utile, in qualche modo gli da la sensazione di esistere. Mentre lo dice resta stupito dalle sue stesse parole e aggiunge che questa nuova consapevolezza lo disturba almeno a 8. “ma allora sono proprio cretino!” esclama.
Picchiettiamo “ma tu guarda che scoperta che ho fatto…mi sento cretino e intanto mi amo e mi accetto…forse….adesso si che incomincio a rendermi conto di dove si incastra la prolunga….si incastra nella mia abitudine alla difficoltà…questo bisogno di difficoltà…..questo bisogno che a pensarci bene non è mica il mio bensì di mia mamma…è da lei che ho preso questa abitudine”. Ripartiamo con un nuovo giro “ho delle speranze di non essere più cretino…questa logica mi sembra davvero poco utile per la mia soddisfazione….l’energia negativa di mia mamma è talmente forte che anche se ci fosse un ombrello aperto per ripararsi, un po’ ti bagni…mi da fastidio che l’energia negativa mi colpisca ancora…perchè è davvero troppa….ultimamente la situazione sembra migliorata…ma ce n’è davvero troppa…mi da fastidio che non riesco a proteggermi di più…vediamo di stare all’occhio per trovare un modo per lasciarmela scivolare addosso…così sarei più utile a me stesso e a lei”.
Il fastidio è sceso a 4 e noi continuiamo a picchiettare mentre lui mi racconta che “mi sono fatto il callo a pensare negativo e faccio una fatica immane a cambiare questa abitudine. Mi sono sempre sentito ripetere ‘e vedrai che succede questo’, ‘ e vedrai che succede quell’altro’ e il pensiero ormai sfugge da solo da quella parte negativa perchè è come se fosse una memoria acquisita e portarlo in positivo mi richiede un mucchio di energia”.
Mentre si picchietta è abbastanza tranquillo, un po’ distaccato, come se stesse raccontando di qualcun’altro. Gli chiedo “se ci fosse un frase potente che al solo pronunciarla annienterebbe tutta questa fatica, quale sarebbe?” e mi risponde “io ottengo le cose in modo semplice e le ottengo in modo che vanno da sole nella direzione per me migliore”.
Picchiettiamo per un giro con “io resto aperto alla possibilità di ottenere le cose in modo semplice….io provo a lasciare andare tutta questa difficoltà e a sentire amore per mia madre anche se faccio le cose diversamente e più efficacemente di come mi ha insegnato lei…e anche amore per me stesso se cambio…e anche se non cambio…e magari poi lei mi copia e sta meglio anche lei e così rischiamo di essere tutti più contenti….chissà che ridere…mi piacerebbe proprio vedere”. Poi un altro giro con “io mi permetto di ottenere le cose in modo semplice…io scelgo di ottenere le cose in modo semplice…le cose a cui tengo vanno nella direzione per me migliore…io ottengo le cose in modo semplice….ottenere le cose in modo semplice è facile e divertente…e io ottengo le cose proprio così!”.
E’ contento, rilassato, in contatto con se stesso e molto fiducioso. Dice che si sente “da dio”, che il suo corpo è leggero e sgombro da qualsiasi tensione, pervaso da una calma costruttiva che lo fa sentire saldo, sicuro, completo e che raramente ha provato.
Mi manda un messaggio dopo tre ore. Mi scrive che è incredulo per una telefonata che ha appena ricevuto: un professionista che lavora per lui lo ha appena chiamato esultando di gioia perchè si è “inaspettatamente” sbloccata una situazione burocratica molto pesante e limitante che bloccava da mesi un suo importante progetto…la prolunga si è scastrata!

Felici picchiettamenti!

 

Luisa Ferrario
Professional Coach
Facilitatrice PSYCH-K, Logosintesi, EFT
+39 349 7504324
luisa@ricchidivita.com
www.ricchidivita.com

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