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Due casi – Annalisa

Due casi                                                           

 

                                                   E F T  con Matrix Reimprinting

 

Angelo ha un problema con un collega, si sente giudicato  perché l’altro lo riprende se sbaglia, così quando lavorano insieme si sente a disagio, in  tensione tutto il tempo. Angelo non si sente abbastanza sicuro  del suo maschile, e di fronte a un  uomo  dalla personalità un po’ prevaricante si sente facilmente minacciato e ha perlopiù due reazioni: o si chiude e si arrovella, o  diventa a sua volta aggressivo. Gli chiedo quando ha iniziato a sentirsi minacciato da questo tipo di energia. Mi dice che questo disagio è iniziato sui 17 anni. A quel tempo aveva problemi a scuola, scarsa fiducia in sè, e non si sentiva abbastanza apprezzato dal padre. Abbiamo già lavorato a  lungo sulle sue insicurezze e sulle tematiche che riguardano il suo rapporto col padre. Angelo è migliorato molto, ma tende a ricadere nel suo disagio. Decido perciò di fare EFT con una modalità  particolare che  è stata chiamata Matrix Reimprinting dal suo ideatore, l’EFT master  inglese Karl Dawson.  Riporto dal sito di Matrix Reimprinting che questo approccio si basa su  scoperte della Fisica Quantistica ed Epigenetica,  e inoltre di Hearthmath, Meta-medicina, la Nuova Medicina Tedesca, The Field, Morphic resonance, The Journey e  PNL.  In breve, la  fisica quantistica ci dice che siamo energia e che siamo tutti connessi da un unico campo energetico, denominato  “Matrix”, o “ Campo Morfologico. Secondo Dawson, questo Campo o Matrix  ci connette al nostro passato perché   i nostri traumi e le nostre esperienze stressanti  restano registrati nel campo, non solo come memorie, ma anche come corpi energetici specifici che  Dawson chiama Ologrammi della Coscienza Energetica o ECO.  Nel Matrix Reimprinting  si usa EFT per interagire con questi ECO intrappolati in eventi del passato, ricreando nuove immagini e memorie di supporto nella matrice.  Si possono riconoscere nel procedimento spunti della  Tecnica del Film e di procedure di PNL.

Identifichiamo le figure con cui lavoreremo: ci sono Angelo a 17 anni – l’ECO. Angelo di oggi, 50 anni, e Angelo  nella fioritura massima del suo potenziale, che   Angelo decide di collocare in un futuro non troppo lontano da ora, a 60 anni.

Angelo di oggi visualizza di essere di fronte  alla sua immagine più giovane e si presenta al suo Eco: sono un viaggiatore che torna dal futuro, la prova vivente che ce l’hai fatta, sono tornato per aiutarti a superare il tuo problema.                                                                                                       Chiediamo all’ECO di scegliere l’episodio che trattiene il massimo disagio, di individuare il picco, e notare com’è la scena, e dire come si sente. L’emozione prevalente dell’ECO è che la vita è tutta in salita, ed è difficile andare avanti, disagio intorno a 7 su 10.                                                              Angelo: voglio insegnarti una tecnica che mi ha molto aiutato – mentre Angelo farà EFT su di sé immagina di eseguirlo sul suo  ECO.                                                                                                           Mentre picchietta  il suo punto karatè, visualizzando che lo fa al suo Eco:                                              Anche se ti senti così  insicuro, ti sembra di non farcela, non ti senti abbastanza apprezzato desidero dirti che mi piaci un sacco, che io ti apprezzo così come sei, e spero che anche tu possa imparare a farlo.                                                                                                                                                          Anche se  senti queste emozioni difficili e ti senti disperato e senza speranza, voglio che tu sappia che tu per me vai bene proprio così come sei, che  ti voglio bene, ti capisco,  e penso che tu sia comunque un grande, e mi piaci tantissimo.                                                                                          Sui punti, immaginando di picchiettare l’Eco, mentre Angelo picchietta sè stesso: tutte queste emozioni, tutte queste frustrazioni, questi pensieri così pesanti, tutto quello che stai vivendo in questo momento, ci sono passato anch’io, tutte le emozioni che ti disturbano, tutte le sensazioni che ti rendono triste, insicuro, tutte queste emozioni difficili che ti fanno sentire debole, frustrato, voglio che tu sappia che puoi farcela, che puoi superare tutto questo, io sono la prova che ce l’hai fatta, sono tornato dal futuro per aiutarti a sentirti meglio, tutti questi pensieri, emozioni, sensazioni difficili e pesanti, puoi lasciarli andare con ogni respiro, puoi lasciare andare tutto ciò che li trattiene.

