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EFT e cefalea

EFT e cefalea

 

Venerdì scorso mentre stavo tornando a casa in auto ho sentito che mi stava per assalire la cefalea che in effetti nel giro di 5 minuti si era già rivelata in tutta la sua forza.. Ho iniziato subito a picchiettarmi e una volta arrivata a casa ho continuato per circa 20-25 minuti, senza ripetere nulla perchè ho pensato che non ci fosse certo bisogno di sintonizzarsi sul problema… Ma la cefalea non se ne andava.. Allora ho iniziato a pensare alle cose che in quei giorni mi avevano potuto turbare, innervosire o dare dispiacere..
Ne ho trovate parecchie e così ho iniziato a fare EFT :
sulla rabbia perché mi era sentita poco rispettata da una persona proprio il giorno prima, sulla tensione perché dopo 2 giorni mi sarei dovuta “allontanare” da casa per seguire un corso, sulla convinzione che se mi allontano da casa può succedere qualcosa di brutto, sui vantaggi secondari che mi poteva dare questo disturbo (ad esempio farmi accompagnare da mio marito al corso), sul nervosismo dovuto alle mie prime sedute di EFT come operatrice proprio nelle ultime 2 settimane, sul bisogno ossessionato di riuscire come operatrice..
Ma la cefalea non se ne andava e passava il tempo: ormai era la settima ora consecutiva che avevo un male terribile!!
Non volevo prendere farmaci, innanzitutto per preservare il mio fegato e poi perché, credendo nell’EFT, volevo capire cosa non funzionasse: per il mio bene e per il bene della tecnica!
Quando si è fatta mezzanotte ero distrutta e ho iniziato a piangere e a lamentarmi perché non ne potevo più; a quel punto mi sono fatta stimolare la catena lineare del sonno e così mi sono addormentata.
La mattina seguente mi sono svegliata ancora con una leggera cefalea ma verso l’ora di pranzo si è aggravata sempre di più fino a darmi forte nausea e senso di vomito.
Ho passato altre 7/8 ore con un dolore indescrivibile, provando nuovamente a fare più giri di EFT anche sulla mia paura di accettarmi in una nuova versione, in cui il problema non ci sia più, secondo la teoria della “doppia bolla”….. Ma….niente!
A quel punto mi ricordo di essermi detta e ripetuta “mantieni la lucidità anche se hai questo dolore” e improvvisamente ho pensato che ero stata stupida, non avevo preso in considerazione che il dolore poteva non essere il mio!!!! (Forse perché mi pare così assurdo!?!).
E così ho iniziato a dire: “Anche se questo dolore non è il mio io mi amo..”; ho pensato che potesse essere quello di mio padre (morto per overdose) e allora ho ripetuto “anche se sento il dolore di mio padre io mi amo.. e scelgo la pace suprema per lui e per me”; “anche se mi ha fatto e mi fa soffrire io scelgo di perdonare mio padre”….
In 10 minuti o poco più la cefalea era scomparsa, rimaneva solo un piccolissimo punto in cui sentivo come pungere, una sensazione assolutamente insignificante a livello fisico, ma un chiaro segnale, secondo me, del bisogno di dedicare spazio e tempo a tutte le emozioni che mi legano a mio padre.
N.B. La cefalea mi è comparsa dopo aver concluso una seduta di EFT fatta ad una ragazza per la sua difficoltà, ma anche desiderio, di comunicazione con i genitori, soprattutto con il padre: credo di averle fatto pronunciare delle frasi che possono aver aperto alcune porte che ritenevo dovessero rimanere chiuse..(a che serve ammettere che vorrei parlare con mio padre se tanto non è possibile? E poi per dirgli che mi ha fatto soffrire?o per dirgli di star tranquillo perché l’ho perdonato?……Work in progress!)

 

Monica B.

 

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