Emicrania
PASSO DOPO PASSO IN UN CASO DI EMICRANIA
Ciao a tutti,
un grande grazie a Maryam Webster perché ci porta passo dopo passo in un severo caso di emicrania. Offre dettagli fisici, il linguaggio utilizzato e le intuizioni avute. Aggiungo alcune mie frasi all’articolo.
Abbracci,
Gary
Ciao Gary,
Ginny, una manager di successo, è arrivata nel mio studio dopo una riunione particolarmente pesante con un’emicrania molto forte, un ottimo punto di partenza per iniziare a picchiettare.
Su sua richiesta ho abbassato le luci della stanza poiché le davano molto fastidio.
Abbiamo iniziato con i sintomi del mal di testa:
- Questo mal di testa…
- Questa sensazione di avere un cappello di spine sulla mia testa…
- Questa tensione nei miei occhi…
- La luce che mi trapassa gli occhi ed arriva in fondo alla testa…
COMMENTO DI GARY: Questo spesso è sufficiente per sciogliere un mal di testa (così come molti altri dolori fisici). L’idea è di suddividere il problema in pezzi SPECIFICI e trattarli uno alla volta. Spesso i dolori cambiano sia natura che luogo di manifestazione e tu semplicemente “Insegui il Dolore”.
Abbiamo effettuato 6 giri di EFT, incorporando i punti sulle mani, sui polsi, sulle ginocchia e sulle caviglie. Partendo, su scala 0-10, da un “200”, è arrivata ad 8. 3 successivi giri, ed eccola a 3. Un altro passaggio ed era ad 1, poi a 0 effettuando il 9-Gamma e la procedura Occhi Terra-Cielo.
Abbiamo testato i risultati ricreando nella sua mente la stanza delle riunioni ed interpretando lo scenario che le ha causato l’emicrania.
COMMENTO DI GARY: testare è importante perché ci fa capire se c’è ancora da fare o meno. Io spesso ricreo la scena, così come ha fatto Maryam, per vedere se è rimasto qualcosa. Molto utile.
Poi siamo andate oltre testando le varie luci, fino a quando Ginny è andata in giardino al sole senza i suoi spessi occhiali scuri. L’emicrania non c’era più. Niente riproduceva i suoi sintomi. “Stupefacente! Semplicemente Stupefacente!” erano le parole da lei utilizzate.
Dopo che il dolore è andato, Ginny ha espresso il desiderio di scoprire il motivo della sua emicrania, per evitare ulteriori episodi simili.
COMMENTO DI GARY: Esatto! Trovare le radici emozionali dei problemi fisici è un’idea importante e serve per poter ottenere risultati duraturi.
Ho spiegato a Ginny la metafora del Tavolo e delle Gambe ma Ginny non sembrava ricordare eventi particolari collegati con l’emicrania.
Abbiamo fatto EFT su…
- Anche se non so cosa causa questa…
- Anche se le emicranie sono per me un mistero…
- Anche se mi sento annebbiata e non so perché…
Il punto sulle clavicole sembrava particolarmente sensibile per Ginny e dopo un paio di giri, la sua mano ha coperto la gola e grandi lacrime hanno iniziato a scendere dai suoi occhi. Ha smesso di picchiettare ed ha urlato: “Oddio, ora ricordo!”
Ginny ha iniziato a raccontare un episodio che, fino a quel momento, non aveva più ricordato. Circa 40 anni prima, quando lei aveva 8 anni, è arrivato il padrone di casa a riscuotere l’affitto e lei è stata inviata dalla madre ad aprire la porta e dirgli che era sola in casa, e che la madre sarebbe passata la settimana seguente. Sua mamma intanto era nascosta in camera e ci è rimasta, con l’emicrania, fino a quando il padrone non se n’è andato dalla zona. Per questo motivo Ginny ha dovuto badare al fratellino piccolo, preparare il cibo e svolgere le mansioni di casa.
Mentre il ricordo le ritornava, Ginny si è resa conto che questo scenario era piuttosto normale nella sua infanzia, ed ha sempre sentito una profonda vergogna ed un senso di colpa sapendo che era bugiarda, e che la sua famiglia non aveva mai un soldo.
Abbiamo picchiettato con successo sui vari aspetti della scena, che Ginny sentiva particolarmente fastidiosi.
La sua famiglia traslocava spesso, sempre promettendo al nuovo affittuario “la settimana prossima” quando i soldi scarseggiavano. Ginny era spesso chiamata a dire questa frase, e dopo un po’ le dava talmente fastidio che diceva di essere sorda.
Diceva di non sentire le parole astiose del padrone di casa. Uno di essi una volta ha afferrato Ginny, l’ha portata in giardino e l’ha sculacciata di fronte a tutti i vicini, che non hanno mosso un dito per aiutarla.
Lei ha represso il ricordo dicendo a se stessa, mentre la picchiava, che “non sta realmente succedendo, presto mi sveglierò”. Mentre continuava a picchiettare, lacrime sono scese dal suo viso mentre i suoi tratti, normalmente molto tesi, hanno iniziato a lasciarsi andare.
Quando Ginny ha esaurito le lacrime, abbiamo picchiettato positivamente su:
- è successo davvero, ora è finito
- per me va bene svegliarmi e restare sveglia
- sono qui, sto bene, e sono sveglia
Mentre picchiettavamo, ho avuto la sensazione che Ginny divenisse più solida, più reale, più presente nel qui ed ora. Era come se letteralmente il suo spirito ritornasse in lei. Quattro ulteriori giri di EFT sull’evento, ed era a zero.
Molte note sono da menzionare. I progressi di Ginny sono rallentati molte volte ed ha riportato di sentirsi assonnata durante la sessione. Questa può essere una risposta di difesa della mente quando capisce che ti stai avvicinando al cuore del problema, ma ho intuito che ci può essere altro. Sapendo che la sonnolenza è un sintomo della disidratazione, abbiamo smesso molte volte di picchiettare durante la nostra sessione di 3 ore, per bere acqua.
Ho incoraggiato Ginny a continuare a bere grandi quantità di acqua poiché gli impulsi energetici con i quali lavoriamo sono condotti meglio in presenza di un sistema ben idratato. Molti adulti soffrono di disidratazione cronica, perciò è importante bere acqua prima, durante e dopo EFT, dove il corpo può abbisognare di liquidi extra per lasciar uscire le tossine. Dopo ogni pausa “idratante”, le abilità ed i riflessi di Ginny sono aumentati e la sonnolenza diminuita. (per maggiori informazioni sugli effetti della disidratazione vedete: “Your body’s many cries for water” (Il tuo corpo implora acqua), del Dr. F. Batmangelidhj).
C’è ancora tanto lavoro da fare per Ginny, ma sta imparando EFT ed ha iniziato la Procedura di Pace Personale.
Come si dice: “Continua a picchiettare, funziona!”
Abbracci,
Maryam Webster
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