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Accettazione

Accettazione

 

Mi incontro con una cliente che sta seguendo un percorso di life coaching con me. Siamo a casa sua.
Prima di aprire ufficialmente la sessione, mi dice che quel giorno non riesce a trovare un obiettivo concreto su cui lavorare perchè si sente in preda ad un forte emotività che la distoglie.
Mi dice che vuole utilizzare quella sessione per lavorare sul ribilanciamento della sua emotività.
Ecco cosa mi dice per iniziare: “In questo periodo sto bene quando sono con me stessa e a godere di questo benessere mi sento in colpa”.
Il SUD per il sentirsi in colpa è a 7.
Primo giro di picchiettamento completo su “ anche se in questo periodo sto bene quando sono con me stessa e a godere di questo benessere mi sento in colpa, provo comunque ad accettarmi e a perdonami completamente e profondamente”
Il SUD scende a 5 ed emerge che suo figlio di 5 anni ha continue richieste di attenzione che la scaricano.
La frase che picchiettiamo è “anche se in questo periodo mio figlio ha continue richieste di attenzione che mi scaricano, mi amo e mi accetto completamente in questa situazione e resto aperta alla possibilità di accettare anche lui e le sue richieste anche se mi sembra che più di così non posso dare”.
Iniziamo un giro e a metà incomincia a sentire un pizzicore alla gola per la rabbia (SUD 5), quindi adeguiamo il resto del giro con la nuova frase “questo pizzicore alla gola per la rabbia” e completiamo il giro picchiettando lentamente.
La rabbia sta montando ed emerge “voglio andare via, voglio scappare da qua” (intendendo la casa in cui vive che è la parte sottostante della villa dei suoi suoceri e per la quale so che prova sentimenti molto contrastanti) e si vede che la rabbia è sempre più manifesta sul suo viso e nelle sue parole. L’emotività sale a 10.
Facciamo tutto un giro completo con “voglio andare via, voglio scappare da qua…voglio abbandonare tutto e stare in un altro posto con mio figlio e il mio compagno…resto aperta alla possibilità di amare me stessa nonostante l’ingratitudine che sento per abitare in un posto cosi bello per il quale provo rifiuto…cerco di perdonarmi a tutti i livelli per tutto questo (in effetti vive in una casa molto bella e signorile e che nonostante tutto rappresenta davvero poco sia nell’energia che emana che nei colori, che nei contenuti il suo animo chiaro, elegante, morbido, colorato)”.
Finito il giro, l’emotività è sempre a 10. Le chiedo di continuare a fare SET mentre lei piangendo mi racconta cosa è emerso: “Voglio accettare la casa così com’è ma non sono capace di accettarla fino in fondo e ci sono cose che mi danno fastidio e sento di mancare di rispetto a causa della mia ingratitudine”.
Ripartiamo a picchiettare sopra la testa con “vorrei accettare ma non sono capace” e vedo che già si sta calmando. Indugiamo massaggiando il secondo punto e lei sbuffa e poi inizia a respirare regolarmente e profondamente.
Finito il giro, mi dice “sto male a 10” e poi emerge che “quando mi sento ingrata mi sento in colpa e me la prendo con me stessa e con gli altri e tratto tutti male” e l’emotività scende a 7 al solo pronunciare questa frase.
Facciamo tutto il giro con questa frase e alla fine il SUD è sempre 7 e dopo un altro giro completo con “ancora un po’ in colpa” siamo sempre a 7. Apparentemente è molto più tranquilla e centrata.
Fa qualche respiro e mi dice che l’emotività è scesa a 6.
Ripartiamo con “sento in gola il senso di colpa e la rabbia che ho nei confronti di me stessa…perchè non so apprezzare…non mi va mai bene niente…ho sempre da obiettare…e da brontolare sulle cose… comunque mi amo, mi accetto e mi perdono completamente e profondamente”.
Facciamo tutto il giro e l’emotività risale a 10.
Ripartimo con un nuovo giro “anche se sento in gola il senso di colpa nei confronti di me stessa perchè non so apprezzare, mi amo e mi accetto e mi apprezzo su tutti i piani”. Lei lo ripete convinta e le dico “attenzione perchè se dici che ti apprezzi poi come fai a sostenere che non sai apprezzare?” (lei sorride) e mentre continuiamo a picchiettare i vari punti lei dice “ma non è che non so apprezzare…è solo che ancora non riesco a farlo sempre come vorrei e soprattutto non riesco ad apprezzare cose che gli altri vorrebbero che io apprezzassi quando a me invece non piacciono…solo che non so come dirlo o come fare per avere ciò che piace a me, ciò che so che mi farebbe stare bene e mi darebbe soddisfazione…mi sembra di avere già così tanto…vivo molto agiatamente”. Intanto abbiamo finito il giro. Fa dei bei respiri e accenna un sorriso. Poi si fa subito seria quando le chiedo come si sente. Mi risponde (siamo a casa sua) “io mi sento che l’emozione è scesa a 7 ma in verità, a guardare la casa da quest’angolo (che è quello dove è sempre stata seduta e dove sempre si siede), non è neanche tanto male…”
Ripartiamo da sopra la testa: “Da quest’angolo non è neanche tanto male….anzi, obiettivamente questa casa è molto bella…magari ci sono delle cose che cambierei…o magari cambierei le altre persone che ci abitano (i suoi suoceri)…o magari il rapporto che c’è con loro…o il modo di comunicare con il mio compagno che non capisco da che parte sta…è che ho fretta di vedere subito tutti i risultati….ho questa fretta… e non mi godo quello che ho in questo momento mentre “costruisco” ciò che voglio avere domani…”.
E’ molto più rilassata, calma e centrata. L’emozione è scesa a 3. Lo sguardo si è fatto sereno. Aspetta ancora una frase e quindi picchiettiamo con “sono ancora un po’ impaziente…questo poco di impazienza…”.
Le chiedo come va il senso di colpa e mi risponde che è sceso a 1.
Chiudiamo con “ancora questo piccolo senso di colpa che sarebbe piccolo anche per una mosca…”.
Emotività a zero, senso di colpa a zero. Lei è serena, aperta a comunicare con calma.
Le chiedo qual è il messaggio di valore che ha colto da questo incontro e mi racconta che hanno in progetto di fare delle modifiche e sarà divertente vedere la casa che si trasforma anche in funzione dei suoi desideri. Ha più chiaro come vorrebbe realizzare questi lavori e per il momento è soddisfatta. Inoltre, mi spiega come ha pensato di organizzarsi per avere un po’ più di tempo per se perchè durante la sessione ha riconosciuto alcuni suoi bisogni e desidera ascoltarli e prendersene cura per il suo benessere e per quello di chi le sta intorno (casa compresa).

 

Luisa Ferrario
Professional Coach
Facilitatrice PSYCH-K, Logosintesi, EFT
+39 349 7504324
luisa@ricchidivita.com
www.ricchidivita.com

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