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Paura di volare 2

Paura di volare

 

Durante un viaggio in traghetto verso la Sardegna con la mia amica Alice, ci ritroviamo a parlare di viaggi e mi confessa che non riesce più a prendere un aereo da qualche anno, e pur potendo permettersi le mete esotiche che ha sempre frequentato non può più andarci, rifiuta l’idea di salire su un aereo. Mi spiega che quella volta che non ne ha proprio potuto fare a meno si è ritrovata a dover gestire un vero attacco di panico e non intende ripetere l’esperienza
Alice è una persona con una forte volontà, abituata ad affrontare e risolvere situazioni di ogni tipo, e questa “debolezza” le pesa molto, oltre a limitarla. Lo stesso però resiste un poco ai miei inviti a provare con EFT, ma alla fine accetta, già a disagio.
Cominciamo quindi a lavorare sul disagio fisico presente:
“Anche se al solo pensiero di affrontare questo argomento mi sento a disagio e comincio a sudare…”
“Anche se solo pensare di volare mi fa agitare e comincio a tremare…”
“Anche se rendermi conto che salirò su un aereo mi fa venire da piangere…”
E così via, fino a che i sintomi fisici si calmano e lei mi confessa che forse la paura le è cominciata quando ha lasciato “entrare” il pensiero che statisticamente più voli più sei vicina a un probabile incidente, ma dopo mezzo giro “Anche se è ovvio che io abbia paura visto che ogni mio nuovo volo mi avvicina alla possibilità statistica di avere un incidente..” comincia di nuovo a commuoversi e tira fuori un altro ricordo.
Mi racconta che qualche anno prima una caro amico è precipitato durante un volo in elicottero di routine nella sua regione, lasciando la moglie giovane. L’incidente, e soprattutto il fatto che la moglie è rimasta da sola e ne ha sofferto tantissimo, l’ha colpita moltissimo, e cominciamo a lavorare sulle sue reazioni al fatto.
“Anche se il mio amico è precipitato volando lasciando la moglie sola e io ne ho sofferto tantissimo…”
“Anche il se il pensiero di lasciare da soli e fare soffrire i miei cari mi è intollerabile…”
“Anche se non vorrei mai ritrovarmi nella situazione di abbandono in cui si è trovata la mia amica …”
E così via, cercando di azzerare tutte le emozioni nate da quell’incidente dell’amico. Questa seduta ha preso circa mezz’ora di tempo, e anche se l’idea di volare alla fine del tutto le sembrava più accettabile, l’ambiente (eravamo sul ponte del traghetto al freddo e con la gente che passava….) non ci ha permesso di osservare con la dovuta concentrazione il tutto, ora che le emozioni si erano calmate e non assorbivano più completamente l’attenzione.
Qualche mese dopo, e un volo da 2 ore, andata e ritorno, dopo, Alice mi ha detto che la sua paura era completamente scomparsa. Si ritrovava leggermente tesa nel decollo e nell’atterraggio, ma appena passavano poteva rilassarsi e fare ciò che voleva, tranquilla, e considerava questa piccola tensione un segno di attenzione e maturità e non un problema da risolvere. Il panico provato già alla coda del check-in era completamente scomparso.

Un bel successo di EFT!

 

Laura Sabbadin

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