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EFT e Gestalt

Tecnica di Gestalt ed EFT

Mi sono trovata “casualmente” a leggere su una pagina di un libro un problema che mi riguarda, in questo periodo in modo contingente.
Procedendo nel picchiettamento mi è venuta un’immagine di me bambina.
Avendo svolto in passato un lavoro su me stessa partendo da una mia foto di quando avevo circa tre/quattro anni, ho pensato a me stessa bambina visualizzando quella foto e ponendomela idealmente su una “Sedia Vuota” che avevo davanti. La tecnica della “Sedia vuota o calda” permette infatti di parlare direttamente a se stessi e a tutte quelle parti di sè che emergono nel lavoro.
L’effetto è stato immediato e potente, per l’immediato collegamento con il mio “Io bambino” e per l’intensità <!–more–> del contatto con me stessa, che da adulta, interviene attivamente nel processo di pacificazione e soluzione del problema di “quella” bambina.
Il picchiettamento è proseguito sull’emozione prevalente, che era prima tristezza, poi tenerezza ed infine complicità , soprattutto con lo sguardo di me bambina nella foto. La sensazione di responsabilità verso di lei e di forza nell’aiutarla che sono emerse sono state molto importanti e risolutive.
Quando ho raccontato il passaggio a mio marito è sopraggiunta la rabbia ed è partito l’ultimo round di picchiettamento. Ora a scrivere questa cosa sorrido e già nel pomeriggio ho affrontato il problema trattato senza difficoltà!
Quindi ho focalizzato tre passi importanti per me:
1) Avere una foto di me bambina da visualizzare o tenere fisicamente sulla sedia all’emergere di un contatto con l’infanzia
2) Trattare il problema come se parlassi a lei guardandola (ed eventualmente scambiarmi anche di posto)
3) Raccontare a qualcuno o a se stessi o scrivere il problema dopo qualche minuto, per far emergere emozioni secondarie che momentaneamente si erano nascoste.
Buon picchiettamento a tutti

Silvana Sandri

 

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