+393356646951

EFT e Riflessologia Frattale

EFT e Riflessologia Frattale per esplorare al di là del sintomo

 

In questa esperienza è stato possibile verificare quali emozioni e adattamenti possono esserci dietro un sintomo fisico, e quali differenze possono rilevarsi nella loro intensità prima e dopo la seduta; il fine è quello di contribuire ad un sempre più efficace e mirato utilizzo di EFT associandolo a questa  metodica riflessologica.
Si è presentata una donna di 38 anni, destrimane, per una fastidiosa e persistente infiammazione ad alcuni tendini del braccio destro. Aveva già provato altre cure fisioterapiche ma senza risultato.
Ho tentato un approccio massoterapico classico, ma effettivamente, dopo alcune sedute, abbiamo constatato che non c’era nessun miglioramento.
Insospettito dalla persistenza del disturbo, ho proseguito con il Test di Riflessologia Frattale ® per valutare lo stato funzionale ed emozionale attuale, e verificare se ci fossero sequenze emotive non concluse dietro il mantenimento del sintomo; ho trovato alterate in eccesso le zone riflesse di dolore-tristezza, dell’aggressività, e in difetto la zona corrispondente alla funzione associativo-sintetica, mentre quasi nulla dal punto di vista fisico-funzionale; appariva probabile la presenza di una forte componente emozionale che deconcentrava la cliente e manteneva riverberante l’infiammazione.
Così, dopo averle chiarito l’esito del Test, ho proposto alla cliente EFT e tecniche integrate di Riflessologia Frattale (RF); le ho spiegato cosa sono, le loro applicazioni e la possibile utilità nel suo caso. La donna ha accettato di buon grado.
Durante la seduta, mentre procedeva con la sequenza dei punti di EFT utilizzando la frase che sentiva buona per lei “anche se c’è una parte di me che mantiene questo dolore e non so perché, sono aperta alla possibilità di ascoltarla e accettarla”, la cliente ha visto se stessa a casa del suo compagno, mentre faceva le pulizie con disappunto e frustrazione; a quel punto, improvvisamente, si è resa conto che dietro il dolore al braccio c’era la sua incapacità di dire no al suo partner sia quando le chiedeva puntualmente di pulirgli la casa, che in altre situazioni analoghe; questo problema fisico la aiutava perciò ad evitare questa incombenza grazie alla inappellabile giustificazione della salute. Contemporaneamente, appena “smascherato” il blocco, il dolore al braccio è calato drasticamente, e la cliente è rimasta allo stesso tempo sorpresa e contenta.
Ho ripetuto il Test di RF dopo questo “insight”, per accertarmi dell’effettivo cambiamento senza l’influenza dell’aspetto mentale soggettivo, che spesso promuove illusori o transitori miglioramenti, mentre il corpo non mente; risultava andata in equilibrio la funzione associativa-sintetica, tuttavia restavano ancora in eccesso dolore-tristezza e aggressività; questo esito poteva mostrare uno scatto verso una maggior consapevolezza, ma sicuramente anche che quella emersa era solo una parte del problema che alimentava quelle emozioni.
A quel punto ho ritenuto opportuno fermarmi e chiarirle che non era il caso, da parte mia, di alleviarle completamente quel dolore al braccio, anche se fossi stato in grado di farlo: quella era comunque la soluzione che in quel momento le permetteva di soffrire meno. Una sofferenza fisica che le evitava una più grande sofferenza psichica.
Le ho fatto presente che se sopprimevamo quel disturbo senza la considerazione e la reale accettazione di quella parte di sé che non riusciva a dire no, sarebbe potuto affiorare in un’altra zona del corpo: stava a lei scegliere se continuare così, oppure trovare altre strategie che tenessero conto di tutte le sue parti coinvolte, utilizzando l’esperienza che il suo sistema le aveva offerto.
La cliente a quel punto ha compreso che doveva cambiare qualcosa, e pertanto le ho proposto di parlare di questo aspetto emerso con la psicoterapeuta che l’aveva seguita in passato e con la quale ha un rapporto di fiducia da diversi anni.
Così, con l’aiuto della sua guida e con questa nuova consapevolezza, la donna è riuscita a cambiare modalità di relazione e il disturbo è finalmente scomparso. Anche la professionista è stata molto soddisfatta per gli sviluppi positivi, emersi in seguito al lavoro svolto su un sintomo apparentemente banale.
                                                                                Giacinto Olivieri
                                                                              www.riflessologiafrattale.it

  •  

    0 Comments