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Dolore alla spalla lavorando al computer

Dolore alle spalle lavorando al computer

Di Lucy Pole

(Per le questioni di natura clinica, si consiglia di consultare il medico.)

M.S. aveva notato sempre più spesso e sempre più forte un dolore alle spalle e dietro il collo quando lavorava al computer.  Aveva iniziato a lavorare al computer da un paio di anni, per l’agenzia dove era impiegata, e negli ultimi mesi le ore richieste al computer erano aumentate sensibilmente, e di conseguenza, anche il male alle spalle. Tanto era preoccupata dalla sensazione di rigidità nei muscoli, aveva preso anche un appuntamento per fare  la radiografia alla spalla destra.
Nel frattempo aveva sentito della tecnica EFT ed è venuta da me per parlarne, anche se non si aspettava di risolvere il problema. Il livello sulla scala del disagio ‘SUDS’, da 0 a 10, era un 8, solo pensando al computer e immaginando la sensazione nelle spalle. Abbiamo cominciato con la Frase Iniziale che mirava direttamente il dolore, per diminuirlo e per far venire a galla le questioni emotive sottostanti.
“Anche se ho male alle spalle e dietro il collo quando lavoro al computer, mi amo e mi accetto completamente e profondamente”.
Mentre lavoravamo, le ho detto di notare tutte le idee, immagini, parole o intuizioni che le venivano in mente con il tapping. Prima è emerso il conflitto tra il dovere di lavorare e il desiderio di svagarsi. Poiché aveva fatto un accordo per cui poteva portare una buona parte del lavoro a casa, il risultato era che si era incaricata di un enorme mole di lavoro, anche di più di quello che faceva prima all’ufficio, e si trovava spesso inchiodata al computer per ore mentre avrebbe voluto solo distrarsi, sgranchirsi le gambe o prendere una boccata d’aria. L’urgenza e la pressione che sentiva per finire il lavoro non  la faceva sentire mai tranquilla, perché appena finito una cosa, un fascicolo clienti o una perizia, ce n’erano altri due che aspettavano. 
“Anche se sento un conflitto tra il dovere di essere produttiva  e il desiderio o bisogno di svago, mi amo …”
“Anche se vorrei prenderla con più calma e non ci riesco …”
“Anche se mi hanno dato troppe cose da seguire e mi sento sempre sotto pressione, posso selezionare i lavori più urgenti, fare una graduatoria e prenderlo in modo ordinato, regolare.”
“Posso anche parlare con il mio superiore e fargli capire che faccio il possibile, ma voglio farlo anche bene e perciò preferisco prendere meno da fare a casa.”
Poi è venuto in mente a M.S. di fare un accordo con se stessa: per ogni fascicolo o documento aggiornato e messo a posto, avrebbe preso una pausa, a fare qualunque altra cosa purché fosse lontano dal computer. A questo punto il livello SUDS del disagio era sceso, ma di poco, era sempre 6 o 7. Diceva che sentiva come un giogo sulle spalle, pesante e rigido, quando pensava al computer.
Mentre  immaginava se stessa, seduta al lavoro, improvvisamente disse che forse la sua posizione non andava bene, e che l’altezza della sua sedia non era adeguata. Poteva fare qualche aggiustamento, sia alla scrivania sia alla sedia, di modo da stare con la postura equilibrata, evitando di creare la tensione alla base del collo. Poi le è venuto di fare un lungo respiro profondo, quasi un sospiro di sollievo, e ho notato un generale rilassamento, anche nel viso.
La prossima frase l’ha costruita da sola, spontaneamente:
“Anche se ho il peso della responsabilità di questo lavoro, devo essere produttiva e l’ho preso troppo sulle mie spalle, voglio e scelgo di parlare con il mio superiore al lavoro, di farmi valere e di chiedere di dividere il peso e prendere solo quanto posso compiere in modo regolare, senza strapazzi.”
“Posso e voglio farmi rispettare,  prendere la giusta responsabilità, il giusto peso di lavoro, che posso sostenere tranquillamente e cominciando da domani.”
Facendo tapping su queste idee, la sensazione del giogo pesante cominciò a cambiare: diceva che l’immagine del legno cominciò a sciogliere come fosse di burro, e la sensazione diventava leggera. Il burro continuava a colare giù la schiena e un senso di benessere riempiva le spalle e il collo.
“Anche se ho avuto un giogo sulle spalle, sono contenta di avere ascoltato il messaggio che mi voleva comunicare. Scelgo di essere sempre aperta a recepire i messaggi del mio corpo, e portare più rispetto per me stessa, in ogni occasione.”
Questo processo del giogo che si scioglieva come burro durò qualche minuto, e alla fine M.S. si scrollò le spalle, rilassata, sorridendo. Pensando al computer ora non sentiva più nessun disagio.
Due settimane dopo questa sessione, ho saputo che M.S. lavora sempre molto da casa, al computer, ma ora, del disagio alle spalle, c’è rimasto solo il ricordo, ma più di tutto, è contenta di essere ora più la persona che vuole essere, sicura di sé e piena di rispetto: per gli altri e per se stessa.

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