Depressione, pesticidi e poco zucchero
Louella: Depressione, pesticidi e poco zucchero nel sangue
(compreso un seguito di 2 anni alla fine)
Ciao a tutti,
questo è un caso di depressione del quale sono felice di far parte. Vale la pena studiarlo perché sottolinea il valore della costanza oltre al ruolo vitale che la nutrizione a volte gioca. Come vedrete, a volte ciò che qualcuno mangia o beve può letteralmente causare depressione.
Abbracci, Gary
Louella, età 41 anni, ha sofferto di depressione da quando ne aveva 9. La prima volta che è entrata nel mio studio aveva tendenze suicide. La lacrime fluivano copiosamente e “senza speranza” sembrava la sua parola preferita. Dopo alcuni round di EFT, le lacrime sono scomparse e la depressione è passata da 10 a 6, ci sono addirittura stati un paio di sorrisi. Ma questo era il massimo che potevamo fare. Disse che era esausta (questo è emerso essere un punto fondamentale del suo problema, dato che la sensibilità alle sostanze tende ad esaurire l’energia della persona), e andò a dormire per 4 ore. Normalmente dormiva 15 o più ore al giorno, parzialmente perché era esausta e parzialmente per scappare dal mondo.
Quando Louella si svegliò si sentiva “un po’ meglio”. Poiché vive a 2 ore da me, la invitai a stare a casa mia così da poter applicare più EFT la sera stessa e la mattina. Lei accettò, ed iniziammo ad applicare EFT al suo mal di schiena (il quale se ne andò) ed alla sua asma (la quale se ne andò e non tornò mai più, anche se normalmente richiedeva un farmaco quotidiano). Inoltre, applicammo EFT a 3 Ricordi traumatici che erano chiari candidati ad essere concause della sua depressione. EFT si prese cura di essi come sa fare, ed anch’essi non sono più tornati. Nelle successive settimane, ed anche nei momenti di più profonda depressione, poteva ancora discutere di questi eventi senza il minimo disturbo. Terminò questa prima sessione con un livello di depressione 4 o 5, il quale fu per lei un grande miglioramento. Io ero meno compiaciuto, perché mi sarei aspettato che l’intero problema svanisse.
Parlammo al telefono 2 giorni dopo e la sua depressione era tornata completamente. I ricordi traumatici e l’asma, comunque, rimasero a zero. Tornò una volta alla settimana per 5 sessioni da 24 ore e, ad ogni visita, applicammo EFT ad altri eventi traumatici (15 o 20, ho perso il conto) e TUTTI andarono a zero e non tornarono più. Ciononostante, tutte le volte arrivava da me con la depressione ad 8-10 e lasciava la mia casa con un livello 4-6. Il tapping era, apparentemente, solo temporaneo per il suo problema più grande: la depressione.
Dopo centinaia di casi con EFT, posso tranquillamente dire che le mie aspettative di successo sono normalmente raggiunte A MENO CHE ci sia un’interferenza tossica nel sistema energetico. Una volta che l’interferenza venga individuata ed eliminata, poi il problema diventa facile da trattare con EFT. Louella, come è emerso, aveva una sensibilità conosciuta allo zucchero. Inoltre, aveva tendenze ereditarie visto che la madre ed altri parenti erano sensibili a svariati cibi.
Nel caso di Louella, le chiesi di fare attenzione alle sue emozioni e, quando diventavano particolarmente acute, di notare cosa era appena successo nel suo mondo. Aveva cambiato vestiti, si era lavata con il sapone, o spazzolata i denti? Cosa aveva appena mangiato o bevuto che poteva aver contribuito al suo stato emozionale? Tenne un meticoloso diario di qualsiasi avvenimento a questo riguardo, ma fu incapace di individuare alcunché. La depressione persisteva. Alla fine, durante la sessione della sesta settimana, un pomeriggio stava piuttosto bene (4) ma poi mangiò una mela non biologica. In pochi istanti si sentì ansiosa (quasi in panico) e la sua depressione era a 10. Divenne molto stanca ed andò a dormire per 4 o 5 ore. Per me, sembrava quasi avesse preso un farmaco.
Quando si svegliò, si sentiva meglio e passammo la serata parlando ed applicando EFT. Verso le 8 del mattino la svegliai per sincerarmi delle sue condizioni (un 6). Poiché non ero sicuro che quella mela fosse davvero la colpevole, le chiesi di mangiarne un’altra. Lei, riluttante, lo fece e prese una mela dallo stesso sacco della precedente. In pochi minuti divenne di nuovo ansiosa, poi stanca ed andò di nuovo a dormire per 4 o 5 ore. Poiché non sapevamo se la causa del fenomeno fosse la mela stessa o piuttosto i pesticidi contenuti in essa, organizzammo una “dieta detective”. Louella doveva mangiare solo CIBI BIOLOGICI (per eliminare i pesticidi) e poteva mangiare UN SOLO CIBO ALLA VOLTA, aspettando almeno UN ORA TRA UN CIBO E L’ALTRO. Tenne poi un diario dei cibi che mangiò e della sua reazione ad essi.
Ne emerse che nessun cibo, a parte la farina ma in modo lieve, le diede fastidio. Perciò, DAL MOMENTO IN CUI INIZIO’ LA DIETA LA DEPRESSIONE INCOMINCIO’ A DIMINUIRE, ED IN 24 ORE ERA SPARITA. Questo fu 5 settimane fa. Da allora ha dormito normalmente, andata a ballare, andata in vacanza in Spagna. NESSUN SEGNO DI DEPRESSIONE.
Possiamo sospettare, ovviamente, che i pesticidi siano i colpevoli in questo caso. Dopotutto, erano l’unica cosa eliminata dalla dieta. Perciò perché non continuare così, evitando di avvelenare il corpo con pesticidi ed altri residui? Ovviamente il caso non è finito, volendo si può investigare ancora, ma per il momento Louella è felice.
Ora, il punto importante è che CIO’ che Louella mangiava potrebbe non essere il solo responsabile della sua depressione, ma anche QUANTO ne mangiava. In questo processo la sorella di Louella, ipoglicemica, le ha prestato una macchinetta per testare i livelli di zucchero nel sangue. Ha testato più volte al giorno e scoperto che, quando era depressa, i livelli di zucchero nel sangue calavano paurosamente. Ciò significa che Louella è ipoglicemica. Poiché la “Dieta Detective” la portava a mangiare piccole quantità di cibo durante tutta la giornata, il livello di zuccheri nel sangue rimaneva costante e così il sintomo della ipoglicemia (la depressione) stava lontano.
Seguito 2 anni dopo
Louella mi ha chiamato 2 anni dopo dicendomi che la depressione era stata lontana eccetto 2 brevi occasioni dove ebbe “problemi con il partner”. Anche in quei casi, non era vera e propria depressione, semplicemente si sentiva un po’ giù.
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