Chiedo ad Angelo di dirmi come sta l’ECO adesso, mi riferisce che è visibilmente più rilassato e ora la sua emozione prevalente è maggiore fiducia, e un po’ di speranza.                                                        Ora facciamo entrare in gioco anche Angelo del futuro, quello che ha già superato  non solo questo problema, ma proprio tutti ed è del tutto sicuro tranquillo, in armonia. Prendiamo un po’ di tempo perché Angelo possa mettere a punto un’immagine dettagliata di questo Angelo realizzato: espressione del viso, come si muove, com’è vestito, come si comporta quando incontra quegli esempi del maschile che tanto turbano l’Angelo del presente. Angelo del futuro si presenta all’ECO, picchiettandosi-gli  il punto karatè:                                                                                                           Anche se ti senti giù voglio che tu sappia che tutto andrà bene,  io ne sono la prova e ti guardo con grande amore e gratitudine per quello che tu sei, perché tutto quello che sono, questa tranquillità, la sicurezza, la serenità, ho ottenuto ogni cosa grazie a te. Ti guardo con tanta stima, voglio farti   sentire tutto l’amore e l’ammirazione che ci sono nel mio cuore, nei miei occhi, nelle mie parole, per te  – invito Angelo del futuro ad avvicinarsi all’ECO e a abbracciarlo, a rassicurarlo col calore del contatto fisico.                                                                                                                                      Sempre stimolando il punto karatè: Anche se  senti che tutto è così difficile ce la farai, sei fortissimo e mi piaci un sacco  (Linguaggio per adolescenti) . Sui punti, sempre immaginando che Angelo del futuro picchietta l’Eco: tutte queste frustrazioni, tutte queste emozioni limitanti stanno cambiando, tutte queste credenze, e pensieri limitanti, se ne stanno andando, tutti i vecchi programmi limitanti stanno cambiando, si stanno trasformando proprio ora. Io ci sarò sempre per te, sarò sempre disponibile a darti aiuto e sostegno, e quando ne hai bisogno puoi chiamarmi e chiedermi consiglio, sostegno, comprensione. Io sono quel padre amorevole che può capirti e incoraggiarti a migliorare allo stesso tempo.                                                                                                  Invito Angelo a osservare come i cambiamenti avvengono nel corpo dell’ECO, nel modo in cui respira, guarda, si muove, i pensieri che ha, come parla, come vede le altre persone, come si sente. Interrogato in proposito l’ ECO dice che ora si sente più sicuro e fiducioso, sorride ed è molto contento di sentirsi capito e sostenuto da Angelo del futuro, mentre io osservo i cambiamenti di espressione in Angelo del presente.                                                                                               Chiediamo all’Eco di ritornare ora alla scena di partenza, quella che rappresentava il punto massimo del problema e di osservare se si è trasformata. L’Eco riferisce che ora la scena è diversa, è positiva. Chiediamo all’Eco di sentire le nuove sensazioni, i nuovi suoni, odori, sapori e colori della nuova realtà positiva che la scena trasformata racchiude e di notare il colore prevalente con cui identifica questa trasformazione. L’Eco dice azzurro. Ora guido tutti gli Angelo a far entrare questo azzurro nel corpo,  dalla cima della testa, fino alla punta dei piedi e poi anche sotto la pianta, informando e ricodificando ogni cellula,  riprogrammando così  ogni parte del corpo-mente con questa nuova consapevolezza; poi a mettere  le mani sul cuore   per portare dentro la nuova immagine,  e mentre il cuore pompa,  distribuisce ovunque questa nuova informazione, dentro e fuori, nel passato nel presente,  nel futuro, fino a  espandersi  in ogni parte dell’Universo. Per concludere Angelo   ringrazia la sua versione più giovane dicendogli che ci sarà sempre per lui, in qualsiasi momento abbia bisogno, ringrazia Angelo del futuro, li pone nel suo cuore, sapendo che può tirarli fuori  e interagire con loro quando lo senta necessario.  Aiuto Angelo a ritornare completamente nel presente sentendo integrate tutte queste parti di sé e gli chiedo di ritornare al suo racconto di partenza, immaginando di venire criticato dal suo collega: l’espressione di Angelo è molto eloquente, sorride rimanendo rilassato. Ora la sua attitudine è di fare qualche battuta per  aiutare l’altro a darsi una calmata e  non rompere troppo.

