+393356646951

Insicurezza

Martina è una ragazza di diciotto anni e mezzo che vuole lavorare sulla sua insicurezza.
Si commuove facilmente e infatti piange durante la sessione più volte soprattutto quando ricorda momenti in cui questa sua insicurezza è emersa e lei ha seguito le scelte degli altri e non quelle che avrebbe voluto fare.
Nei momenti in cui l’emozione era più forte e si manifestava nel pianto l’ho esortata a focalizzarsi sul suo respiro e spesso il picchiettamento avveniva sul punto del meridiano dello stomaco, in particolare quando sentivo l’utilità di “digerire” delle situazioni che l’avevano disturbata.
Ho fatto vari giri di Anche se… sono una bella persona ecc. perché mi sembrava giusto insistere sulla positività della sua persona, sulle cose belle che possiede e sulla sua Essenza.
Nel percorso, che dal punto di vista fisico ha evidenziato un nodo alla gola, un giramento di testa, un cerchio alla testa visualizzato come un cerchio nero e alla fine come una nuvoletta inconsistente, è emersa una situazione scolastica quando lei, alle elementari, voleva usare un colore per disegnare e la sua compagna le aveva detto di usarne un altro. E lei aveva usato quello consigliato perché l’altra bambina “era sua amica”.
Abbiamo lavorato sulla scena e alla fine ha detto che era come se la scena non le appartenesse più.
Nello svolgersi della sessione è emersa la sua necessità di protezione e di coccole e anche di come, la sorella maggiore, dominasse la sua vita tanto è vero che, quando la sorella è andata a vivere all’estero, per lei è crollato il sostegno e, praticamente, chi le diceva cosa doveva fare.
Le ho chiesto di ricollegarsi al momento in cui si trovava all’aeroporto e salutava la sorella che partiva. Ha detto: è come se se ne fosse andata una parte di me.
Abbiamo fatto dei giri sempre picchiettando i vari punti: anche se da quando Anna se ne è andata e io mi sono sentita sola perché lei era il mio comandante e io il soldato semplice e lei ordinava e io eseguivo… adesso devo fare quello che decido io ed è una bella responsabilità… è meglio se uno ordina così va bene o va male è colpa sua, non hai responsabilità… devo attingere a quelle risorse sconosciute dentro di me… mi apro alla possibilità di fare questa cosa nuova e di diventare una persona che sceglie…
Alla fine le faccio rivivere la scena della partenza della sorella e Martina dice: la saluto e basta e so che la rivedrò, non ho perso niente.
L’intensità da 9 è scesa a 3. Consapevole che abbiamo lavorato su dei pezzi della problematica che, nell’insieme è complessa, le ho consigliato di usare la tecnica del Cas-set.
ADESSO: La sorella vive e lavora in UK ormai da due anni e Martina non solo ha dato l’esame di maturità e ha fatto la patente, ma ha anche superato l’esame di ammissione all’Università… tutto da sola, senza il sostegno della sorella.

XX

  •  

    0 Comments