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Violenza sessuale in famiglia

Violenza sessuale in famiglia

 

 

Federico ha solo 19 anni, viene perché consapevole di avere spesso reazioni violente davanti alle contrarietà. Vive con la mamma e una sorellina più piccola. Il padre è stato allontanato. Abbiamo lavorato con  EFT, ma solo raramente mostrava segni di rilascio emozionale. Provo a fargli fare una time-line. Riemerge il momento (aveva 10 anni) in cui aveva assistito ad un abuso sessuale del padre sulla mamma: “Vedo mia mamma violentata e picchiata da mio padre, io sono spaventato, immobile, bloccato, non riesco a reagire mentre mia sorella  più piccola di me prende una scopa e difende la mamma.”

A questo punto abbiamo iniziato a fare dei giri di EFT partendo da:

“anche se io non ho saputo reagire come mia sorella più piccola provo ad accettarmi così come sono…..”

“anche se avrei dovuto difendere io la mamma perché sono io il più grande tento di amarmi ed accettarmi anche così”

“sono rimasto immobile, non ho saputo reagire, ero io che dovevo fare qualcosa …..”

“anche se faccio fatica a pensare di provare ad amarmi ed accettarmi, sto vedendo che allora ero solo un bambino….”

“ero solo un bambino e anche mia sorella era solo una bambina … una parte di me l’ammira, ma un’altra parte condanna me….che eroe sono?…”

Abbiamo fatto un po’ di giri sull’eroe togliendo tutte le fantasie sulla mitica figura, poi abbiamo ripreso con “ tutto era più grande di me…sono stato un eroe già nel custodire certi ricordi… ed ora sono qui a lavorare per me e scelgo di amarmi ed accettarmi così come sono.”

Da questo momento il suo rilascio emozionale era diventato molto evidente: continuava a digerire e fare lunghissimi sbadigli:

“io ero piccolo… non è colpa mia di quello che è successo… io non ho colpe e posso provare ad amarmi ed accettarmi e amare ed accettare ogni reazione di me bambino.”

Siamo andati avanti elaborando gli eventi successivi come l’allontanamento del padre, i servizi sociali, relegandoli nel passato.

“anche se è stato troppo per me ora io mi amo e mi accetto anche con quelle esperienze così difficili.”

A questo punto siamo partiti con dei giri ristrutturanti mettendo in risalto le sue risorse, le sue qualità, i suoi progetti e tutte le possibili contrarietà.

Da quell’incontro non ci siamo ancora rivisti, ma ho sentito la sua mamma che mi ha detto di non riconoscere più suo figlio; non ha più avuto reazioni violente né fisiche, né verbali ed ha ripreso il posto di primogenito adulto nei confronti della sorellina tredicenne che all’improvviso lo riconosce come autorità.

 

Neva Scalorbi

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