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Logosintesi sulla ferita da rifiuto

LOGOSINTESI SULLA FERITA DEL RIFIUTO

Secondo la teoria di Lise Bourbeau la ferita del rifiuto è una ferita profondissima
causata dal sentirsi respinto in tutto il proprio essere e soprattutto nel proprio diritto
ad esistere. Può venire risvegliata nel periodo che va dal concepimento fino al primo
anno di età, dal genitore dello stesso sesso.
Ho lavorato su questa ferita, che non sapevo di avere, dopo un risveglio alle quattro
del mattino con una sensazione di angoscia alla gola che in realtà mi portavo da un
po’ di tempo ma che quella notte era stata più intensa del solito.
Mi viene l’idea di applicare logosintesi ma non trovo subito l’attivatore così prendo di
mira il nodo in gola a cui applico le frasi.
Evidentemente lo stato di rilassamento ancora presente mi favorisce nel contattare il
mio inconscio perchè la visione delle immagini è immediata e molto lontana nel
tempo…addirittura prima della mia nascita!
Nello spazio davanti a me appaiono le figure di mio padre e di mia madre nel giorno
del loro matrimonio, percepisco chiaramente, quasi fossero dentro di me, le emozioni
che mia madre prova quando lo sguardo di mio padre si posa su di lei: si sente poco
amata, o perlomeno non accettata come lei avrebbe voluto in quella occasione.
Subito prendo atto che io ero già presente in quella scena e provo tristezza nell’idea di
reincarnarmi in quella famiglia…proseguo applicando le frasi sullo sguardo di mio
padre e subito la scena muta con la comparsa di un letto d’ospedale dove mia madre
sembra aver appena partorito, la vedo di spalle ed è presente anche una infermiera
con una strana cuffia sulla testa che aiuta mia madre a sistemarsi per
l’allattamento…ed ecco che ritorno nella testa di mia madre per percepire il suo rifiuto
nel momento che guarda me neonata. Ritorno dentro di me come spettatrice esterna e
mi sento triste e delusa. Applico le frasi sullo sguardo di mia madre e alla terza frase
appare sulla sinistra della scena un bambino con lo sguardo triste, le guance paffute
che mi guarda nel suo vestitino anni sessanta. Penso al maschietto ideale che mia
madre probabilmente voleva… uso le frasi su di lui e mi viene da dire “al posto giusto
in me stesso…”cambiando involontariamente il mio sesso.
La figura del bambino svanisce rapidamente e alla destra di mia madre appare mio
nonno da giovane. La sua postura è quella tipica che ancora ricordo oggi, con le mani
dietro alla schiena quando si avvicina a me neonata e mi guarda con distacco.
Percepisco allora tutta la tristezza e delusione di mia madre simile a quella vissuta nel
giorno del suo matrimonio…Applico le frasi all’atteggiamento di mio nonno e alla
seconda frase: “allontano tutta l’energia non mia legata all’atteggiamento… di mio
nonno ” mi viene da dire: “di mio padre!”
Sono all’interno di mia madre e mi sento delusa e non so perchè..sporca..?!
Ora vedo mio padre da giovane che si avvicina al letto di mia madre con lo stesso
atteggiamento di mio nonno…le frasi applicate su di lui fanno improvvisamente
scomparire tutti i protagonisti della scena e avviene un improvviso cambio di
prospettiva. L’immagine è visibile sul davanti e posso vedere il volto dei protagonisti.
Mia madre mi tiene in braccio e io posso vedermi molto bene accanto al suo seno,
percepisco tutta la delusione riguardo agli uomini della sua vita che diventa una
credenza generalizzata a tutti gli uomini del mondo!
La credenza improvvisamente si materializza diventando una nube nera che dalla
testa di mia madre va fino al suo seno e si avvicina a me neonata….uso le frasi sulla
nube nera che subito si ritrae. Allora percepisco il calore di mia madre, il suo profumo,
addirittura il sapore del latte materno (simile al cioccolato bianco) e mi sento
finalmente una bambina al sicuro. La mia voce è simile a quella di una bambina
quando commento la mia gioia sulla nuova consapevolezza che le credenze di mia
madre sono sue e non mi appartengono, io sono solo una bambina che ha voglia di
succhiare il latte. In quel momento mi sento felice e appagata!!

Francesca

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