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EFT e una colica renale

EFT e colica renale

 

Ciao Andrea,

grazie ancora per aver organizzato il corso avanzato di Logosintesi. Sono passate poche ore ed ecco che arriva la “chiamata” a lavorare.
Stanotte all’una e trenta Peter mi sveglia dicendomi: portami al pronto soccorso, sto male. Capisco subito che deve essere proprio al limite della sopportazione perché non e’ il tipo da chiedere aiuto se non in caso di gravità. Mi viene da ridere perché mentre scendo in salotto per prepararmi, mi sento male anch’io… (abbassamento di pressione) e mentre con la testa tra i piedi cerco di non perdere conoscenza, faccio Logosintesi sullo spavento e la paura che mi provocano questo malessere: allontano e recupero, allontano e recupero. Dopo solo 2 minuti mi alzo e sono in grado di guidare sotto una pioggia battente nel cuore della notte.
In auto chiedo a Peter se vuole picchiettarsi e lui annuisce (penso che con quella soglia di dolore avrebbe accettato qualsiasi cosa…) in un primo momento riesce solo sulle dita e tra un ahi, ahi e l’altro tira un po’ il fiato. Allora gli propongo delle frasi: anche se ho questo dolore lancinante sul fianco destro (SUD chiesto = 8/9) mi amo e mi accetto, anche se sono spaventato, anche se mi sembra di avere un coltello tra le reni, anche se ho paura che sia grave sono una brava persona e mi accetto. Lo sento sospirare e gli sale aria dallo stomaco. Arriviamo all’ospedale, suono tutti i campanelli, Peter e’ piegato in due, l’infermiere esce e lo aiuta a sdraiarsi sulla barella. Dico a Peter di picchiettarsi le dita, mi picchietto le dita e traduco in italiano all’infermiere i sintomi che Peter descrive in inglese, la sua lingua madre. Dopo 3 minuti circa, Peter si alza e chiede un bicchiere d’acqua, vedo i tratti del viso meno contratti e gli chiedo del dolore, SUD 3 (eh??? stiamo picchiettando da solo 20 minuti penso tra di me). Sospettano una colica renale, tipica nelle persone con i sintomi descritti e lo portano via per la visita con il medico. Mentre aspetto mi picchietto sulla paura che ho che sia qualcosa di grave, sulla mia incapacità di assistere al dolore di una persona senza sentirmi così coinvolta.
Dopo circa un’ora me lo fanno vedere e si capisce subito che sta MOLTO meglio, ma gli chiedo del dolore: SUD 0 (non ci posso credere… neanche un’iniezione di antidolorifico!!!??) In più, l’infermiere a cui avevo segnalato la mia presenza in caso di necessità per la traduzione, mi dice che Peter si e’ fatto capire molto bene e il medico e’ stato in grado di procedere senza intoppi (what??? ma se Peter mi dice sempre che nessuno lo capisce quando si sforza di parlare in Italiano????) Penso che questo e’ un miracolo di SET, fatto senza intenzione, ma anche senza interruzione durante l’attesa.
Adesso mi dicono che posso scegliere se aspettare in sala di attesa o a casa mentre gli fanno gli esami prescritti. Mi sento calma e penso che non e’ necessario “torturami d’ansia” in un’anonima sala d’attesa, posso tranquillamente andare a casa e aspettare li notizie. 10 km in più non significano “mi allontano dal mio dovere” come avrei pensato nel passato e d’accordo con Peter lascio l’ospedale. Arrivo a casa e mi sento centrata, ancorata a terra, nel qui e ora. Picchietto pensando anche se ho ancora un po’ paura che sia qualcosa di serio, ho fiducia che tutto andrà bene, che abbiamo tutte le risorse per affrontare qualsiasi cosa ne verrà fuori. Mi dimentico persino di togliere la modalità silenzioso nel cellulare che avevo attivato in pronto soccorso e meno male che Peter (che dice di non avere memoria per i numeri) si e’ ricordato di quello di casa, così mi avverte che “e’ pronto”, non c’e’ bisogno di ricovero. Sono le 5 del mattino, non sono passate molte ore dal SUD 8/9, siamo stanchi ma sereni, al momento non e’ segnalato nulla di preoccupante e dobbiamo proseguire con gli accertamenti nei prossimi giorni. Di solito le coliche renali sono dolorosissime e vengono trattate con iniezioni e/o flebo di antidolorifici, questo mi raccontano gli amici e conoscenti che hanno fatto una simile esperienza ed ecco che con EFT abbiamo fatto “risparmiare” il sistema sanitario nazionale!
Devo segnalare che Peter, nonostante mi abbia sempre incoraggiato e sostenuto nel mio percorso evolutivo con EFT, LOGOSINTESI e le altre tecniche che ho imparato, non ha mai voluto fare da “cavia” ma oggi pomeriggio prima di andare a lavorare (ebbene si! Si sentiva abbastanza in forze da tenere una lezione ai suoi studenti!) mi ha detto che appena può farà sapere a tutti di quanto sia stato efficace il tap-tap. Tapping is fantastic!

Gabriella S.

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