Bimbo con paura dei cani
Un bimbo con la paura dei cani
Il bimbetto da una settimana ha una paura folle dei cani, piccoli, grandi..qualsiasi razza, e … si, anche quelli in tv o sui libri. I genitori , ottimi amici di famiglia, riferiscono che non è stato morso o disavventure di sorta. Presumono che qualcuno abbia parlato del cane cattivo al posto dell’orco o del lupo. E’ diventata una situazione pesante poiché il bambino non vuole più uscire, andare all’asilo, né a giocare in giardino. Data la confidenza col piccolo, si crea la situazione ottimale non programmata, durante una visita feste pre natalizie a casa loro.
Io: – Giochiamo agli animali? Tu chi eri?… Lui : “si dai.. facciamo che eravamo animali ma no a cani!!!”
Io:- ..a! … no a cani.. lui: “no a cani no”
dopo qualche tentativo tiepido di tastare il terreno, il piccolo sudava. Era proprio un quadro che non mi aspettavo, pensavo infatti che la mia amica avesse esagerato.
Abbiamo misurato con un nastro quanta paura avesse dei cani, nastro rosso più di 1 metro .. fra le sue braccine faceva proprio impressione.
Gli ho fatto capire che stavo prendendo sul serio tutta la faccenda, ed ora, si aspettava qualcosa. Chiedo:- … facciamo che eravamo due che facevano un film …. e ginnastica. Inizio a picchiettarmi e lui imita dice: “si..dai” e d’impeto mi dice che il film è il cane con gli occhi rossi, racconta un po’ lui e un po’ io cerco di riformulare le cose che dice.
A volte, mi corregge se non è proprio quello che voleva dire. La mamma arriva con un libriccino dov’è raffigurato un cucciolo, gli propongo di coinvolgere anche a lui. Il bambino dice che vuole disegnarlo da solo, e fa una sagoma bella grande, chiede se può fare ..ginnastica coi piedi, quindi gli salta sulla testa, gli occhi, e intanto racconta a valanga.
Io picchietto su di me, lui un po’ mi segue, un po’ coi piedi sul disegno. Gli avvicino il nastro, lui chiede alla mamma la forbice senza punte..per tagliarlo, con metà lega il disegno e sistema il cane, metà è ancora quello che poi permette di raccontare che all’asilo il suo amichetto era molto triste perché il suo cane non c’era più perché il cane grosso l’aveva mangiato. (fantasia dei genitori che non volevano più il cane e l’hanno dato in adozione..) Morale, il bambino temeva che qualcosa lo potesse minacciare come successo all’amico. La legatura col nastro rosso, che prima era quello della “paura” l’ha fatto sentire coraggioso, ha scoperto inoltre di volere molto bene all’amichetto. Dulcis in fundo l’ha voluto chiamare al telefono per avvisarlo che lui avrebbe tanto desiderato far tornare il suo cagnolino, che il cane che mangiava era legato come un salame, e nel frattempo sarebbe andato a giocare tutti i giorni dopo l’asilo.
La cosa non è finita qui, il mio piccolo amico ha fatto picchiettamenti “sciamanici” improvvisati e di sua spontanea iniziativa, di cui non sono assolutamente responsabile J a casa dell’amichetto.
I genitori dell’altro bambino, han fatto ritornare a casa il cagnolino, non so se il merito sia stato EFt, la magia del Natale, o ..
E’ una settimana che il mio piccolo amico sembra essere cresciuto di qualche spanna, si veste e sveste da solo, lava i denti.. fa cose coraggiose che misura coi nastri. Ho pensato di donare questa mia esperienza perché ha un pochino il gusto di una favola a lieto fine, e mi insegna che talvolta Eft è come lanciare un sasso in un lago …
Buoni cerchi nell’acqua ad ognuno di noi
Gabriella Piazzon
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