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Ernia lombare

 ERNIA DEL DISCO

Nel Novembre del 2006 un mio amico mi chiese aiuto, aveva un’ernia del disco tra L4 e L5. Era dal mese di Maggio che soffriva di fortissimi dolori persistenti notte e giorno, in qualsiasi posizione, sdraiato o in movimento. Mi disse che aveva perso le speranze e che l’unica soluzione rimanente era sottoporsi ad un intervento chirurgico come già gli era stato proposto.
Lui avrebbe voluto evitarlo ma  per via del dolore eccessivo non vedeva altra soluzione. In quei mesi si era sottoposto a varie tipi di tecniche, tra cui massaggi: fisioterapia, laser, vari tipi di ginnastica, trazioni, manipolazioni vetebrali (chiropratica) e  cortisone in vena.
Tra una tecnica e l’altra sembrava ci fossero alcuni miglioramenti ma alla fine il problema peggiorò a dismisura.
Il giorno prima di contattarmi facendo un piccolo movimento era caduto a terra e non era più stato in grado di rialzarsi. Gli dissi di prendere appuntamento con il neurochirurgo e gli proposi di provare EFT intanto che aspettava la visita del medico.
Prima sessione: Era distrutto con un respiro molto corto quasi affannoso.
Iniziammo il tapping lavorando sul respiro con l’intento di portare un po’ di rilassamento.
Gli chiesi dov’era localizzato il dolore, lui mi disse nella schiena in tutta la gamba e con un formicolio al piede. Inizialmente  ci concentrammo sul punto più doloroso da lui accusato, e mi disse che era il fondo schiena dove sentiva un blocco. Iniziammo i vari passaggi e il dolore iniziò a  spostarsi… correva lungo tutta la gamba dal gluteo alla caviglia e noi pian piano rincorrevamo quel dolore. Successivamente l’intensità del dolore scese da 9 a 7 e quindi gli domandai che cosa gli impediva di svolgere questo dolore e lui rispose che era una tortura che gli impediva di stare fermo, ma anche di camminare…. di nuovo picchiettammo e poi  chiesi come si sentiva e lui  mi rispose “in gabbia”.
Allora  gli domandai cosa nella sua vita lo facesse sentire in gabbia. Scoppiò a piangere e mi disse “il mio lavoro”, non c’è la faceva più si sentiva senza speranza, in prigione. Picchiettammo su tutti gli aspetti che erano risultati importanti.
Ci fermammo un’ attimo, gli offrii dell’acqua e iniziammo un dialogo sui problemi principali  e che nelle sessioni seguenti avremmo   trattato con EFT.
I problemi erano: La paura di cambiare, perché questo lavoro era ben retribuito;
La paura di perdere la moglie che non voleva in alcun modo sentir parlare di un eventuale cambiamento specialmente economico;
La rabbia di non essere sostenuto dalla moglie;
Il sentirsi solo, abbandonato;
La pesantezza della responsabilità;
Dopo tutto questo chiesi come andava il dolore e lui si alzò e mi disse che andava meglio.
Poi chiesi che cosa era successo di diverso a Maggio quando iniziò il dolore  e lui mi raccontò che doveva prendere una  decisione importante entro pochi mesi per una questione monetaria legata alla sua ditta e che non sapeva cosa fare oltre a licenziarsi. Allora rincominciammo di nuovo dei passaggi ed iniziò ad agitarsi.
La sua agitazione era 8 picchiettammo fino ad arrivare a portarla a 3. Finimmo la sessione e gli spiegai che doveva usare EFT  a volontà sul dolore rincorrendolo ogni volta che si spostava.
Nei giorni dopo lo risentii telefonicamente e mi riferì che stava meglio e che faceva  EFT ogni volta che sentiva il dolore e che comunque non aveva più raggiunto l’intensità  di prima della sessione.
Ci rivedemmo 15 giorni dopo ed andava decisamente meglio. Lavorammo ancora sul dolore che si era trasformato in fastidio, specialmente alla caviglia, sulla paura che il dolore potesse tornare,   sul pensiero di alzarsi alla mattina di nuovo con il dolore e sull’incredulità di poter guarire con EFT.
Alla fine gli chiesi se ci poteva essere una ragione per la quale stava trattenendo ancora un po’ di questo  fastidio, e lui mi rispose che aveva la paura di guarire totalmente perché tutto sarebbe tornato come prima .
Mi riferì inoltre che con la moglie andava meglio.
Picchiettiamo  sui vari aspetti, e sulla direzione da prendere.
Alla fine si sentì più forte ed eseguimmo un ultimo giro:
“ Anche se ho ancora questo fastidio alla caviglia perdono me stesso per qualsiasi cosa stia facendo per trattenerlo.”
Dopo questa frase anche il fastidio si attenuò. Lo invitai ad usare questa frase ogni volta che sentiva il dolore o il fastidio. Dopo 10 giorni tutto  era sparito e naturalmente l’appuntamento con il neurochirurgo annullato. Ha trovato un’altra soluzione per il problema di denaro che aveva, e lavora ancora in quella ditta. Sono passati 4 anni e non ha più avuto problemi con la sua schiena.
                                                                                                       
Grazie EFT

Franca Poncia
Como
tel.031542291  Cell. 3475620754

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