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EFT e dolore alla caviglia

                                                    EFT   e   dolore alla caviglia

 

I –  Giulio zoppica,  con   un dolore  alla caviglia sinistra, era terribile ed è imbottito di antidolorifici, dice. Succede spesso che  Giulio abbia problemi alle caviglie, ora a destra ora a sinistra. Gi chiedo una valutazione I.S. e al momento  il dolore è  intorno a 6  su 10. Iniziamo  a  picchiettare con una preparazione generica:                                                                                                                                                                  

 Anche se ho questo dolore alla caviglia sinistra, e non so neanche perché, mi vado bene così come sono.               

Sui punti seguiamo quello che sale:                                                                                                                        questo dolore tagliente alla caviglia sinistra/mi fa sentire male/mi ricorda una fragilità che volevo dimenticare/questo dolore che viaggia e si sposta sopra il malleolo/e mi secca molto che non so neanche cosa voglia dire/mi apro a ricevere i suoi messaggi/mi apro alla possibilità di volergli bene/se è lì deve avere una buona ragione/preferisco fare amicizia/ magari proprio una bella amicizia.                                                                                                                

 Altro giro, sempre seguendo quello che “sale”: Anche se sento spesso  che i  pesi che mi arrivano sono troppo pesanti, sia per il mio corpo che per la mia psiche,  ho fiducia in me e mi stimo  sempre di più.               

  Sui punti: questo dolore rosso alla caviglia sinistra/come un rombo rosso, tagliente/questo dolore che punge/questo dolore che mi blocca/mi ricorda che non sono forte e solido come vorrei/ mi segnala dei limiti che altrimenti non vedrei/ora lo tratto come un amico/ora ascolto quello che vuole dirmi, lo prometto/e lascio andare tutto ciò che lo trattiene/lascio andare tutta la paura di non farcela/lascio andare tutta l’ottusità di non voler sapere.   Il dolore è un po’ calato, e ha perso la tonalità acuta che aveva prima.                                                                         

    Chiedo a  Giulio cosa saprebbe se si permettesse di sapere. Subito gli viene in mente la faccenda dei plantari, gli erano stati consigliati per dei suoi vizi di postura, aggravati dal fatto che deve fare sforzi fisici notevoli  nel suo lavoro. Li ha portati per un certo periodo, a un certo punto ha smesso, si è allontanato dall’ascolto del suo corpo.                                                                                                                                                               

  Altro giro: Anche se mi ero distratto e  ora mi accorgo che avevo smesso di prendermi cura del   mio corpo, mi vado bene così come sono, e ora mi accorgo che preferisco ascoltarmi e prendermi cura di me.                                                                       

  Sui punti: Questo dolore che si sta abbassando sopra il malleolo sinistro/grazie che mi hai permesso di accorgermi che mi ero distratto/avevo dimenticato il mio corpo/avevo dimenticato che le mie caviglie hanno bisogno di cure/tutto il mio corpo ha bisogno della mia attenzione/e ora scelgo di dargliela –  Giulio dice che ora sente più calore e un specie di “frullo” nello stomaco,  includiamo tutto  nel picchiettamento e poi continuiamo con  – grazie e prometto che mi rimetto i plantari /e preferisco fare del mio meglio per  essere presente al mio corpo e ai suoi bisogni.  Continuiamo con altri giri che includono tutte le sensazioni del corpo, e le emozioni  che salgono, prevalentemente sulla paura di non farcela. Alla fine  gli occhi di Giulio  si chiudono da soli,  succede spesso con lui. Sfrutto questo evidente bisogno di lasciare spazio per il lavoro dell’inconscio guidandolo in uno spazio di trance, dove mi limito a ringraziare l’inconscio per quanto sta facendo e a continuare il lavoro per l’equilibrio migliore. Dopo cinque, sei  minuti  conto fuori Giulio, che ha un bell’aspetto  riposato,  si sente  più  rilassato e fiducioso, e il dolore  alla caviglia sinistra è più sopportabile, intorno a 4.                                                                        

