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EFT con gruppo di terremotati

 

Un’amica psicoterapeuta  mi propone di fare parte di un team  di volontari per l’aiuto al trauma in seguito al terremoto in Emilia dello scorso maggio,  in un paesino vicino a Carpi (Mo), Cortile.

 Fanno parte del team, oltre alla psicoterapeuta e alla sottoscritta, una persona esperta in fiori di Bach, una in Terapia Craniosacrale, e una in riflessologia. 

  Gli interventi, sia di gruppo  che  individuali,  si sono avvicendati in uno spazio temporale di un paio di mesi.  Delle persone che abbiamo trattato  solo un paio avevano  perso la casa, ma tutti dormivano comunque in tenda o in auto. Le scosse continuavano, anche se meno forti, e il livello di paura era molto alto.  Alcune persone presentavano chiari segni  fisici di shock , e un forte livello di angoscia.                                                                                                                                                       

Con EFT abbiamo picchiettato su tutti i vari aspetti di come è stato vissuto il terremoto:  per alcuni ciò che provocava più paura era il ricordo delle immagini registrate  dal canale visivo, per altri il   boato e  il rumore dei crolli, e le sensazioni collegate di non avere più letteralmente la terra sotto ai piedi e di sentirsi completamente inermi. In seguito ci siamo concentrati sulle emozioni, sulle paure che  erano state sollecitate e sul futuro  infausto che si tendeva a  proiettare, aiutati in questo anche dalle immagini del loro paese  lesionato tutt’intorno. Via via che si picchiettava, negli incontri di gruppo  si poteva chiaramente avvertire  l’allentamento della tensione  con l’ ampliamento del respiro, l’aprirsi del viso e come un vento di sollievo e alleggerimento che scorreva tra noi. Ho distribuito  copie  della mappa dei punti e del manuale, che è stato accolto con molto interesse,  invitando le persone a continuare a picchiettare  anche da sole  a ogni pensiero negativo e a ogni disagio fisico o emozionale . Col contributo di tutti gli operatori,  l’umore  generale è progressivamente migliorato e le persone hanno iniziato a rientrare nelle case, prima solo per prendere delle cose, poi per fare la lavatrice, in seguito anche per dormire. Anche le persone  che all’inizio risultavano più sofferenti,  hanno riportato di sentirsi meglio, di avere più energia e un atteggiamento più positivo rispetto al futuro. E’ stato molto bello poter dare un contributo concreto, c’era un bello spirito di fratellanza che mi ha molto arricchito, e EFT, una volta di più, si è rivelato uno strumento utilissimo alla portata di tutti. Una ragione in più  per cui essere giustamente “ gorgoglioso ” ,    caro Andrea!

 

Annalisa Faliva                                                                                                                 www.ilcorpoinmente.it

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