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EFT a teatro

EFT a teatro

 

Caro Andrea,

volevo scriverti di una piccola esperienza fatta con EFT.

Giovedì 23 aprile alle ore 21.00 si è svolto presso un teatro di questa zona, il quarto spettacolo della compagnia teatrale “Teatral-mente” composta da pazienti psichiatrici della mia comunità, da utenti di altri servizi psichiatrici, nonché da operatori e volontari che seguono il gruppo e partecipano ai laboratori.

Il lavoro che andava in scena: “Senti, ho detto Senti!” era una riflessione sulla comunicazione contemporanea, frutto di un laboratorio che è durato ben 2 anni!

Il giorno dello spettacolo, come ogni brava compagnia, ci siamo recati in teatro alle ore 14.00 per fare le prove generali in costume! Chi sa di teatro, capisce quanto questo rappresenti l’ultimo momento prima della performance vera e propria. L’ultima occasione che ognuno ha, per poter ritoccare la propria interpretazione o ricevere indicazioni dal regista.

I miei pazienti, insieme a tutti gli altri, erano belli sotto pressione e l’energia circolante era più che percepibile. Capirai che, trattandosi di persone tutte con un grave disturbo psichiatrico, in una condizione di cronicità, le dinamiche psichiche oramai usuali nella loro vita avrebbero potuto emergere in ogni momento e… vanificare il lavoro fatto sarebbe stato semplice.

Oltre che per lo spettacolo e la Compagnia, sarebbe stato un peccato che chiunque di loro avesse buttato all’aria l’impegno di due anni, per l’emozione dello spettacolo.

Ho pensato quindi di giocarmi l’Asso!

Ho chiesto all’intera compagnia di schierarsi sul palcoscenico e mi sono messo di fronte a loro.

Li ho salutati e gli ho detto che immaginavo come potessero sentirsi emozionati in quel momento. Ho comunicato loro che pensavo avessero fatto un buonissimo lavoro e che erano stati davvero bravi a portare avanti il laboratorio per due anni.

Alla richiesta di definire la loro emozione per lo spettacolo in quel momento da 0 a 10, sono usciti valori medi intorno al 6, ma anche punte massime di 8, 9 e 10!

A quel punto ho proposto a tutti di fare qualcosa che potesse aiutarli ad abbassare la tensione e che li avrebbe aiutati a fare al meglio la loro parte nello spettacolo.

Mi sono messo di fronte al gruppo, al centro del semicerchio e chiedendo di ripetere quello che avrei fatto e detto io, ho iniziato:

“Anche se in questo momento mi sento davvero molto emozionato per lo spettacolo di stasera e temo di non ricordare le cose che dovrò dire o temo di aver paura del pubblico che verrà a vedermi, io cerco egualmente di volermi bene e di rispettarmi perché so di aver fatto un grande lavoro per due anni, per preparare questo spettacolo”.

Ho guidato quindi la compagnia in un solo giro di EFT, visto che non volevo: né distrarli troppo con un elemento nuovo prima di questa grande prova; né avrei voluto stimolare troppo il loro sistema energetico, trattandosi di pazienti con gravi patologie psichiche.

Il giro comunque si è concluso con un grande respiro ed un forte applauso collettivo spontaneo, che hanno dato il via alle prove generali.

La sera l’intera compagnia s’è ritrovata alle 19.00 in teatro, tutti pronti per iniziare e di nuovo con l’ansia che spingeva per venire fuori ma… vuoi sapere la cosa più interessante? Mi sono sentito chiedere da alcuni di loro: “Dottore, ci fai rifare quello di oggi (mimandomi i movimenti di tapping) che mi ha aiutato tanto?”.

Sono stato davvero felice di ripetere un nuovo giro di EFT con tutti gli attori di nuovo schierati sul palcoscenico e questa volta, nella fase di preparazione ho aggiunto la frase: “… ma so che farò un buono spettacolo”.

Il sipario s’è aperto alle 21,30 e la serata è andata davvero benissimo. Nessuno ha dimenticato la propria parte; i tempi di entrata in scena e di gestione del proprio ruolo sono stati ottimi per tutti. Anche laddove c’è stato qualche inceppamento, sono stati i ragazzi stessi ad aiutarsi fra loro per togliersi d’impaccio. Gli applausi a scena aperta sono stati numerosissimi!

Insomma caro Andrea, non penso che tutto sia stato merito di EFT ma sono proprio convinto che anche il poco lavoro fatto abbia aiutato molto. Loro ne sono rimasti colpiti ed anche il giorno dopo, qualcuno ha chiesto di usarlo ancora in futuro.

Se vuoi e ritieni sia utile, puoi condividere questa mail sul sito.

Grazie e a presto,

Eugenio

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