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Clarissa

Clarissa

 

Ciao Andrea,

L’altro giorno parlavi di applicare EFT ai bambini. E visto che oggi stesso ho potuto vedere EFT funzionare con mia figlia di 7 anni, Clarissa, ho pensato di dirti come è andata.
Ho applicato EFT tante volte a Clarissa quasi sempre con risultati notevoli ed immediati.
Porto mia figlia a fare ginnastica artistica due volte la settimana e la lascio dove lei si cambia e chiacchiera e gioca con le altre bambine prima di iniziare la lezione. Oggi mi ha detto. “Puoi restare qui con me oggi, così XXX non mi farà niente?”
Mi sono immediatamente chiesto quale fosse il comportamento migliore da tenere in una situazione simile.
Sicuramente non di dirle: ” Devi imparare ad arrangiarti da sola.” Ma non andava bene neanche che avesse bisogno della mia presenza per avere sicurezza.
Allora le ho chiesto di indicarmi XXX e di dirmi cosa avesse fatto o detto. Lei mi ha indicato la bambina e<!–more–> mi ha detto “mi dice cose non belle e mi dà fastidio.”
Ho poi chiesto a Clarissa se desiderava che io parlassi con XXX. Lei mi ha risposto negativamente. Ho anche suggerito che avrebbe potuto dire alla maestra che XXX la infastidiva, ma Clarissa non era del mio parere e in fondo non ero tanto convinto nemmeno io della bontà del mio suggerimento.

Allora ho cominciato a picchiettare Clarissa sul punto sopra la testa mentre le parlavo e ponevo delle domande passando ai diversi punti ogni 5 secondi circa. Tutto il “trattamento” sarà durata poco più di un minuto.
La conversazione è andata più o meno così. (ovviamente un po’ diversa perché la mia metà della conversazione era in inglese)

Andrew: Come ti fa sentire quando XXX ti tratta male?
Clarissa: Arrabbiata.
A: E cosa fa che ti fa arrabbiare?
C: Mi ha picchiato.
A: Lo sai perché?
C: No.
A: E tu cosa le hai fatto o detto?
C: Le ho detto che non mi ha fatto male. Perché mi aveva picchiato con un giornale.
A: Secondo te le piaci?
C: Penso di esserle antipatica.
A: Io penso un paio di cose. O non le piaci, o lei era solo arrabbiata in quel momento, o lei é un po’ stupida.
C: E’ stupida.
A: Qualche volta qualcun altro può trovarti antipatica, ma questo non vuol dire che tu non sei una brava bambina e una brava persona.
C: E’ che mi fa sentire vergogna perché l’ha fatto davanti alle altre bambine.
A: Vergogna TU? Ma è lei che si è comportata male. Se tu vedessi un bambino picchiare un altro bambino, penseresti che quello che picchiava o quello che veniva picchiato si stava comportando male?

Non mi ha risposto, ma a questo punto si è alza, perché mi era seduta in braccio. Stava per andare nell’ altra stanza quando le ho chiesto: “Posso andare ora?” Lei mi ha risposto: “Si! Ciao Papi.” E’ andata subito a partecipare ai giochi che stavano facendo le altre bambine, XXX inclusa.
In un nanosecondo era cambiata da una bambina insicura, che aveva bisogno che suo papà le stesse vicino per proteggerla, ad una bambina disinvolta, felice, che in quel momento pensava solo a giocare.

Non ho potuto chiederle “da zero a dieci quanto è forte questa rabbia o paura o vergogna” ma il linguaggio del corpo, soprattutto con i bambini, ti comunica molto di più. E lei non mi può dire “grazie papi per aver equilibrato il mio sistema energetico, ma è più che sufficiente sapere che io e Clarissa, come tutti, abbiamo letteralmente nelle nostre mani la possibilità di risolvere quasi tutti i nostri disagi con questa tecnica.

Avrai sicuramente notato l’uso della frase “ma questo non vuol dire che tu non sei una brava bambina” che serve per annullare l’inversione psicologica.

Avrai inoltre notato che subito dopo quella frase (quindi svanita la rabbia) Clarissa ha cambiato aspetto e pensava alla vergogna davanti le altre bambine, che personalmente credo fosse il vero nocciolo del problema.

Spero che questo possa essere di aiuto a qualcuno che si chiede se “funziona o si può usare con i bambini”

Grazie Andrea e happy tapping (buon picchiettamento).

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