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EFT ed Aspetti

EFT ed ASPETTI

 

In molte occasioni, basta applicare uno o due passaggi di EFT ad un evento specifico per far sì che l’intensità emozionale verso quell’evento sparisca per sempre. Queste sono le nostre “Meraviglie in un minuto” e, fortunatamente, accadono con deliziosa frequenza. Molte vite sono state istantaneamente indirizzate verso nuove positive direzioni grazie a questa caratteristica.

A volte, invece, dopo aver compiuto sforzi in modo professionale per “picchiettare via” un evento specifico, il cliente non evidenzia “alcun cambiamento”. Perché? Perché il metodo funziona così facilmente in molti casi ma a volte appare incagliarsi? Ci sono alcune possibilità, ma la più comune di esse è che il cliente “si sposta da un Aspetto all’altro”.

Alcuni problemi sono composti da molti “pezzi” (o Aspetti), che sono in realtà problemi a sé stanti. Ciononostante, il cliente normalmente non fa distinzione a meno che non siate voi a sottolineargliela. Supponiamo, per esempio, che un cliente desideri aiuto nei confronti del ricordo di un incidente automobilistico. Potete applicare EFT, ovviamente, a “questo incidente” ed è probabile che otteniate dei progressi. Se ciò non accade, comunque, potete chiedere maggiori dettagli (Aspetti) attraverso domande quali…

“Che cosa dell’incidente ti disturba di più?”

Supponiamo che il cliente risponda “Oh, i fari, i fari, posso ancora vederli mentre si avvicinano!” Potete perciò neutralizzare “i fari” o “paura dei fari” o qualsiasi altra parola vi sembri adatta. Dopo che la reazione del cliente ai fari è stata portata a zero, potete chiedergli…

“Cos’altro dell’incidente ti disturba di più?”

A questo punto il cliente potrò menzionare nuovi Aspetti quali “Le urla nell’auto” o “La mia rabbia verso l’altro guidatore” o “La mia rabbia verso i dottori” etc. La lista può risultare lunga. Normalmente, comunque, contiene solo uno o due Aspetti. Picchiettate su questi Aspetti fino a che il cliente non trova più nulla dell’incidente che gli dia fastidio.

Come test, chiedetegli di “Proiettare il film” dell’incidente nella loro mente in modo dettagliato. Questo farà emergere gli Aspetti nascosti. Alla fine, il cliente non dovrebbe avere più alcuna carica emotiva riguardo all’incidente. Sarà solo un evento sfortunato della sua vita, ed è tutto.

Un errore che viene spesso commesso è di picchiettare su “i fari” e poi chiedere la domanda troppo generale del tipo “Ora come ti senti riguardo all’incidente?” Questa domanda non fa emergere alcun nuovo Aspetto. Chiede solo di un sentimento in generale. Infatti, se ci dovessero essere altri Aspetti (come “Le urla nell’auto”) il cliente non noterebbe “alcun progresso” perché avrebbe ancora intensità. Ricordate, il cliente non distingue gli Aspetti. Per lui, è tutto un unico grande problema. Siete voi a dover fare una distinzione prima riconoscendo l’esistenza di Aspetti (e questo è frutto dell’esperienza), e poi ponendo le giuste domande per farli emergere.

Aspetti che succedono in quasi qualsiasi problema emozionale—alcuni esempi…

  • Un trauma di guerra ha Aspetti quali la vista del sangue, lo sguardo negli occhi del commilitone prima che morisse, il rumore di una granata, etc.
  • Una esperienza di stupro può avere Aspetti quali l’odore dell’alito dell’assalitore, l’impatto di un pugno, la penetrazione, etc.
  • Una paura di parlare in pubblico può avere Aspetti quali la vista del microfono, lo sguardo del pubblico, il ricordo di essere stati ridicolizzati da bambini, etc.

Un’altra cosa da riconoscere è che un Aspetto può anche essere una emozione. Così, alcuni clienti raccontano che la rabbia che provavano rispetto ad un evento si è trasformata in tristezza. Osservate ed utilizzate queste osservazioni. Questi differenti Aspetti emozionali vi portano più in profondità nel problema. Sono opportunità per una maggior guarigione e vi permettono di migliorare le vostre abilità.

Abbracci, Gary

 

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