II –  Giulio arriva la settimana dopo  con la diagnosi dell’accertamento medico  di cui si aspettava l’esito, che  è  rottura di un legamento e lesioni per gli altri. Giulio è parecchio preoccupato perché per casi come il suo non è previsto  un intervento chirurgico  che possa risolvere la cosa. Visto quanto emerso l’altra volta, in cui  la sessione  era in linea con un approccio di E. Rossi, ipnoterapeuta collaboratore di Milton Erickson, che diceva di trattare il sintomo come un segnale dell’inconscio, mi sembra bello continuare  su questa linea.  Preparazione:  Anche se finora non mi sono  occupato  più di tanto del mio corpo, perché pensavo  di non sapere come fare, e la mia caviglia sinistra  mi segnala vigorosamente che ha bisogno della mia attenzione, ora mi apro alla possibilità che prendermi cura di me sia la cosa più naturale di questo mondo, e a tutto il potere di cura del mio inconscio.                                                                                                                                                           

   Sui punti: D’ora in poi scelgo di prendermi un attimo ogni tanto/per connettermi col mio corpo/ed entrare in sintonia con tutte le parti dove c’è benessere/sentendo il benessere/respirandoci dentro/sentendo che diventa più profondo/diffondersi in tutto il corpo/ portando rilassamento dappertutto e specialmente alla mia caviglia sinistra/attivando il sistema parasimpatico /continuando a valorizzare al massimo il sapere del corpo/di come recuperare l’equilibrio migliore/la creatività inconscia può  risolvere qualsiasi sintomo per il meglio/sa regolare tutti i processi biologici e mentali/ i problemi soltanto il risultato dell’interferenza di vecchie programmazioni/e ora lascio andare tutto ciò che le trattiene/ e mi connetto con la naturale sapienza del corpo/- svariati sbadigli che includiamo nel picchiettamento- di permettere la naturale autoregolamentazione del corpo-mente/accogliendo e godendo tutte le piccole pause  nel corso della giornata/per guarire e risolvere ogni cosa che ne ha bisogno/e dare tutto l’aiuto che serve alla mia caviglia sinistra/per ritrovare l’assetto  migliore/ ogni sintomo un amico/ – gli occhi sono più umidi e  Giulio mostra una certa emozione, includiamo  tutto – soltanto il segnale per dirmi che un cambiamento è necessario nella mia vita/e durante i momenti di rilassamento e quiete/potrai (passiamo alla terza persona) avere  spesso tranquille intuizioni sulla tua vita/su come ottenere ciò che serve/per la buona salute e l’armonia/ una nuova forma di raccoglimento e di gioia/sempre più maturità e benessere/ogni volta che ascolti i ritmi naturali di riposo del corpo/anche qualche minuto soltanto nella giornata per ascoltare/dare rilassata attenzione e amore al corpo/e quando l’inconscio sarà pronto a farti accedere  a un significato più profondo del tuo malessere/ti sentirai diventare tranquillo e a tuo agio/avrai voglia di chiudere gli occhi/potrai ricevere le informazioni che il sintomo vuole dirti/quali cambiamenti vuole indicarti nella tua vita/e forse ora puoi sentire tutta la gratitudine, il sollievo, o l’entusiasmo/ per queste nuove comprensioni e per quello che rendono possibile per te/e ricevere intuitivamente sempre meglio/i messaggi che possono arrivare in futuro.   Gli occhi di Giulio si chiudono da soli e terminiamo con una piccola trance    per  potenziare la fiducia  e l’attitudine positiva.    Alla fine della sessione   Giulio  si sente molto più  tranquillo  e fiducioso sugli sviluppi futuri.                                                                                                            

 Da allora  mi riferisce che ha messo dei nuovi plantari, fa le cure mediche del caso, si prende più spesso dei momenti di pausa e di ascolto con se stesso, sogna di più; la caviglia sinistra è ok  ed entrambe   le caviglie  stanno collaborando  senza problemi, nonostante continui a fare  sempre lo stesso lavoro  pesante.

 

Annalisa Faliva, EFT terzo livello                                                                                               www.ilcorpoinmente.it

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