+393356646951

EFT nella motivazione

EFT nella motivazione

 

Come oramai faccio da qualche anno, dopo aver imparato EFT, integro la tecnica nella mia pratica clinica.
Essenzialmente lo faccio in un paio di modi: o facendo, durante la seduta di psicoterapia, giri con la sequenza standard di EFT, su specifici problemi che emergono nel lavoro con il cliente; oppure, come ho iniziato a fare più recentemente ed ho incrementato dopo il seminario con Steve Wells e David Lake, chiedendo al cliente di “picchiettarsi” in modo diffuso e continuo durante la nostra seduta.
In questo modo riesco sia a sciogliere nodi energeticamente importanti, nell’eziologia dei sintomi e dei disturbi che hanno portato la persona a chiedere la consulenza, sia a “fluidificare” il sistema energetico durante le sessioni di lavoro clinico psicoterapeutico che, per eccellenza, sono luogo di resistenze ed auto sabotaggi importanti al processo di cambiamento e guarigione.
Quasi tutti i mie clienti quindi, eccezion fatta per quelli che seguo da poco tempo, sono avvezzi al picchiettamento ed alla mia sollecitazione ad iniziare la stimolazione energetica mentre parliamo. Nella migliore delle ipotesi, chiedo infatti alle persone di fare SET durante le nostre sedute di psicoterapia.
Faccio questo anche per promuovere una pratica continua di EFT e SET, che possano divenire l’abitudine di tenere stimolato il proprio sistema energetico. Ho visto che, nonostante l’utilizzo in seduta e magari anche la frequenza del corso Base di EFT, le persone spesso “dimenticano” di utilizzare questo potente supporto al cambiamento, proprio quando ne avrebbero bisogno durante la loro quotidianità fuori dal mio studio!
Di recente è tornata da me una cliente di circa 40 anni, che avevo seguito un paio d’anni fa aiutandola a trovare un diverso equilibrio nella sua vita dopo la perdita della madre e della suocera lo stesso giorno!
Martina, questo è il nome di fantasia che le darò, è tornata da me in lacrime e profondamente provata da una situazione che stava vivendo e dalla quale non sapeva come poter uscire. Durante gli anni in cui non c’eravamo visti, aveva intrapreso una relazione extraconiugale con un uomo, iniziata su internet e poi trasformatasi in un’occasione di incontri periodici a causa della distanza geografica tra loro. Ora lei aveva intenzione di interrompere questa situazione mentre l’altro la ricattava, minacciandola di rivelare tutto a suo marito ed ai famigliari di lei. Martina era davvero disperata e la sua condizione fisica ne subiva pienamente le conseguenze, con il protrarsi della sintomatologia conseguente ad un intervento di fistola anale che aveva subito nel frattempo.
Iniziammo a vederci ed a lavorare, oltre che sul senso di quella situazione problematica e pericolosa in cui Martina s’era cacciata, anche sul o sui modi possibili per venirne fuori. Naturalmente EFT era un nostro compagno di viaggio durante gli incontri che, vi posso assicurare, erano sempre molto carichi di emotività e disperazione.
Di fronte alle pressanti minacce dell’uomo, giungemmo insieme alla conclusione che l’unica soluzione sarebbe stata che Martina affrontasse suo marito per parlare chiaro con lui, raccontando lei stessa la verità. In tal modo, avrebbe certo dovuto affrontare le conseguenze che ne sarebbero derivate sul fronte della sua vita di coppia, ma avrebbe potuto disinnescare l’ordigno ad orologeria che un folle teneva in mano rischiando di far saltare in aria tutti insieme, i livelli della vita personale di Martina (lavoro, famiglia d’origine, amicizie, ecc.).
Riuscimmo a fare un buon percorso insieme. Martina seguì progressivamente i miei consigli e trovò dentro di sé tutta la forza ed il coraggio che le servirono per affrontare il marito ed i difficili momenti che seguirono alla rivelazione della sua relazione extraconiugale. Anche Cesare, il marito di Martina, si dimostrò paradossalmente una grande risorsa e dopo alcuni giorni di comprensibili reazioni forti sul piano emotivo, accettò di mettersi anche lui in discussione.
Ora, da alcuni mesi, seguo entrambi con una terapia di coppia che li aiuta a rivisitare i loro equilibri di relazione ed a trasformare questa tragica esperienza in ciò che davvero è sempre stata: lo stimolo per raggiungere insieme un equilibrio nuovo e migliore.
In questo rinnovato clima di fiducia e di complicità quindi, mi ha fatto ancor più piacere l’altro giorno, di fronte al mio ennesimo invito in seduta a picchiettarsi, sentirmi rivelare da Martina, come se fosse un piccolo segreto: “Sai, ti ricordi all’inizio quando sono tornata. Quando proprio pensavo di non farcela ed avevo anche pensato di farla finita? Beh, in quei momenti andavo a casa e facevo EFT dicendo a me stessa ‘ce la posso fare’!”.
         Credo che questo report renda molto chiare quali e quante sono le possibilità di EFT. Non solo per affrontare e risolvere traumi e momenti difficili, ma pure per rispolverare energeticamente dentro di sé, le motivazioni e le spinte ad affrontare ciò che stiamo vivendo.

 

Eugenio Scarabelli
www.studiopsicologiafermo.com

  •  

    0 Comments