+393356646951

Esperienze di Giacinto

Esperienze di Giacinto

 

Caro Andrea, ti mando queste mie esperienze personali con l’augurio che possano servire anche a qualcun’altro. Vedi tu.

L’altro giorno, picchiettando sul mio stagionato disagio (rabbia, impotenza, pena, reinnescate dalle immagini della balena nel Tamigi) sulla sofferenza degli animali provocata dagli uomini, mi è venuta un’idea: mi sono chiesto se io che faccio tanto il paladino della natura non avessi mai fatto del male con intenzione a qualche animale, sia pure poco considerato.
Così mi sono ricordato di quando da piccolo reagivo con rabbia alle mosche che mi disturbavano mentre ero indaffarato, arrivando a torturarle prima di finirle (risparmio i particolari); ho sentito rabbia verso le mosche, poi rimorso, pena, irritazione verso me stesso, ipocrisia: ho lavorato con eft sull’io bambino su tutte queste emozioni riuscendo ad abbattere l’irritazione verso me stesso, l’ipocrisia, il rimorso; è rimasta ancora un po’ la pena, ma più bassa, al punto che si è abbassato anche il disagio di cui sopra.
So che non sarò mai, e soprattutto non voglio, essere indifferente alla sofferenza degli altri esseri viventi, ma mi basta riuscire a non farmi sommergere in modo da trasformare tutte queste emozioni in energia di rinnovamento prima di tutto su di me (se voglio illuminare il lato oscuro devo cominciare prima di tutto dal mio), poi sul mondo circostante.
Credo che il metodo che ho usato possa far parte della tecnica della Ridefinizione, una sorta di “giro la frittata”.
Sintetizzando se c’è un avvenimento doloroso che abbiamo subito come vittime (o che vediamo subire da qualcun altro come vittima e la cosa ci fa star molto male) per un comportamento altrui e il cui ricordo ci procura rabbia, frustrazione, senso di ingiustizia ecc. la domanda che possiamo farci è “c’è stato un episodio nel quale io mi sono comportato con qualcuno (anche solo un po’) come questa persona si è comportata con me (o con le vittime da me compatite)?”; poi eftare sulle emozioni che emergono da quell’episodio in cui siamo gli autori del male (carnefici) in tutti i suoi aspetti, possibilmente fino al “..e perdono me stesso e chiunque altro abbia contribuito a mantenere questa emozione”. Credo che non sia per nulla facile ma che valga la pena di provare; se non ci si dovesse ricordare di nessun episodio o si prova con “anche se non mi ricordo di essermi mai comportato come lui/loro si sono comportati con me…e sono aperto alla possibilità dfi ricordarmi” oppure ricordandosi una scena in cui avremmo voluto comportarci come i nostri “carnefici” ma non l’abbiamo fatto, oppure ancora creandola.

 

Scritte sui muri che mi sono trovato per un aspetto di EFT


Il fatto che l’eft molto spesso abbia avuto un effetto veloce e quasi “miracoloso” su alcuni miei clienti e conoscenti e la conseguente mia fretta di ottenere subito dei risultati me è stata una ottima occasione per la mia inversione energetica di spolverare antiche scritte sui muri di svalutazione, in particolare riguardo alla mia velocità e al tempo:

un giorno, in seguito all’uso di pantofole scomode, mi sono ritrovato con l’alluce destro molto dolente e con l’unghia quasi incarnita; ho fatto alcuni giri di eft sul dolore, ma non è cambiato nulla; mi sono chiesto che cosa potesse bloccarmi e mi è venuto subito in mente che avrei voluto vedere il risultato immediato come vedo spesso nei miei clienti, e che sotto sotto il commentatore interno (bastardo) mi diceva “gli altri riescono a mandar via velocemente il dolore e tu no” e ancora: “vedi, su di te l’eft non funziona, perché il dolore è ancora lì”. Il tutto risuonava con una vecchia scritta “gli altri ci riescono e tu no”.

Allora ho pensato che non siamo tutti uguali e che dovevo lasciare il tempo necessario al mio corpo di utilizzare l’eft, perciò ho utilizzato la frase:

“anche se ho questo dolore, mi amo…e sono aperto alla possibilità che il mio corpo si prenda il tempo necessario per guarire”.

Ho fatto un altro giro con “anche se…chiedo al mio alluce di mandare via questo dolore col suo ritmo”.

E ancora “…e sono aperto alla possibilità che la mia mente utilizzi perfettamente l’eft col suo ritmo”

Nel giro di un’ora e mezza il dolore ha cominciato a calare al punto di non zoppicare più e dopo 2 giorni il mio alluce è perfettamente guarito.

Sto facendo dei giri sul prendermi il tempo necessario e sulle vecchie scritte.

Un abbraccio a tutti,

Giacinto Olivieri

  •  

    0 Comments