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Rapido sollievo da flashback di un incidente

Rapido sollievo da flashback di un incidente


Ciao a tutti,

Ann Adams ci fornisce dettagli (incluse numerose frasi di Preparazione) di un relativamente semplice caso di flashback di incidente. Questo è un comune problema perciò il messaggio di Ann dovrebbe aiutare molti clienti.

Abbracci,

Gary

 

Gary, questo è uno di quei casi nei quali il processo è meravigliosamente semplice. Trovo che funziona molto bene per questo tipo di paura. Ann

Lo scorso anno una delle nostre migliori cuoche, Brenda, ha avuto due incidenti stradali in meno di sei mesi. La cosa ironica è che entrambi gli incidenti sono accaduti allo stesso incrocio, tornando a casa dal lavoro.

Non si è rotta nulla ma ha avuto un colpo di frusta ed una serie di problemi fisici. Ha dovuto effettuare fisioterapia per alcune settimane ed è stata a casa dal lavoro per quattro mesi. Tornata al lavoro in Agosto, in Novembre ha condiviso con me che ancora aveva flashback dell’incidente e problemi ad addormentarsi. Poiché avevo in programma un corso di EFT per lo staff, le ho suggerito di partecipare.

Ho iniziato il corso con una breve spiegazione della tecnica ed ho condotto i partecipanti direttamente nell’esercizio (dicendo loro, ovviamente, che non avevano bisogno di credere che avrebbe funzionato). Ho chiesto di selezionare un evento che ancora dava fastidio al solo pensarci, e di scrivere l’attuale intensità su scala 0-10.

L’inevitabile sguardo di sorpresa è apparso su alcuni volti, molti hanno detto che l’evento non li disturbava più. Brenda ha detto: ”Oh, mio Dio!” e le ho chiesto se voleva aiuto per lavorare su quel fatto. Stava lavorando sul secondo incidente ed ha detto “Posso ancora vederlo succedere ma ora sono calma. E’ finita e va bene.” Le ho chiesto un’intensità e mi ha detto che era a zero. Sembrava così tranquilla a parlarne che le ho chiesto se voleva lavorare su altri aspetti dell’incidente come dimostrazione di fronte al gruppo.

Ha acconsentito ma ha voluto rimanere seduta. Le ho chiesto di pensare alla parte peggiore dell’incidente e ha detto che aveva così paura di essere di nuovo colpita che guidava 5 miglia in più all’andata ed al ritorno dal lavoro per evitare di passare “dall’incrocio dell’incidente”. La sua paura di essere di nuovo colpita a quell’incrocio era “almeno 9 su scala 0-10”.

Abbiamo picchiettato varie volte su:

“Anche se ho paura di passare dall’incrocio…”

“Anche se ho paura di essere di nuovo colpita…”

“Anche se mi sento incapace di prevenire un altro incidente…”

fino a quando non ha sentito che poteva guidare attraverso l’incrocio.

Le ho chiesto di immaginare se stessa che passa nell’incrocio tornando a casa ma di fermarsi ad ogni punto nel quale sentiva l’intensità salire. Ha iniziato ad immaginare se stessa mentre saliva in auto, la avviava e passava ogni punto della strada fino a quando arrivava al famigerato incrocio.

Ha chiuso gli occhi ed è rimasta tranquilla per alcuni secondi. Poi ha detto che aveva un po’ di apprensione quando si avvicinava abbastanza da vedere l’incrocio (6). Così abbiamo picchiettato su “Anche se ho ancora un po’ di apprensione ad avvicinarmi all’incrocio dove è accaduto l’incidente…”

Quando le ho chiesto di prendere un respiro profondo e di darmi un numero, ha detto che era un 2. Ho detto al pubblico che volevo mostrare loro un altro passo e quelli che ancora avevano un qualche livello di intensità potevano picchiettare insieme a me. Così ho introdotto Brenda e gli altri partecipanti al 9-Gamma ed abbiamo effettuato un altro round di EFT. Brenda stava sorridendo e pensava di poter tornare a casa dalla via più breve.

Ho suggerito a Brenda di utilizzare il tempo rimanente per lavorare su altre scene dell’incidente che ancora la disturbavano. Poi ho dato al gruppo una dispensa su EFT.

Questo era in Novembre.

A metà Gennaio ho avuto modo di chiedere a Brenda riguardo alle sue attuali emozioni verso l’incidente. Ha detto: “quella cosa che fai mi ha davvero aiutata” e che non solo è stata in grado di passare dalla strada più breve, ma che a seguito del corso era riuscita a dormire e che non aveva più avuto flashback.

Mi ha detto che c’era ancora qualcosa che le dava fastidio—era una specie di strana sensazione che qualcosa non fosse ancora a posto. “In che senso?” le ho chiesto. “Non sono a posto con me stessa”, disse. Non voleva scoprirsi, perciò ho ipotizzato e le ho detto che a volte le vittime si sentono in qualche modo responsabili per quello che è successo loro. Ha detto “Si, mi sento come se avessi dovuto essere capace di fare qualcosa per evitarlo. Che non avrei dovuto passare per quell’incrocio quel giorno.”

Abbiamo iniziato a picchiettare su:

“Anche se avrei dovuto essere in grado di fare qualcosa…”

“Anche se mi sento responsabile…”

“Anche se mi sento in colpa per l’incidente…”

Brenda poi si è messa a ridere e mi ha detto che ora non poteva pensare di poter essere in qualche modo colpevole. Non c’era nulla che avesse potuto fare per impedire l’incidente. “Non è stata colpa mia”.

Le ho chiesto di chiudere gli occhi e di immaginare i due incidenti (inclusa la polizia e le esperienze ospedaliere) e di fermarsi in qualsiasi punto avesse sentito intensità. Dopo circa un minuto, ha aperto gli occhi dicendo che non riusciva a sentire alcuna intensità. “E’ incredibile!”

Si, Brenda, lo è!


Ann Adams

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