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EFT e il cappello di gatti

Come sempre Sofia Michelle, mia figlia di nove anni, è fonte di ispirazione per me in tutti gli ambiti della mia vita.

Io e il papà siamo separati da circa due anni e le cose, anche grazie a EFT e le varie tecniche energetiche, si sono abbastanza “schiarite” e comunque come coppia di genitori non abbiamo mai avuto problemi, perciò lasciamo anche nostra figlia abbastanza libera di decidere quando vuole stare con l’una o con l’altro.

Una sera, la primavera scorsa, ha deciso di rientrare da me per la cena dopo aver passato il pomeriggio con il padre, ma quando è tornata era come se non fosse la solita bimba….

Era molto “veloce”, anzi, direi, “velocizzata” rispetto al suo solito. Sembrava sovraccarica di energie e come madre ho sentito che c’era una stonatura.
Ad un certo punto, non riuscendo più a seguire il corso dei suoi gesti e dei suoi discorsi, le ho chiesto se era capitato qualcosa con il padre che motivasse come si comportava e lei mi ha detto che “un uomo sciocchino, per non dire altro, scusa, mamma, aveva ragione papà, ci è saltato davanti, e papà ha dovuto frenare per non andargli addosso e siamo quasi finiti sull’altra corsia”.

Mentre lo diceva era tutta rossa e iper-reattiva.

Le ho chiesto se voleva “lavorare un po’” e dato che ha detto si l’ho guidata con una prima frase:

Anche se un uomo sciocchino ha tagliato la strada a me e papà…..

Anche se mi sono spaventata…

Anche se sono ancora molto spaventata…..

Lei mi ha detto che il padre si era molto arrabbiato e io ho ipotizzato che avesse anche “imprecato” contro l’altro automobilista.

Sofia si è limitata a dirmi “scusa ma aveva ragione papà…”

Allora le ho detto: “Lo so, ma tu come ti senti?”

“ho male alla testa, c’è come una cosa che mi schiaccia qui” (con le mani mi ha mimato un “cappello” calcato sopra la testa)

“Bene, ma se avesse una forma e un colore che forma e colore avrebbe?”

“Mamma è un cappello di gatti, ci sono tanti gatti appesi che mi pesano sulla testa”

Allora abbiamo continuato…

Anche se ho questo cappello di gatti sulla testa..

Anche se questi gatti mi pesano e mi danno fastidio…

Sembrava molto scura in viso per il dolore e allora ho aggiunto:

Anche se questi gatti proprio mi danno fastidio e non riesco a togliere il cappello…

Questo cappello di gatti…..

Questo cappello che mi schiaccia….

Dopo un giro o due le ho chiesto se cambiava qualcosa nel cappello e lei si è messa a piangere e ha detto che i gatti erano i nostri, quelli morti sotto le automobili.

Vedeva la nostra gatta Lulù (che adoravamo), e anche quelli precedenti, e un paio di gatti che sono spariti ma che forse nella sua immaginazione non sono più tornati perché finiti schiacciati in incidenti con le auto…

Ho ripreso:

Anche se mi dispiace tanto per Lulù, per Mizzi…. (e tutti gli altri nomi)…

Anche se non volevo che morissero…

Anche se non voglio che i miei gatti vadano sotto le auto…

Anche se le auto le odio, perché mi schiacciano i gatti…

Anche se mi stanno antipatici i gatti che muoiono….

Anche se sono arrabbiata con la mamma, che mi dice sempre che la morte è solo un passaggio….(quest’ultima frase ho pensato di inserirla perché la piccola sentiva molto il distacco e a volte mi rendo conto che quando un animale domestico muore io invece “casco” nel filosofico)…

Anche se mi fa infuriare che i gatti non muoiano quando glielo dico io e perché lo dico io….

Questi gatti dispettosi….

Questi gatti assurdi…

Fanno sempre quello che vogliono…

Non possono morire se non sono d’accordo….

Dopo un altro giro Sofia mi ha parlato improvvisamente della scuola, dicendomi che la sua amica le aveva fatto un disegno….

Le ho chiesto come andava con il cappello e con il mal di testa e mi ha detto che non sentiva più niente.

Ora, questa estate, quando siamo andate in vacanza, abbiamo incontrato una colonia di micetti appena nati.

Erano ammalati e senza madre e io ho chiamato il nostro veterinario a casa per farmi consigliare un farmaco.

Dopo averli medicati, il più piccolino, al quale mi ero molto affezionata, ha cominciato a peggiorare e io mi sono messa a piangere.

Sofia mi ha abbracciata e stretta forte e mi ha detto “Mamma, sarà quel che sarà, non puoi decidere tu!” e poi è uscita a giocare.

Quando ha saputo che il gattino era morto ha detto “mi dispiace proprio, poverino”, ed è uscita a giocare con i vicini…

Per me è stato interessante notare come l’episodio capitato con il padre abbia funzionato da attivatore per risvegliare un mondo congelato di Sofia, legato al dolore provato quando aveva perso i suoi animali domestici, cui era molto affezionata, e non ancora elaborato. Con EFT Sofia ha sciolto questo mondo congelato ed è rientrata in possesso di tutta l’energia che andava sprecata per conservarlo. Questa estate Sofia mi ha dimostrato che l’allieva può superare la maestra e che è molto più filosofica di me!!!!!

V. T.

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