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Botte in famiglia

Botte in famiglia

 

Poco prima di Natale 2010 mi ha contattato una ragazza, che per motivi di privacy chiamerò Giada, di circa trent’anni dicendomi che avrebbe voluto risolvere un trauma vissuto quando aveva circa nove anni.
Dopo qualche giorno ci incontrammo per svolgere una seduta di EFT; iniziò a raccontarmi di un episodio di violenza che ebbe come protagonisti i nonni  materni.
Durante un’accesa discussione con la moglie, il nonno alzò parecchio la voce e divenne violento. Giada , impaurita , scappò e si nascose in una stanza al buio in un angolo , quando all’improvviso sentì le urla di dolore della nonna ed il rumore dei colpi ( dati con le mani o con un bastone ) che il nonno sferrava ai danni della moglie.
Chiaramente durante il racconto dell’episodio, la carica emotiva di Giada è salita alle stelle!! Le ho chiesto quale fosse l’aspetto  che più le creasse forte squilibrio; mi ha risposto che le urla dei nonni la terrorizzavano ancora pur essendo passati tanti anni!!
Abbiamo quindi valutato sulla scala SUDS da “0” a “10” l’intensità di questo terrore ed abbiamo lavorato in questo modo….” anche se il ricordo delle urla dei miei nonni mi terrorizza ancora adesso, io mi amo e mi accetto completamente e profondamente e mi apro alla possibilità di lasciare andare, dopo averlo osservato , questo tremendo ricordo e tutto ciò che suscita ancora in me, e mi perdono per non esserci ancora riuscita…..”
Gradualmente l’intensità è diminuita fino ad arrivare a ” 2 ” (a questo punto abbiamo applicato la tecnica ” OCCHI TERRA-CIELO”,al fine di portare a zero la carica emotiva ) ma, è emersa anche la paura al ricordo del rumore che facevano i colpi dati all’indirizzo della nonna.
Abbiamo quindi lavorato anche su questo aspetto fino al punto in cui Giada si è sentita in equilibrio e soprattutto al ” sicuro “!!
Al termine del lavoro le ho chiesto di raccontarmi nuovamente l’accaduto e Giada l’ha rivissuto con distacco emotivo.
Continuando a parlare dell’episodio, sono emersi due nuovi aspetti fondamentali al fine della totale risoluzione del trauma: l’incapacità e la paura di Giada di raccontare , dopo vent’anni, a sua mamma ciò che era successo, per cercare di capire come mai, pur conoscendo il carattere iracondo del padre, spesso la lasciasse  in custodia ai nonni.
Giada aveva il dubbio che la madre sapesse ma continuasse a tacere…
EFT si è dimostrata anche in questo frangente duttile ed efficace; ho proposto a Giada di raccontarmi nuovamente tutto l’episodio immaginando che io fossi la madre e le ho detto di continuare a “picchiettarsi  random ” durante tutto il racconto.
Ho cercato di essere una ” mamma ” credibile e mi sono confrontato con ” mia figlia ” ponendole domande ed assecondandola ove sentissi necessario.
Alla fine del racconto Giada mi ha riferito di sentirsi finalmente serena e libera, sgravata da un peso che si portava sulle spalle da tanti anni, che l’aveva condizionata nelle sue scelte e che aveva interagito con le dinamiche di crescita e sviluppo personale.
Ora il rapporto con sua madre non è più conflittuale ed è privo di cose ” non dette “….
Prima di salutarmi Giada mi ha detto che sicuramente, nei giorni successivi al nostro incontro, avrebbe cercato il momento propizio per parlare con sua mamma.
L’indomani quando ho acceso il telefonino ho ricevuto un sms di Giada nel quale mi faceva sapere che aveva già parlato alla madre ed il feedback era stato davvero positivo , cosa che fino a ventiquattro ore prima non avrebbe nemmeno immaginato!!
Era felice perché la simulazione fatta il giorno prima le aveva aperto la strada alla risoluzione.
EFT nella versione del “picchiettamento continuo durante un racconto ” si è dimostrata una modalità di lavoro davvero efficace!!

Andrea Lanesi

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