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EFT ed ossigeno

EFT ED  OSSIGENO

 

Il 7 ottobre mio padre è stato ricoverato in ospedale per problemi gastrici: ogni notte tossiva e vomitava, ormai da molto tempo.

In ospedale scoprono che ha una broncopolmonite ed iniziano a curarlo, papà sta un po’ meglio, ma è molto agitato e, per tale motivo, gli mettono le sbarre al letto.

Il 12 ottobre i medici mi chiamano per dirmi che la notte mio padre ha vomitato e purtroppo molto materiale gli è andato in trachea e nei bronchi, stava soffocando e devono fargli una broncoaspirazione per poterlo salvare.

Da quel momento mio padre non è più stato bene ed ha avuto bisogno di ossigeno costantemente.

Il 12  gli applicano la mascherina dell’ ossigeno e la macchinetta dell’emogas; l’ago dello strumento segnava costantemente un 80% di ossigeno  e mio papà respirava a fatica.

Ho iniziato a picchiettarlo, un po’ dove capitava, non volevo infastidirlo, picchiettavo i punti senza dire nulla e, come iniziavo, l’ago dello strumento, saliva a 96’/98, l’infermiere mi guardava stupito.

Ho continuato così sempre per due giorni, poi il 15 è sopraggiunto il coma e mio papà è morto.

L’ultima cosa che ricordo è un sorriso che mi ha regalato mentre picchiettavo dolcemente i meridiani del suo corpo.

Ora sto picchiettando me stessa per superare il dolore che ogni tanto ritorna acuto e profondo

Un abbraccio

 

Nicoletta Tellarini

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