 

 

                                                         EFT  e una storia del Sud

 

Marta, sui trent’anni,  nonostante abbia un ottimo lavoro  e una buona autostima, soffre molto. Trova che il marito non l’apprezza abbastanza, non sente di avere il suo posto e soprattutto non si sente libera di essere se stessa, ma di dover compiacere gli altri per essere amata.        

                                                                                      Indagando sul suo  passato, emerge  che Marta ha una storia piuttosto complicata. Nata al Sud, quando aveva pochi mesi la nonna materna l’ha requisita, con la motivazione che era tanto triste e la bambina la rallegrava  – visto che si era sempre  spesa senza riserve per il bene di tutti  riteneva di avere il diritto di tenerla lei. Il padre di Marta, completamente succube della madre, ha appoggiato questo desiderio, opponendosi a ogni tentativo della moglie, disprezzata dalla suocera,  di riavere la bambina. Così Marta è stata cresciuta dalla nonna, dispotica e con mentalità  conservatrice da vecchia del Sud, dove le apparenze sono importantissime, e fare i bravi e uniformarsi ai desideri della famiglia è tutto. Per liberarsi da tutte le richieste e complicazioni della sua famiglia, Marta è venuta a studiare al Nord, e poi si è organizzata per rimanerci. Ma sappiamo che il nostro passato è dentro di noi, e per quanto ci allontaniamo  dai luoghi geografici di dove si è svolto, rimane ben vivo in noi. All’inizio lavoriamo  sulle sensazioni così come Marta le avverte:                                         Anche se non mi sento libera di essere me stessa, perché le persone che amo mi giudicano e si arrabbiano con me … Anche se quando dico quello che penso mio padre e mia nonna mi urlano che non li rispetto … Anche se mio marito non fa altro che criticarmi e confrontarmi con sua madre … Marta si sfoga e si sente finalmente liberata da rospi e pesantezze varie che tratteneva.                               Si abbassa il livello di disagio I.S. a ogni giro di picchiettamento, e concludiamo con qualche giro di EFT generativa: scelgo comunque di essere me stessa, perché mi fa sentire bene – mi permetto di sentire tutte le emozioni che salgono e le trasformo in energia per me – mi apro sempre di più alla possibilità di sentire la gioia e di apprezzare tutto ciò che ho nella mia vita.                                           Marta se ne va sentendosi molto meglio. Mi chiama però alcuni giorni dopo per segnalarmi che   dopo la sessione è subentrato uno stato di malessere e inquietudine interiore che comprende difficoltà a dormire, estrema irritabilità, e una certa tendenza all’asma, sintomo che si era manifestato nell’infanzia specialmente quando percepiva più forte la disarmonia tra mamma  e  nonna.  Deduco che in lei c’è un conflitto in atto: c’è allo stesso tempo desiderio di cambiare e resistenza a farlo. 

