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Desiderio di dolci

Desiderio di dolci

Una cliente mi ha contattata dicendomi di essere venuta a conoscenza delle EFT attraverso il sito e di averle viste come la risposta ai suoi infiniti tentativi di ricerca di una tecnica efficace per risolvere i suoi problemi.
Fissiamo un appuntamento per la settimana successiva. Iniziamo il colloquio parlando del suo stato di malessere che porta con sé dal momento della morte del marito, in cui trovatasi da sola ad affrontare varie e gravose questioni, ha iniziato ad abbuffarsi di cibo, prediligendo i dolci, dai quali si sente totalmente dipendente.
Il suo disagio aumenta di giorno in giorno e ha ormai preso il sopravvento sulla sua vita che sente di non riuscire più a gestire.
Le spiego in che cosa consiste la tecnica e le propongo di iniziare una sequenza sul respiro. Dopo un primo giro sui punti, riferisce, tra uno sbadiglio e l’altro di sentirsi più leggera e pertanto mi chiede, con molto entusiasmo di continuare. Decido di partire dallo stato di dipendenza in cui lei riferisce di trovarsi e, prima di iniziare il picchiettamento, le chiedo di visualizzare un immenso buffet a base di dolci e di portare il desiderio di mangiarli oltre la decenza. Durante la visualizzazione riferisce di sentire un desiderio talmente forte da non potersi controllare. Interrompo la visualizzazione e la guido in una sequenza di questo tipo:

  • Anche se ho un desiderio fortissimo di dolci mi amo e mi accetto completamente per quella che sono…”
  • “Anche se di fronte ai dolci sono impotente e non so fare altro che cedere mi amo e mi accetto completamente e profondamente…”
  • “Anche se mi odio quando mi abbuffo di dolci scelgo di accettarmi per quella che sono e mi perdono..”

Procediamo nella sequenza utilizzando come promemoria “Questo forte desiderio di dolci”…
Conclusa la sequenza dice di aver pensato al fatto che nel momento prima di abbuffarsi sente sempre di sentirsi sola e di pensare che ormai la sua vita non potrà che andare peggio. Il pensiero che precede l’abbuffata è, quindi un pensiero di profonda tristezza e solitudine. A questo punto le propongo di lavorare sull’emozione emersa. Ci lavoriamo per tre sequenze consecutive e finalmente riusciamo ad azzerare lo stato d’animo oggetto della nostra attenzione. Procedo allora chiedendole cosa è emerso durante la sequenza e lei mi riferisce alcuni episodi della sua infanzia in cui, a causa di un pessimo rapporto con una madre totalmente anaffettiva, si è trovata tante volte a sperimentare senso di abbandono e solitudine. Dedichiamo alcune sequenze al rapporto con la madre e dopo un pianto che lei definisce catartico, dice di sentirsi leggera, come se si fosse tolta un pesantissimo zaino con il quale ha viaggiato per anni.
Mi sembra arrivato il momento di inserire un po’ di positivo per cui procediamo con alcune frasi :

  • Scelgo di amarmi per quella che sono
  • Lascio andare tutte le ferite del passato e accetto gli insegnamenti che mi sono derivati da esse
  • Mi concedo il perdono e la completa assoluzione e lascio andare il passato
  • Oggi scelgo di cominciare una nuova vita e decido di consentirmi di essere felice
  • Scelgo di credere in me stessa e nel mio potenziale per sviluppare il meglio di me nelle cose che mi stanno a cuore
  • Mi impegno a rimanere ottimista, a cercare di capire la causa delle mie difficoltà e la lezione che esse mi impartiscono……………..

Fissiamo un incontro per la settimana seguente nel quale mi racconterà di sentirsi molto più padrona di se stessa anche in relazione alla sua dipendenza sulla quale ha un maggiore controllo.
Il lavoro con M. è durato per tre incontri che hanno prodotto risultati notevolmente positivi. M. ora utilizza EFT come strategia di controllo dei propri impulsi disfunzionali che si presentano alla sua attenzione molto raramente con grande soddisfazione di entrambe.

 

Vale

 

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