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Bolle parlanti

EFT E “BOLLE PARLANTI”

 

Caro Andrea,

Questa estate, poco prima di venirmi a trovare a Idice di San Lazzaro, mia madre si è svegliata un mattino piena di bolle sulla schiena (dalla parte destra) e su un braccio. Erano rosse, gonfie e molto diffuse. Preoccupata, è corsa dal medico, che le ha prescritto del cortisone, dicendole che probabilmente si trattava di una brutta reazione allergica alle punture di qualche insetto (o insetti) e invitandola a riposarsi e a stare tranquilla, soprattutto in vista degli effetti collaterali della medicina prescritta (che comprendono forte sudorazione e senso di agitazione). Tuttavia mia madre, che aveva previsto di venire a trovarmi, si è messa comunque in viaggio ed è riuscita ad arrivare. A quel punto, le ho consigliato di trattare il “problema bolle” con E.F.T., e ho anche trovato alcuni consigli utili sul sito, nella sezione “allergie”.
In effetti, per un po’ è migliorata, ma quando è tornata a casa, dopo un giorno, era da capo: le bolle erano comparse anche sul lato sinistro della schiena e verso le natiche.
A quel punto, al telefono, ho avuto un’idea, e le ho consigliato un bizzarro metodo di applicazione di E.F.T., suggerendole di immaginare che le bolle le parlassero, e che avessero un colore.
La sera stessa, mia madre mi ha ringraziato per la “trovata”: aveva funzionato. Dopo essersi messa tranquilla a sedere, a occhi chiusi, aveva focalizzato l’attenzione sulle bolle figurandosele, come in un cartone animato o un fumetto, dotate di faccia…
“Soprattutto la bocca”mi ha detto al telefono. “Avevano una grande bocca, lo sguardo piccolo e malevolo. Sghignazzavano. E sghignazzando, dicevano: “Non ne puoi più. Non ne puoi più di problemi. Devi fare tutto tu. Perciò noi siamo comparse: per buttar fuori tutte queste preoccupazioni…”
Il colore immaginato era giallo, che poi è diventato rosso-marroncino e un po’ senape…
Mia madre ha trattato tutto quello che le “malefiche bolle” le dicevano con E.F.T., ( tipo: “Anche se non ne posso più, anche se devo fare tutto io, anche se ho tutta questa preoccupazione dentro, anche se sono preoccupata perché mia figlia non vede futuro; anche se ho tutti questi problemi…”)
Alla fine, ha domandato alle bolle di sgonfiarsi e mi ha detto che le ha viste “morire” o “rigettare”, sempre come se fossero dei “palloncini animati”, emettendo dei “aah” caricaturali. Dopo un po’, hanno cominciato a buttar fuori del liquido fisicamente…
In poco tempo, erano rimaste “le ombre” del gonfiore originale, sulle quali mia madre sta ancora lavorando, ma in pratica il fastidio e il rossore erano spariti, come una parte della agitazione provata i giorni prima che l’allergia comparisse.

 

Lisa Dallari

 

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