Alla sessione successiva mi sembra opportuno  usare il metodo della doppia bolla, ideato dalla psicoterapeuta e operatrice di EFT Colette Streicher, per trattare contemporaneamente due parti in conflitto nella persona. Marta vuole cambiare e diventare capace di asserire i suoi bisogni, ma allo stesso tempo una parte di lei ha paura di essere abbandonata e respinta se tradirà tutti gli insegnamenti che ha ricevuto nella sua infanzia.   Mettiamo quindi   quello che sale in questa forma: Anche se voglio davvero essere libera di essere me stessa perché mi rendo conto che è un mio diritto, e non posso stare veramente bene se non lo faccio, e guidare gli altri, specialmente mio marito, a rispettarmi ed apprezzarmi veramente,  allo stesso tempo ho anche molta paura di ottenerlo perché  questo vorrebbe dire disubbidire alla nonna, e a tutto quello che mi ha insegnato e rischiare di essere rifiutata e abbandonata dalle persone che amo.                                                                   Sui punti nominiamo tutti gli stati d’animo che viveva Marta da bambina: il sentirsi sbagliata – deve esserci qualcosa di sbagliato in me se io sono diversa da tutti gli altri bambini e non posso stare con i miei genitori – il senso di pericolo perché  se la nonna si arrabbia e mi abbandona anche lei, non so più dove andare … il senso del dovere – bisogna che io faccia felice la nonna, se faccio felice la nonna la mamma è tanto triste … il papà critica sempre la mamma, il papà non mi vuole a casa, per lui la felicità di nonna è più importante della mia e di quella di mamma.                                                                                                                      A questo punto è come se  un vulcano cominciasse a eruttare: così tante emozioni trattenute, ricordi,   conflitti salgono a galla. Ad esempio quello che diceva la nonna era molto diverso da quello che diceva la mamma, quando la vedeva; un altro conflitto era costituito dal fatto che la mamma forzava Marta a imporsi con la nonna per  tornare a casa, ma Marta, che a quel tempo aveva intorno ai 10 anni, non ci riusciva perché sentiva che se l’avesse fatto  avrebbe tradito la persona che  l’aveva cresciuta e che conosceva di più. In questo modo Marta, caricata di  un peso che un bambino non  è certo in grado di gestire,  si trovava a sbagliare in ogni caso: se avesse affermato con forza il suo desiderio di vivere con i genitori avrebbe scontentato il padre e la nonna, ma non riuscendo a farlo si vedeva responsabile dell’infelicità della madre.                                                                             Lavoriamo molto su questi aspetti, e sul senso di colpa di Marta, sul suo sentirsi comunque sbagliata – creando via via più spazio per la comprensione che non è il compito di un bambino risolvere i problemi degli adulti e che non era colpa sua quello che succedeva, non c’era nulla di sbagliato in lei.                                                                                                                                                   Un altro tema che emerge è la sua paura di essere felice. Questa la doppia bolla del conflitto: voglio essere felice perché lo merito, ma ho anche molta paura di essere felice perché poi potrei perderla questa felicità ed è un rischio che non posso permettermi, temo che non sopravviverei; perciò  resto scontenta e infelice,  perché questo stato lo conosco bene, e so che lo posso gestire.                       Concludiamo con: sto imparando a volermi bene comunque, ad accogliere e rassicurare tutte le parti di me, perché sono mie e rispecchiano quello che sono veramente e quello che ho bisogno di riequilibrare. Chiedo a Marta se crede  in qualcosa di più grande, dice di sì, introduco allora il concetto che   le  vie del Signore a volte sono misteriose, ma lo sono sempre per una buona ragione, anche se a volte ci si mette un po’ a scoprirla…

Marta sta continuando il suo percorso, è diventata molto abile a scoprire conflitti tra le sue parti e a picchiettarli tutte le volte che si accorge di cosa combinano dentro di lei, si sente più consapevole e serena, sulla buona strada per accettare che la sua storia è servita a farla diventare proprio la brava persona che è oggi. 

 

Annalisa Faliva, EFT terzo livello. www.ilcorpoinmente.it

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